Dal Salento all'Italia: il modello Borgo Egnazia si espande con 20 nuovi resort

Egnazia Ospitalità Italiana, la società fondata da Aldo Melpignano, annuncia un ambizioso piano di espansione: 20 nuovi resort di lusso in Italia entro il 2029, con un fatturato stimato di 250 milioni di euro

29 maggio 2024 | 11:45

Borgo Egnazia, il resort di lusso che ospiterà i capi di Stato e di governo del G7 a giugno, punta a diventare un brand italiano di riferimento nel settore dell'ospitalità di alta gamma. Entro il 2029, la Egnazia Ospitalità Italiana (Eoi), la società fondata da Aldo Melpignano, aprirà infatti 20 nuove strutture in tutto il paese, con l'obiettivo di raggiungere un fatturato di 250 milioni di euro.

Il modello Borgo Egnazia, che unisce lusso, tradizione e attenzione al territorio, verrà replicato in location esclusive come Cortina d'Ampezzo, Brunico e Roma. La prima apertura sarà l'Hotel Ancora a Cortina nel 2025, seguito da Castel Badia in Val Pusteria e Borgo di Pratica di Mare alle porte di Roma. Queste prime tre strutture offriranno 353 posti letto e manterranno il nome e la proprietà originari.

Borgo Egnazia, un modello vincente della famiglia Melpignano

L'espansione di Eoi rappresenta l'evoluzione di un'azienda nata da un'idea di Marisa Melpignano, che nel 1996 ha dato vita alla Masseria San Domenico a Fasano. Nel 2010 è poi arrivato Borgo Egnazia, oggi un punto di riferimento del lusso in Puglia con 526 camere e un fatturato di 63 milioni di euro. Le due strutture impiegano quasi 900 persone, per il 90% pugliesi, e hanno generato un indotto importante nella zona.

Questa espansione di Eoi è sostenuta anche da un forte interesse da parte degli investitori. Tra i partner della società, infatti, c'è Red Circle, la holding di Renzo Rosso, patron di Diesel, con cui Eoi ha già collaborato per il Pelican Hotel di Miami.

Melpignano: «Grazie a Borgo Egnazia questo territorio è diventato turistico»

«Quando siamo arrivati - spiega Aldo Melpignano - questo territorio aveva una vocazione puramente agricola. Ora, grazie a noi e non solo grazie a noi, è diventato un territorio a vocazione puramente turistica. Mia mamma è stata una pioniera del turismo in Puglia». In 30 anni si è così affermato, grazie a questa case history con clientela per due terzi internazionale proveniente da tutto il mondo (per il 40% da Stati Uniti e Regno Unito, seguita da Europa, Asia, Australia), un concetto di ospitalità strettamente legato al territorio e alle persone che lo abitano, un modello da esportare dove ci sono le condizioni adatte. Così alle realtà già oggi gestite direttamente da Eoi - tre delle cinque proprietà di famiglia, tra le quali proprio Borgo Egnazia, ed altre sei di terzi con contratti di management - altre ne seguiranno, poco conosciute a livello internazionale e da riposizionare, o che hanno «un potenziale inespresso - conclude Melpignano - come Cervinia, Courmayeur, Madonna di Campiglio».

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Alberto Lupini


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