Salvare il Prosecco o la salute dei veneti: è polemica sul pesticida vietato dall'Europa

Contro la flavescenza dorata che sta uccidendo le viti, le Regioni hanno chiesto una deroga all'utilizzo del clorpirifos. Il consigliere regionale Zanoni: Danni ai bambini. L'assessore all'agricoltura Caner: L’uso sarà mirato

08 aprile 2023 | 15:03

Una questione delicatissima quella che si sta discutendo in Veneto (ma che potrebbe interessare anche altre regioni vinicole italiane). Usare (in mondo controllato) un pesticida potenzialmente neurotossico per lo sviluppo cerebrale dei bambini (bandito dall'Unione Europea nel 2020) per salvare le viti dalla flavescenza dorata che sta falcidiando interi filari di vigneti, in particolare a Valdobbiadene e in Valpolicella? A tirare la corda una e dall’altra parte il consigliere regionale Andrea Zanoni che accusa: «Il Clorpirifos, pesticida neurotossico, provoca danni allo sviluppo mentale dei bambini» e l’assessore regionale all’Agricoltura, il leghista Federico Caner che ribatte: «La richiesta al dipartimento Fitosanitario nazionale di utilizzare con moderazione l’unica arma non spuntata contro la flavescenza dorata non è del Veneto è di tutte le Regioni del Centro Nord ormai flagellate da questa pandemia che mette a rischio la sopravvivenza stessa della viticoltura».

L’unica soluzione la deroga al pesticida

I focolai più estesi, come dicevano, sono, infatti, a Valdobbiadene e in Valpolicella. Ma la flavescenza dorata, malattia della vite molto pericolosa, sta facendo strage di piante in tutta Italia.

L’unica soluzione sarebbe appunto una deroga all'utilizzo del pesticida clorpirifos, che ha conseguenze nefaste sulla salute: rischia di provocare deficit mentali nei bambini. La deroga è stata chiesta da molte regioni italiane, tra cui il Veneto, ed è al vaglio del ministero della Salute. Ma ci sarebbe un precedente: nel 2021, il pesticida era stato impiegato in deroga allo stop europeo, per debellare la cimice asiatica nei frutteti.

Un’unica somministrazione in estate lontano dalla vendemmia

Per questo la Regione Veneto e i Consorzi ritengono possibile intervenire con un'unica somministrazione tra fine giugno e inizio luglio, molte settimane prima della vendemmia, così da evitare i danni all'uomo. E sembrerebbe che il ministero della Sanità sia intenzionato ad autorizzare la deroga per il Clorpirifos.

Ma Zanoni non si dà per vinto e, come riporta il Corriere della Sera, lamenta di aver presentato un’interrogazione ed effettuato un accesso agli atti, visto che «dopo due settimane risulta ancora lettera morta», citando anche una serie di studi scientifici «che negli Usa hanno portato al divieto totale dell’insetticida, tanto per uso domestico (ancora nel 2001) quanto agroalimentare (nel 2021)» e criticando pesantemente la Regione che «vuole proteggere il prosecco e non la salute dei veneti».

Parole pesanti alle quali ribatte Caner sottolineano che «l’uso del Clorpirifos è ancora consentito ad esempio nei frutteti. Non si capisce perché non lo si possa usare, con giudizio, per salvare i vigneti». Ci sono, conferma Caner, altre soluzioni antiparassitarie per colpire la Cicalina, l’insetto che succhiando linfa dalle viti le contagia una dopo l’altra, «ma non sono altrettanto efficaci e ormai la situazione è drammatica. Quale sarebbe la soluzione di Zanoni? Tagliare alla radice interi vigneti? Purtroppo, qualcuno l’ha già dovuto fare ma se la ricetta fosse questa dovremmo ragionare di un azzeramento dell’intero settore vitivinicolo per almeno tre anni, il tempo che nuove piante crescano e maturino. È impensabile. Meglio ottenere una deroga per un uso mirato del pesticida a giugno in modo che, per l’autunno e la vendemmia, il residuo chimico sia azzerato».

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Alberto Lupini


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