Sicurezza alimentare: l'Italia punta su scienza, tecnologia e innovazione

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare (7 giugno), il Cluster Agrifood Nazionale Clan ha organizzato un evento alla Camera dei Deputati per sensibilizzare il pubblico sul tema

07 giugno 2024 | 11:37

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare, istituita il 7 giugno dall'Assemblea generale delle Nazioni unite, la Camera dei Deputati ha ospitato l'evento "La sicurezza alimentare è scienza". Promosso e organizzato dal Cluster Agrifood Nazionale Clan, l'incontro ha avuto l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull'importanza cruciale della sicurezza alimentare per i cittadini. L'evento ha permesso di approfondire i progressi metodologici, i processi e gli scenari futuri del food safety, offrendo una panoramica completa su questo tema di fondamentale importanza per la salute pubblica.

«Il nostro impegno è quello di sostenere e promuovere l'opera di organizzazioni che, con dedizione e competenza, contribuiscono alla sicurezza alimentare, anche attraverso l'innovazione e la creazione di nuove competenze. Siamo certi che grazie alla vostra collaborazione e al nostro supporto, riusciremo a costruire un futuro più sicuro e prospero per l'agroalimentare italiano» ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida in un messaggio di saluto inviato agli organizzatori in occasione dell'apertura dei lavori.

L'evento "La sicurezza alimentare è scienza" alla Camera dei Deputati

Per Paolo Mascarino, presidente del Cluster Agrifood Nazionale Clan e di Federalimentare, «dall'evento odierno, il dato che emerge con chiarezza è che per gli italiani la scienza, la tecnologia e l'innovazione sono le soluzioni per contrastare i rischi legati alla sicurezza alimentare. È un dato che ci conforta perché il ruolo che svolgiamo in materia di ricerca e innovazione è percepito come indice di qualità e di fiducia verso il settore, che rappresenta un valore indiscusso per garantire ai consumatori cibo sicuro, buono e ben fatto».

L'evento, seguendo la risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu che «invita tutte le autorità, l'industria, i consumatori, le organizzazioni internazionali competenti, le ong e il mondo accademico a partecipare alle attività di promozione della sicurezza alimentare a tutti i livelli», ha chiesto all'Istituto Piepoli di interrogare i cittadini italiani su quale fosse il loro grado di fiducia nella scienza, nel progresso tecnologico e nell'industria alimentare e quali i rischi percepiti per il raggiungimento della sicurezza alimentare che per le Nazioni unite rappresenta uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile che gli stati membri dell'Onu sono chiamati a raggiungere entro il 2030.

Sicurezza alimentare, fiducia nella scienza e nell'industria: giovani in testa

Il 60% degli italiani intervistati ha fiducia nel progresso scientifico e tecnologico e la fetta più ampia appartiene ai giovani fra i 18 e i 34 anni che rappresentano il 75% del dato complessivo aggregato. Anche l'industria alimentare, grazie al suo processo produttivo, svolge un ruolo molto importante nel consolidare questo “sentiment” positivo e i giovani sono coloro che lo esprimono maggiormente. Per l'80% c'è l'etichettatura degli alimenti, seguito dalla certificazione di qualità (79%) e dalla trasparenza (78%). Osservando il dato complessivo aggregato rivolto all'industria, la fiducia della popolazione è pari al 71%.

La ricerca scientifica ha fatto breccia tra i consumatori. Il 78% degli intervistati, infatti, dichiara di conoscere una o più applicazioni in materia. Il 25% la identifica con l'etichettatura alimentare intelligente, il 21% con la conservazione degli alimenti, mentre un 20% con l'agricoltura di precisione e con l'intelligenza artificiale. La scienza poi è percepita come un vantaggio. Per il 35%, infatti, grazie all'innovazione c'è una maggiore conservazione degli alimenti, per il 32% aumenta la produttività e per il 28% si riduce lo spreco alimentare. Senza l'uso di tecnologie applicate al settore alimentare, invece, per il 31% degli intervistati i rischi maggiori potrebbero riguardare la perdita dell'autenticità di alcuni prodotti, per il 25% verrebbero compromessi i livelli occupazionali, mentre per il 27% potrebbe aumentare l'uso degli ogm.

