Santanchè: la ministra ha ricevuto a casa (finalmente) l'avviso di garanzia
La richiesta di proroga, avanzata dalla Procura il 31 marzo riguardo alle indagini sulla Santanchè, ha avuto una partenza effettiva solo il 12 luglio, quando è stata inviata tramite raccomandata all'indirizzo della ministra
Dal 31 marzo al 17 luglio: 108 giorni di attesa hanno circondato la notifica di una proroga di indagine agli uffici giudiziari di Milano a Daniela Santanchè, ministra del Turismo, finita nel vortice delle accuse per il caso Visibilia. Tuttavia, se non fosse stato per una concatenazione di disguidi, la vicenda si sarebbe risolta in soli ragionevoli cinque giorni. Una fitta rete di tempistiche e scambi di corrispondenza ha caratterizzato questo intricato percorso, suscitando polemiche e sollevando interrogativi sulle reali motivazioni dietro la dilatazione dei tempi.
Perché la notifica alla Santanchè è arrivata in ritardo?
Secondo quanto emerso, la richiesta di proroga, avanzata dalla Procura lo scorso 31 marzo riguardo alle indagini su Santanchè, ha avuto una partenza effettiva solo il 12 luglio, quando è stata inviata tramite raccomandata all'indirizzo della ministra. L'ufficio notificazioni-esecuzioni-protesti (Unep) presso la Corte d'Appello di Milano ha impiegato diverse settimane per avviare la procedura, a seguito del passaggio della richiesta dall'Ufficio Gip. Questi ritardi hanno inevitabilmente inciso sulla tempistica complessiva, risultando in un'effettiva consegna soltanto il 17 luglio. Se tutto fosse proceduto come previsto, la notifica sarebbe stata consegnata in soli cinque giorni, il che avrebbe evitato una lunga attesa e speculazioni su possibili motivi dietro la proroga.
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Il 26 luglio il voto di sfiducia alla Santanchè in Parlamento
La ministra Santanchè, in vista del voto di sfiducia in Parlamento previsto per il 26 luglio, aveva dichiarato con fermezza durante una sua informativa al Senato il 5 luglio di non essere stata informata di alcun avviso di garanzia. Nonostante la consegna della proroga, nulla di nuovo è emerso riguardo alle ipotesi di reato o ai coindagati già noti, come il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e altri ex consiglieri. Le indagini riguardanti Santanchè includono anche altre questioni, come una compravendita immobiliare sospetta e una segnalazione di cassa integrazione irregolare presentata da un'ex dirigente di Visibilia, società di cui Santanchè è coinvolta.
Al momento, il perimetro dell'indagine rimane invariato, ma il futuro della questione bancarotta dipenderà dagli sviluppi delle due società del gruppo Visibilia, sulle quali pende ancora il rischio di fallimento, a differenza delle altre due società per le quali i pubblici ministeri hanno ritirato le loro istanze. Nonostante l'arrivo della notifica, la situazione continua a essere motivo di accesi dibattiti e discussioni, mentre la politica aspetta di vedere quali saranno gli esiti delle indagini e delle vicende collegate alla figura della ministra. L'eventuale esito positivo dei piani di rientro di Santanchè potrebbe essere cruciale nel determinare il destino delle società coinvolte e delle accuse pendenti.
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Alberto Lupini
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