Siamo ciò che mangiamo: consumatori sempre più attenti a stagionalità e salute
A dirlo è l'Osservatorio Sonda, il nuovo monitor sul gusto dedicato al settore Food & Beverage e all'Hospitaly. Il 78% degli intervistati dice di mangiare sano e scegliere il cibo con attenzione
Dopo il primo data analysis sulla Sostenibilità, uscito lo scorso mese, l’Osservatorio Sonda ha condotto un nuovo sondaggio sul Gusto, approfondendo alcuni spunti che, nello spirito di queste ricerche, possono indirizzare meglio le scelte di chi opera nel settore F&B e Hospitality.
Il buon cibo che fa bene
Anzitutto emerge il concetto di buon cibo che fa bene. Sembrano, infatti, tramontati i tempi in cui, senza curarsi troppo di ciò che il nostro corpo riceveva durante un pasto, la priorità era nutrirsi per sussistenza o, peggio, dopo decenni di consumismo diffuso, si mangiava troppo, con conseguenze negative per la nostra salute.
Oggi prevale in molti la consapevolezza che siamo ciò che mangiamo e, dunque, per essere migliori, cioè per stare meglio e vivere più a lungo in buona salute, è importante scegliere cibi sani; da cui discende una forte attenzione al valore della prevenzione. Un’attitudine dichiarata addirittura dal 78% del campione sondato che sottolinea di mangiare sano sia per problemi di salute cogenti, ma, soprattutto, per prevenzione.
Mangiare naturale
Cosa si intenda per alimenti sani può essere però un problema per molti consumatori che spesso si trovano indifesi rispetto a una comunicazione fuorviante che confonde i piani, abusando, magari, di termini come “naturale” che riportano alla mente salubrità, ma non chiariscono bene cosa ciò significhi veramente per un prodotto. Infatti è importante stabilire che il “cibo che fa bene” è quello che ha effettivamente alle spalle una filiera interamente “sana”.
Ciò viene confermato dalle risposte alla Sonda Cimabue, infatti, per il 46% della popolazione la definizione di cibo naturale corrisponde ad alimenti vegetali o animali «integri», cresciuti e coltivati senza ausili artificiali o chimici e che non subiscono nessun processo di lavorazione industriale. Integro, non artefatto né alterato, tanto che il 37% degli intervistati dichiara di consumare cibi naturali regolarmente, in particolare quelli che sono di origine vegetale e acquistati direttamente dal produttore.
Parola chiave: stagionalità
Interessante poi che alla scelta di cibi naturali si associ non solo il mangiare sano che faccia bene alla propria salute, ma che faccia bene anche all’ambiente. Ne deriva che la stagionalità, seguendo il ritmo della natura, sia uno dei fondamenti del mangiar sano.
Consistente, dunque, il dato di coloro che, a tavola o facendo la spesa, ben il 67% della popolazione, seleziona cibi in linea con i principi dei un’alimentazione sana. Ciò, pur consapevoli che il loro costo rappresenti una delle principali barriere all’acquisto.
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Alberto Lupini
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