Rischi alimentari percepiti: tv e internet i media più seguiti

Per gli italiani è ampio il ventaglio dei rischi alimentari percepiti, che spazia tra tutte e tre le aree di rischi alimentari (biologico, chimico e fisico) che comprendono antibiotici o ormoni ma anche preoccupazioni legate al cibo conservato in maniera non corretta o scaduto e alla presenza di ogm (20%). Più bassi i dati riferiti alla presenza di corpi estranei (micro-plastiche) per il 18%; cibo proveniente da Paesi non controllati 17%, mentre per il 16% i rischi sono legati alla presenza di virus o batteri.

Tv e internet sono le fonti più accreditate e anche quelle considerate fra le più affidabili quando si parla di temi legati alla food safety. Per il 59% degli italiani, infatti, la televisione è il mezzo di informazione più affidabile e credibile, seguito da Internet per il 19%. Giornali, stampa, social media e influencer invece sono i meno affidabili e sono giudicati rispettivamente al 14%, al 6% e all'1%. Anche per quanto riguarda la divulgazione, la Tv risulta il media più diffuso per il 62% degli italiani, seguito da Internet al 38% e dalla stampa al 23%.

"La sicurezza alimentare è scienza", le dichiarazioni dei relatori

Per il professor Emanuele Marconi, presidente Cts Cluster Agrifood Nazionale Clan e direttore del Crea, «il processo applicato agli alimenti garantisce la sicurezza alimentare, la disponibilità e l'accesso al cibo, l'adeguatezza nutrizionale, l'accettabilità sensoriale, la riduzione degli sprechi in un contesto di economia circolare e sostenibilità ambientale, etica, sociale e culturale. La ricerca e l'innovazione tecnologica nel settore alimentare sono infatti indirizzati al continuo miglioramento della sicurezza e della qualità degli alimenti attraverso la riduzione del danno termico e meccanico, delle contaminazioni chimiche e biologiche e dell'impiego dei mezzi chimici e degli additivi e coadiuvanti tecnologici».

Francesco Cubadda, coordinatore del Lnr Nanomateriali ed esperto Efsa - Istituto superiore di sanità, «garantire la sicurezza degli alimenti in un contesto planetario e produttivo in continuo cambiamento è una sfida difficile. L'Europa gode oggi degli standard più elevati in tema di sicurezza alimentare: per fare in modo che questo continui ad essere vero nel futuro è richiesto impegno su tanti fronti. Sul fronte della conoscenza e degli approcci scientifici a tutela della salute umana, i continui progressi metodologici nella valutazione dei rischi in sicurezza alimentare testimoniano che gli strumenti sono all'altezza della sfida».

Per Claudia Zoani, coordinatore Infrastruttura Metrofood.it - Enea, «lo sviluppo di prodotti agroalimentari sostenibili, nonché la promozione di diete sane, passa per la sicurezza alimentare. E la ricerca scientifica svolge quotidianamente un ruolo fondamentale per accrescere le nostre conoscenze sulla sicurezza alimentare: in questo contesto si inserisce l'attività di Metrofood.it, l'infrastruttura di ricerca nazionale a supporto dei sistemi agroalimentari finanziata nell'ambito del Pnrr e coordinata da Enea, che si propone come interfaccia tra ricerca e innovazione, attori industriali e consumatori, mettendo in campo azioni di trasferimento tecnologico, così da spingere lo sviluppo di conoscenze e competenze a supporto dell'agroalimentare».

Secondo Giorgio Donegani, portavoce del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Tecnologi alimentari, «ciò che emerge, come dato estremamente positivo, è la dimensione strutturale nella quale si colloca l'approccio alla sicurezza alimentare nel nostro Paese. Una dimensione nella quale la ricerca scientifica, le più avanzate metodologie di controllo, le tecniche più innovative di produzione e conservazione, possono esprimere il massimo delle loro potenzialità grazie a un efficace coordinamento e supporto a livello istituzionale per offrire massima tutela dei consumatori e dell'eccellenza di tutto il nostro sistema agroalimentare».

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Alberto Lupini


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