Salviamo le api o spariranno anche frutta, caffè e cioccolato

Questi preziosi insetti rischiano l'estinzione a causa dei pesticidi, mentre l’uomo di rimanere senza alcuni alimenti. Anche per questo è stata istituita la Giornata mondiale delle Api, che ogni anno cade il 20 maggio

19 maggio 2022 | 15:14
di Stefano Calvi

Le api sono considerate le sentinelle dell’ambiente. Se le sentiamo ronzare e le vediamo volare da un albero all’altro significa che l’habitat in cui viviamo è sano. Poi ci regalano uno dei prodotti che più di tutti ci addolciscono la giornata: il miele dalle qualità eccelse per la nostra salute. Ma non solo,  per quasi l’80% delle circa 1.400 piante che nel mondo producono cibo è necessaria l’impollinazione. E c’è anche chi usa altri loro prodotti come la propoli per proteggere le vigne. Per questo senza il loro contributo (ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri e persino uccelli e pipistrelli) potremmo infatti non poter più portare in tavola alimenti fondamentali come frutta e verdura, ma anche caffè e cioccolato. Per “festeggiare” queste grandi protagoniste dell’ambiente nel 2017, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione con la quale ha dichiarato il 20 maggio di ogni anno il World Bee Day, ovvero, la Giornata mondiale delle api.

La Giornata mondiale delle Api

È stato scelto questo giorno non a caso: perché coincide con la data di nascita di Anton Janša (1734 - 1773), che nel XVIII secolo fu un pioniere delle tecniche di apicoltura moderne nel suo paese natale, la Slovenia. L’idea di indire una giornata mondiale dedicata alle api nasce anche dalla consapevolezza che l’ambiente sta mutando.

Un insetto indispensabile grazie alla sua capacità di impollinare i fiori

La risoluzione ha tenuto conto in particolare di un rapporto che ha portato alla ribalta mondiale il declino a cui stanno andando incontro le api e gli altri impollinatori:il Rapporto di valutazione tematico su impollinatori, impollinazione e produzione alimentare, pubblicato nel febbraio 2016 daIl’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services).

Il rapporto ha stimato che un numero crescente di specie di impollinatori in tutto il mondo è sull'orlo dell'estinzione a causa di diversi tipi pressione, molte delle quali prodotte dall'uomo. Le cause sono molteplici e concatenate e sono le stesse che stanno portando al declino della biodiversità: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento (in particolare da pesticidi), cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni. Questa giornata ha lo scopo di riportare all’attenzione dei cittadini, dei media e dei decisori politici l'importanza delle api e in generale di tutti gli impollinatori. In tema di sicurezza alimentare e per il funzionamento degli ecosistemi e la conservazione degli habitat. Le cifre parlano chiaro circa l’importanza degli impollinatori come le api. Secondo Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) circa il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale. In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori.

La produzione agricola mondiale direttamente associata all'impollinazione animale rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari. Secondo il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia la valutazione economica del servizio di impollinazione delle aree agricole italiane e` pari a circa 3 miliardi di euro l’anno.

La riproduzione dell’88% delle piante selvatiche da fiore del mondo (circa 308.000 specie) dipende, almeno in parte, dall'impollinazione animale per la riproduzione. Tra gli impollinatori, le specie del genere Apis sono le piu` numerose: oltre 20.000 in tutto il mondo, gran parte delle quali selvatiche.

La più popolare è l'ape domestica

La più popolare e` l’ape domestica, nome scientifico Apis mellifera, conosciuta nel mondo come ape italica. Il valore di questa specie, originaria dell'Europa, dell'Asia e dell'Africa, nelle stesse aree che hanno visto sorgere le civilta` antiche, e` legato oltre che al servizio d’impollinazione anche alla produzione di miele, cera, propoli e pappa reale. Attorno al mondo delle api c’è anche un’economia fatta di apicoltori “generosi” nei confronti delle api e rispettosi dell’ambiente in cui vivono. Secondo quanto si apprende da una articolo dell’Istituto Ispra in tutta l'Unione Europea ci sono almeno 600.000 apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari e producono circa 250.000 tonnellate di miele l’anno. In Italia, gli apicoltori censiti in Italia al 2020 erano 65.000, in costante aumento. In aumento è anche il numero degli alveari (1.950.000 unità nel 2020), con una produzione di miele stimata in circa 25.000 tonnellate.

