Santanchè, rimane a Milano il processo per la presunta truffa all'Inps
La Cassazione ha stabilito che il processo per truffa aggravata contro la ministra si svolgerà a Milano. L'udienza preliminare ripartirà il 26 marzo, mentre si attendono sviluppi sulla sua posizione politica
La Corte di Cassazione ha stabilito che il processo per truffa aggravata ai danni dell'Inps contro la ministra del Turismo Daniela Santanchè si svolgerà a Milano. La richiesta della difesa di trasferire il procedimento a Roma è stata respinta, confermando la competenza della magistratura milanese.
La ministra, già rinviata a giudizio per falso in bilancio nel caso Visibilia, è accusata di aver percepito indebitamente 126.468 euro tramite 20.117 ore di cassa integrazione Covid tra il 2020 e il 2022 per 13 dipendenti delle sue società Visibilia Editore Spa e Visibilia Concessionaria Srl.
Santanchè, l'inchiesta
Oltre a Daniela Santanchè, rischiano il processo anche Dimitri Kunz D’Asburgo, compagno della ministra, Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie di Visibilia, e le due società coinvolte. L’inchiesta è nata dalle dichiarazioni di Federica Bottiglione, ex dirigente di Visibilia Editore, che ha fornito registrazioni di conversazioni con il compagno della ministra. Ha dichiarato di aver lavorato ininterrottamente tra marzo 2020 e novembre 2021, nonostante risultasse ufficialmente in cassa integrazione.
Secondo l’indagine condotta dai pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, 13 dipendenti delle società sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo, continuando a lavorare, causando così un danno economico all’Inps. L'accusa sostiene che per questi dipendenti sarebbero stati percepiti oltre 126mila euro, nonostante questi continuassero a lavorare. I pm imputano a Santanchè e agli altri indagati di aver falsamente dichiarato che i lavoratori fossero in cassa integrazione a zero ore, mentre in realtà svolgevano regolarmente le proprie mansioni in smart working.
Santanchè, l'udienza preliminare a marzo
L'udienza preliminare riprenderà il 26 marzo, data fissata dalla giudice Tiziana Gueli, che a fine febbraio lascerà l'ufficio gip-gup per un nuovo incarico nella IX sezione dibattimentale del Tribunale di Milano. La decisione della Cassazione accelera i tempi del procedimento, evitando il rallentamento che un trasferimento a Roma avrebbe comportato. Se la ministra verrà rinviata a giudizio, dovrà affrontare una nuova fase processuale. Lei stessa ha dichiarato che l'accusa di truffa allo Stato sarebbe difficilmente compatibile con il suo incarico nel governo, a differenza del falso in bilancio, ritenuto politicamente più gestibile.
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La ministra, già alle prese con i problemi legati alle accuse di falso in bilancio, è sempre più sotto pressione. Oltre alla mozione di sfiducia annunciata dal Movimento 5 stelle, anche nel suo partito, Fratelli d’Italia, cresce il pressing affinché Santanchè lasci il Ministero del Turismo dimettendosi. Uno scenario latente, con manovre sottotraccia che vedono - in modo irrituale - in prima linea il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Finora, la ministra ha tirato dritto, spiegando che solo una richiesta della premier Giorgia Meloni (anche compagna di partito), potrebbe indurla alle dimissioni. Certamente, però, il procedimento per truffa all’Inps (e di conseguenza allo Stato) risulta ancora più complicato da gestire per Santanchè, che è in una posizione sempre più difficile. Per questo circolano già i nomi dei possibili successori. Al momento, il nome più accreditato per una possibile successione è quello di Gianluca Caramanna, già consigliere del Ministero del Turismo. Tuttavia, circolano anche altre ipotesi all'interno di Fratelli d’Italia, tra cui l’onorevole Manlio Messina e l’assessora piemontese Marina Chiarelli.
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Alberto Lupini