A Roma invasione di “Acchiappini” Il Municipio 1 vuole una norma

13 marzo 2017 | 18:09
di Andrea Radic
«Please, prego, vuole mangiare? Italiana fettuccine, very good pasta». Nulla da fare, a Roma è un continuo di questi “inviti” pronunciati dai cosiddetti “Acchiappini” (i buttadentro che stanno sulla porta dei locali) che risuonano in tutto il centro storico per richiamare i turisti, soprattutto stranieri, a sedersi ai tavoli di questo o quel ristorante.



Ma, oramai sempre più spesso, il gentile e “caloroso” richiamo si trasforma in insistenza, a volte pesante, persino aggressiva, tanto che il Municipio 1 ha chiesto un'ordinanza al Comune, a cui ancora nessuno non ha risposto. Per 2mila esercizi nel centro di Roma vi sono circa 600 “Acchiappini” che svolgono la loro funzione sulla pubblica via per circa 5 euro l'ora, i più bravi o più “convincenti” raggranellano cifre considerevoli, intorno ai 3mila euro al mese, ma nessuno si sbottona più di tanto.

Fabio Spada, presidente Fipe-Confcommercio chiarisce, giustamente, che è vietato, secondo il contratto di lavoro, il pagamento a percentuale. Ma la situazione di crisi del Paese, il lavoro che manca, le difficoltà a trovarne uno “vero” causa la moltiplicazione degli “Acchiappini”.

Questo impiego è un ripiego, non riconosciuto e meno che mai normato. Però la “professione” esiste e la si trova anche negli annunci “cercasi cameriere/Acchiappino”. Tatiana Campioni assessore al Commercio del Municipio 1 è sicura: «Sono invadenti e prepotenti, e non potrebbero spostarsi dal fronte del locale per il quale il gestore paga il suolo pubblico, ma vanno ovunque». È così ha fatto partire la lettera alla sindaca Virginia Raggi per sollecitare una mozione che preveda regole e possibili sanzioni, come accade per i procacciatori dei tour in Vaticano. La Fipe commenta che non servono norme, perché «chi si comporta male, prima o poi non avrà clientela».

Insomma tra finti centurioni per la foto con il turista, a procacciatori di posti in prima fila all'Angelus e “Acchiappini buttadentro” la capitale più che guardare al futuro torna a popolarsi di quei personaggi interpretati da Renato Salvatori...

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Alberto Lupini


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