Apicoltori in piazza per la loro tutela

Proprio gli apicoltori, a Roma, scenderanno in piazza venerdì 20, in occasione della Giornata mondiale, per far conoscere il proprio lavoro e far toccare con mano tutte le meraviglie della “bee economy”, un comparto del Made in Italy divenuto sempre più importante per la ricerca di alimenti sani e naturali con la pandemia Covid. L’iniziativa è delle donne e dei giovani della Coldiretti con appuntamento a partire dalle 9 al Mercato di Campagna Amica in Via Tiburtina 695 dove si potrà conoscere dal vivo la vita delle api, le operazioni negli alveari, fare la smielatura ma anche provare i cyber alveari e scoprire la grande biodiversità con il salone dei cento mieli d’Italia e i primi sommelier del miele per svelare i segreti di un alimento importante per l’alimentazione, a partire da quella dei bambini. Per l’occasione sarà diffuso l’esclusivo report di Coldiretti su “I segreti della bee economy” con dati e analisi sull’impatto dei cambiamenti climatici, della pandemia e della guerra sui consumi delle famiglie italiane.

 

 

Il Parco delle Api

Come già ampiamente scritto le api hanno un ruolo cruciale come sentinelle dell’ambiente. È in questo contesto che si inserisce in occasione della Giornata Mondiale dell’Ape l’attività del Castello di Meleto, azienda del Chianti Classico in Toscana, che rilancia il suo appello: quello di proteggere le api sul territorio e sviluppare una economia che combini produzione vinicola e apicoltura. Castello di Meleto ospita oggi 70 famiglie di api, corrispondenti a più di 3 milioni di insetti presenti annualmente, grazie ad un progetto speciale: il Parco delle Api, a cui tutti possono contribuire acquistando una o più famiglie di api. La combinazione di buone pratiche agronomiche in vigna, lo sviluppo costante del parco delle api e la creazione degli abbeveratoi per gli insetti stessi hanno portato ad un risultato estremamente positivo: su 46 famiglie ne sono morte solo 3, quando invece la moria media in Italia nel 2021 si aggira attorno al 40%. Quello di Castello di Meleto è un progetto ambizioso, che vuole essere da stimolo al territorio perché sempre più aziende trovino nell’apicoltura una diversificazione produttiva e ambientale. Questa attività, oltre ad essere fondamentale per l’ambiente è anche remunerativa: con la vendita del miele, infatti, Castello di Meleto ammortizza i costi di progettazione, di mantenimento del parco, delle arnie e della manodopera dell’operaio dedicato alla loro cura.

La propoli delle api per proteggere i vigneti

Da una realtà virtuosa in questo campo ad un’altra che addirittura sfrutta la propoli per stimolare le difese naturali della vite. È l’aspirazione di Antonio Giuliano, giovane enologo campano di appena 25 anni, che risponde al richiamo della terra, nel modo più semplice e genuino possibile, rispettandola. E se si tratta di vivere armonia con l’ambiente, come non trarre ispirazioni dalle laboriose api, capaci di leggere i misteri della natura e farli propri riuscendo ad “autoprodurre” tutto ciò che è necessario per restare in equilibrio con l’ecosistema. Da una sapiente osservazione delle risorse naturali, infatti, le api producono la propoli a partire da una resina grezza che si trova su alcuni alberi. Dopo averla raccolta ed elaborata con saliva e cera, per arricchirla di enzimi, le api usano questo straordinario elisir per difende l’alveare da minacce esterne. Il precursore della propoli è una sorta di resina naturale, gommosa, balsamica, ricca di oli essenziali e componenti, che le piante secernono per proteggere gemme e apici vegetativi. Partendo da questa riflessione e traendo ispirazione dalle leggi della natura, Antonio Giuliano, utilizza la propoli per proteggere le gemme del suo vigneto, proprio come fanno alcune piante. «È da tre anni che utilizzo la propoli e la cera d’api nel mio vigneto - dichiara Antonio Giuliano, titolare di Cantina Maranto di Piazzolla, alle pendici del Vesuvio- l’ho trovata veramente utile soprattutto nelle prime fasi del germogliamento perché ha la capacità di stimolare le difese naturali della pianta e agisce come uno straordinario antibiotico naturale utile contro le malattie fungine e adatto a prevenire gli attacchi parassitari».

