L'ultima da Mosca: «In Ucraina vietati i libri di cucina e il borscht». Colpa della vodka?
Lo ha detto Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, che in conferenza stampa, come mostra un video virale, se ne è uscita con la fake news. Per molti la donna era palesemente ubriaca
Prima della guerra reale e sanguinosa tra Russia e Ucraina, i due stati portavano avanti da tempo una battaglia culinaria con al centro il borscht. E ora la celebre zuppa ucraina di barbabietole è di nuovo al centro di un siparietto che ha visto protagonista Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, che in conferenza stampa, come mostra un video pubblicato dal Guardian e diventato virale, se ne è uscita con una senza senso: «l’oppressione dei russi in Ucraina ha raggiunto anche l’industria della cucina» In Ucraina «sono stati vietati anche i libri di cucina». Un’uscita che ha detta di molti è stata detta da una Zakharova ubriaca. Visto che, tra l'altro, cuochi ucraini si sono riuniti attorno a questo piatto come simbolo nazionale e di pace.
La battaglia culinaria
Il motivo di tanto accanimento e preoccupazione sarebbe per Zakharova da ricercare nel fatto che «la ricetta del borscht non può essere condivisa» dagli ucraini, che la vorrebbero come solo loro. «Doveva appartenere a un popolo, a una nazionalità. Non potevano sopportare il pensiero che... ogni casalinga del mondo fosse in grado di cucinarla a modo suo». Elementi che ha definito sinonimo «di xenofobia, fascismo e estremismo».
Ubriaca o seria?
Uscite che secondo il caporedattore della «Nuova Gazeta. L’Europa», pubblicata fuori dalla Russia, sarebbero state dette da una Zakharova «apparentemente ubriaca» alla conferenza stampa.
Il portale della televisione ucraina 1+1 Tsn sostiene che il «volto della Russia» ha confermato la sua opinione sul costante «cadere in scandali legati a bugie, maleducazione, dichiarazioni inappropriate nei confronti di altri paesi».
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Alberto Lupini
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