Romagna, baristi allo stremo. Stop all'asporto perchè non basta più e in tanti vendono il locale
Tra Rimini e Riccione i locali abbassano le serrande con la mazzata della zona rossa. Il servizio d'asporto non paga più e in molti ci rinunciano; sul web intanto si moltiplicano gli annunci di locali in vendita
10 marzo 2021 | 11:25
I bar non ce la fanno più. Qualcuno ha già gettato la spugna, qualcuno ha messo in vendita il proprio locale, altri lo hanno messo in stand-by perché anche l’asporto non basta più. Era una zattera, una novità, un traghetto che doveva portare dal versante della crisi nera a quello della ripresa e invece sta imbarcando acqua e affondando.
L’ultimo decreto, quello che resterà in vigore fino a Pasqua, ha infatti colpito in particolar modo i bar impedendo a loro (e solo a loro) di fare asporto dopo le 18. Se già il servizio stava vacillando con i clienti che si accontentavano di un cocktail sorseggiato per strada, ora è alla deriva definitiva.
A Rimini stop all'asporto
In tutta Italia e anche nelle città più vive, quelle del divertimento e del buonumore, come Rimini dove è boom di locali in vendita e dove chi spera ancora di riemergere per ora dice stop all’asporto. Lo stop è dettato dal fatto che i costi superano regolarmente gli incassi e che se prima si puntava ad offrire un servizio per tenere legato il cliente, ora questo non serve più, perché i clienti sono sempre meno, pure loro si sono stufati.
Rimini è da poco entrata in zona rossa come tutta la Romagna e questo ha complicato notevolmente le cose. Eloquente, come riporta il Corriere Romagna-Rimini, il cartello esposto dal bar Primo Bacio di piazza Tre Martiri che ha interrotto l’asporto e lo ha comunicato così attraverso una lavagnetta posta fuori dal locale: “Vi vogliamo bene, ma in zona rossa restiamo chiusi. Mo’ ci hanno rotto il cactus”.
Ma la questione non riguarda solo la zona rossa perché lo stesso bar ha già precisato che in caso di passaggio in zona arancione il locale farà asporto solo al mattino, dalle 7 alle 12.30. Per la colazione e un pranzo magari, lo stretto indispensabile. Qualcuno resiste, ma già con l’arancione scuro il giro di clienti è calato del 40% e chissà ora con la rossa.
«È l’ennesimo sintomo di una situazione tragica - ha detto Gaetano Callà, presidente di Fipe-Confcommercio rimini - non penso che andrà tutto bene, ci troveremo molti cadaveri da raccogliere per strada e l’idea del lockdown totale nel weekend è una mazzata».
A Riccione tanti locali in vendita
E così in tanti decidono di mettere il bar in vendita sulla Riviera. A Riccione sono decine gli annunci non solo di hotel in vendita, ma anche di bar, pasticcerie, gelaterie, addirittura gastronomie e rosticcerie, ce n’è per tutti i gusti. Un rischio desertificazione altissimo soprattutto per l’estate - se la stagione partirà - ma anche un rischio occupazionale. Se è vero che molte chiusure sono state decise da titolari ormai in via di pensionamento, stanchi e sfiduciati, è anche vero che ci sono molti giovani che ci provano, ma vengono respinti dalla zona rossa. E poi c’è il solito cancro della criminalità organizzata pronta ad intrufolarsi in queste situazioni per approfittarne e strappare “affari” d’oro.
L’ultimo decreto, quello che resterà in vigore fino a Pasqua, ha infatti colpito in particolar modo i bar impedendo a loro (e solo a loro) di fare asporto dopo le 18. Se già il servizio stava vacillando con i clienti che si accontentavano di un cocktail sorseggiato per strada, ora è alla deriva definitiva.
Rimini
A Rimini stop all'asporto
In tutta Italia e anche nelle città più vive, quelle del divertimento e del buonumore, come Rimini dove è boom di locali in vendita e dove chi spera ancora di riemergere per ora dice stop all’asporto. Lo stop è dettato dal fatto che i costi superano regolarmente gli incassi e che se prima si puntava ad offrire un servizio per tenere legato il cliente, ora questo non serve più, perché i clienti sono sempre meno, pure loro si sono stufati.
Rimini è da poco entrata in zona rossa come tutta la Romagna e questo ha complicato notevolmente le cose. Eloquente, come riporta il Corriere Romagna-Rimini, il cartello esposto dal bar Primo Bacio di piazza Tre Martiri che ha interrotto l’asporto e lo ha comunicato così attraverso una lavagnetta posta fuori dal locale: “Vi vogliamo bene, ma in zona rossa restiamo chiusi. Mo’ ci hanno rotto il cactus”.
Ma la questione non riguarda solo la zona rossa perché lo stesso bar ha già precisato che in caso di passaggio in zona arancione il locale farà asporto solo al mattino, dalle 7 alle 12.30. Per la colazione e un pranzo magari, lo stretto indispensabile. Qualcuno resiste, ma già con l’arancione scuro il giro di clienti è calato del 40% e chissà ora con la rossa.
«È l’ennesimo sintomo di una situazione tragica - ha detto Gaetano Callà, presidente di Fipe-Confcommercio rimini - non penso che andrà tutto bene, ci troveremo molti cadaveri da raccogliere per strada e l’idea del lockdown totale nel weekend è una mazzata».
A Riccione tanti locali in vendita
E così in tanti decidono di mettere il bar in vendita sulla Riviera. A Riccione sono decine gli annunci non solo di hotel in vendita, ma anche di bar, pasticcerie, gelaterie, addirittura gastronomie e rosticcerie, ce n’è per tutti i gusti. Un rischio desertificazione altissimo soprattutto per l’estate - se la stagione partirà - ma anche un rischio occupazionale. Se è vero che molte chiusure sono state decise da titolari ormai in via di pensionamento, stanchi e sfiduciati, è anche vero che ci sono molti giovani che ci provano, ma vengono respinti dalla zona rossa. E poi c’è il solito cancro della criminalità organizzata pronta ad intrufolarsi in queste situazioni per approfittarne e strappare “affari” d’oro.
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