Sanremo al via senza eventi. La ristorazione perde 800mila euro

Il Festival andrà in scena in versione blindata a causa della pandemia. A parte la ristorazione strettamente necessaria a Casa Sanremo, non ci sarà alcun altro appuntamento nei pubblici esercizi

02 marzo 2021 | 11:38
Sarà un Sanremo meno goloso quello che scatta questa sera al teatro Ariston per la sua 71ª edizione. Le misure restrittive imposte dalla lotta al Covid infatti hanno obbligato gli organizzatori a creare una bolla dentro alla quale possono stare solo pochi eletti, ovvero lo stretto indispensabile per mandare in scena l’evento.


Festival di Sanremo senza eventi

Annullati i 350 eventi collaterali
Tra gli “esclusi” gli eventi che avevano nell’aspetto enogastronomico il proprio focus. Resta solo Casa Sanremo dove, come abbiamo raccontato, ci saranno le pizze di Enzo Piedimonte e i dolci di Giuseppe Arena. Il no agli eventi ha una ricaduta pesante su bar e ristoranti  se si considera che negli ultimi anni le cinque serate dell’Ariston, con i circa 350 eventi collaterali organizzati da Casa Sanremo, sono state in grado di sviluppare circa 1 milione di euro di fatturato per le imprese della ristorazione, catering e banqueting.

Merito di un piccolo esercito di 19mila persone nei giorni della kermesse canora passano abitualmente almeno due notti nella città ligure, alimentando un’economia locale fatta di agriturismi, bar, locali e ristoranti. Quest’anno, al contrario, sarà una doccia fredda, con i pubblici esercizi che, secondo le stime di Fipe-Confcommercio, dovranno fare a meno di circa 800mila euro di incassi.

Un colpo tutt’altro che trascurabile per un comparto che, da ormai un anno, soffre una crisi senza precedenti, con 43,3 miliardi di euro perduti nel solo 2020 e che, per il momento continua a non vede alcuna luce in fondo al tunnel.

Macigno per il mondo del catering
Il mondo del catering (2,5 miliardi di euro di fatturato e 135mila addetti impegnati), è fermo ormai da un anno intero e penalizzato anche proprio da un Sanremo “a porte chiuse” ha già chiesto al nuovo Governo maggiori attenzioni: «Quello che chiediamo al nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi - ha detto Paolo Capurro, presidente di Anbc, Associazione nazionale banqueting e catering - è un cambio di passo importante. Sostegno, e non semplice assistenza, per migliaia di aziende ridotte sul lastrico a causa di uno stop che dura ormai da un anno. È necessario che le Istituzioni ci diano finalmente ascolto. Il nostro mondo, unito nel grido d’aiuto, non potrà sopportare ancora per molto di vedere ignorate le proprie richieste. Certo, la ricostituzione del ministero del Turismo, con portafoglio, assegnato a Massimo Garavaglia, è un segnale positivo che ci fa ben sperare per il nuovo corso. Ci auguriamo di ricevere finalmente l’attenzione che il nostro comparto merita».

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Alberto Lupini


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