Scatta il ''lockdown'' per i no vax: bar e ristoranti perdono circa 30 milioni di euro al giorno

Parte la stretta sui non vaccinati: sarà obbligatorio il super green pass per mangiare nei ristoranti anche all'aperto, per entrare in alberghi, andare a fiere, impianti sci. Ecco tutti i luoghi e le regole

10 gennaio 2022 | 10:03

Oggi è a tutti gli effetti uno di quei giorni che possiamo considerare spartiacque: da una parte i no vax che possono solo andare al lavoro (con il green pass base) e consumare d’asporto e i vaccinati che possono, con tutte le precauzioni del caso, avere accesso ai luoghi della vita sociale per i quali scatta l’uso del super green pass (che si ottiene con il vaccino o con la guarigione), in primis bar, ristoranti, alberghi, piscine, bus, treni, aerei e navi. Proprio per questo la Federazione italiana pubblici esercizi ha stimato che bar e ristoranti perderanno tra i 28 e i 30 milioni di euro al giorno per le mancate colazioni, pranzi e cene.

Una "spaccatura" che verrà ulteriormente spiegata questa sera dal Premier, Mario Draghi in una conferenza stampa che sarà utile per fare un bilancio della situazione pandemica nel nostro Paese.

 

Bicchiere mezzo pieno, ma ci sono comunque altre perdite

«Noi di Fipe - spiega Adnkronos/Labitalia, Luciano Sbraga, vice direttore di Fipe Confcommercio - vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno e allora pensiamo che comunque da oggi abbiamo sempre 46,5 milioni di italiani muniti di green pass e che quindi potranno consumare nei nostri locali e che quindi potremo restare aperti e lavorare. Oggi considerando la fascia di età tra i 20 e i 69 anni ci sono in Italia 5,3 milioni di persone che non possono consumare in bar e ristoranti, né all'interno né all'aperto. Considerando per queste persone la frequenza di consumo che si applica normalmente, possiamo dire che c'è una potenziale mancata domanda di 28-30 milioni di euro al giorno: 3 milioni per la colazione del mattino, 11 milioni per il pranzo al lavoro (panino, piatto caldo, ecc.), e circa 14 milioni per la cena della sera. Quindi abbiamo in pratica per bar e ristoranti una perdita potenziale di incassi di 28-30 milioni di euro al giorno».

«Ben venga l'obbligo del Super green pass per entrare in bar e ristoranti - ha detto il presidente, Lino Stoppani - sia per la consumazione al banco che per quella al tavolo, al chiuso e all’aperto, se serve a evitare nuove chiusure dei locali. L'alternativa a questi provvedimenti sarebbe stata la chiusura delle attività. Per cui, se evitano l’aggravamento della situazione e regole ancora più drastiche, li accogliamo, sperando che possano portare dei risultati nel lungo termine».


Sorta di lockdown per i non vaccinati

Per fare ancora più chiarezza, ricordiamo che l’obbligo di esibire il green pass rafforzato, che sarà, in vigore fino al 31 marzo 2022 (fine dello stato di emergenza) servirà per tutti questi luoghi all’aperto e al chiuso.

  • ristoranti e bar
  • cinema e teatri
  • piscine, palestre, sport di squadra, stadi, palazzetti dello sport;
  • spogliatoi
  • musei e mostre
  • centri benessere, centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche); centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia);
  • parchi tematici e di divertimento
  • sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò
  • alberghi e strutture ricettive
  • feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose
  • sagre e fiere
  • centri congressi
  • impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici
  • navi, treni e aerei
  • autobus, metropolitane e tram.

 


Green pass base per negozi e servizi essenziali

Il certificato verde rafforzato sarà in pratica obbligatorio ovunque, tranne che nei negozi e per i servizi essenziali.

 

Terza dose a 4 mesi

Per quanto riguarda la terza dose, i tempi per la somministrazione del booster diventano più brevi: sarà possibile riceverlo già dopo 4 mesi, anziché 5. Ma non si tratta di tempi obbligatori.


Quindici regioni gialle. Lombardia a rischio arancione

Nel mentre salgono a 15 le regioni in zona gialla con il passaggio di colore di Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Valle d'Aosta, mentre la Lombardia - ma non solo - rischia a breve di finire in arancione.

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Alberto Lupini


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