Gli eventi per la Giornata mondiale delle Api

Tra gli eventi più significativi che mettono in evidenza il ruolo rilevante che le api hanno come indicatore della qualità ambientale va ricordato quello di Bergamo che che una valenza addirittura internazionale. In occasione di questa ricorrenza, il Comune di Bergamo e l’Orto Botanico “Lorenzo Rota”, entrato a far parte della rete BeePathNet, un network europeo di Città Amiche delle Api, propongono un calendario ricco di iniziative realizzato in collaborazione con numerosi partner cittadini, fino a sabato 28 maggio. Il progetto affronta le sfide urbane legate all’ambiente, alla biodiversità e all’autosufficienza alimentare in relazione all’apicoltura urbana. «La Giornata mondiale delle api è un appuntamento importante, soprattutto per chi vive in una dimensione urbana, in considerazione del ruolo rilevante che le api hanno come indicatore della qualità ambientale - dichiara l’assessora al verde pubblico della città lombarda, Marzia Marchesi - Il nostro compito è quello di tutelarne e valorizzarne la presenza in ambiti specifici e definiti non solo per potenziare la loro naturale attività necessaria alla produzione di cibi quotidiani, come la frutta e molte delle verdure della nostra tavola, ma anche per influenzare in modo naturale i processi in atto in alcuni corridoi ecologici e in porzioni di territorio ben identificate: penso, ad esempio all’Orto Botanico e la Valle della Biodiversità, l’area del Parco dei Colli, i parchi agricoli nella zona a sud e i parchi pubblici cittadini che esprimono molte potenzialità. Mi auguro che la partecipazione di Bergamo al BeePathNet, e soprattutto la collaborazione con le altre realtà europee, possano accrescere in modo significativo sia la vocazione di Bergamo città amica delle api, sia la qualità complessiva dell’ambiente che quotidianamente viviamo».

 

Il miele, un prodotto unico

Per ora abbiamo parlato delle api e del loro rapporto di amore nei confronti dell’ambiente. Non a caso ci regalano il miele, qualcosa di unico. Per le sue caratteristiche. Esistono diversi tipi di miele che possono essere distinti in base alla provenienza del nettare (miele di acacia, miele di tiglio); in base al colore (miele bianco, miele biondo); a seconda del metodo di estrazione (miele vergine, miele centrifugato, miele torchiato). Stando a quanto scrive nel suo sito l’istituto clinico Humanitas mediamente 100 grammi di miele sviluppano 304 Calorie. Dato l’elevato tenore calorico del miele, il consumo risulta controindicato nei soggetti con diabete e nelle persone sovrappeso o obese. Sempre secondo l’Istituto Clinico Humanitas sono diversi i benefici per la salute che possono derivare dal consumo di miele: secondo diversi studi è in grado di stimolare la memoria e la concentrazione e sembra essere capace anche di alleviare ansia e stress. Poiché è in grado di agire sulla flora batterica intestinale, il miele può essere ritenuto alleato dell’intestino. Le sue proprietà antibatteriche naturali lo rendono inoltre un valido rimedio contro tosse, mal di gola e in generale contro le affezioni delle vie aeree superiori. Nel settore della cosmetica il miele viene utilizzato per eliminare le impurità della pelle e per dare luminosità ai capelli.

Insomma, i motivi sono davvero tanti per festeggiare le api. Prepariamoci per il 20 maggio quanto il mondo si fermerà a riflettere sul loro ruolo. Se scomparissero del tutto, si romperebbe una catena naturale che sarebbe molto difficile, se non impossibile, ricreare.

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Alberto Lupini


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