Ristoratori toscani, marcia su Roma per chiedere aiuti al Governo
L'associazione ha organizzato una camminata che partirà da Ponte Vecchio a Firenze il 4 novembre e arriverà a Roma il 13 (salvo nuovi lockdown). Numerose adesioni all'iniziativa sono arrivate anche dall'estero
31 ottobre 2020 | 17:05
In cammino da Firenze a Roma: una manifestazione lunga 10 giorni per andare a protestare contro il Governo e le chiusure imposte ai ristoranti. L’idea (sulla cui messa in pratica pesa purtroppo l’incognita di un nuovo confinamento) è dell’Associazione Ristoratori Toscana, che per l’occasione ha lanciato l’hashtag #contearriviamo.
La Camminata degli inessenziali, così è stata ribattezzata dagli organizzatori, prenderà il via il 4 novembre con un flash mob a Firenze, dopodiché si muoverà fino alla capitale, dove dovrebbe arrivare, dopo 9 tappe, il 13 novembre.Un tam tam partito dai Ristoratori Toscana e Tni, Tutela Nazionale Imprese, ma che registra adesioni da Auckland, Tokyo, Dubai, New York, Londra, Parigi, Amsterdam, Berlino, Genappe, in Belgio, e Byblos, in Libano. E in queste ore sono tante altre le adesioni che stanno arrivando, come dall'India e dall'Irlanda.
Imprenditori di tutto il mondo che hanno deciso di sposare la battaglia dei Ristoratori Toscana. «Una battaglia per la dignità nostra, dei nostri dipendenti, di tutte le famiglie e di tutte le categorie colpite da questo Dpcm inutile e dannoso. Il lavoro è un diritto di tutti, che nessuno può toglierci, sia chiaro», spiega Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana.
Proprio nella giornata di mercoledì, in queste città e in altre italiane, come Palermo, Salerno, Roma, Milano, Treviso, ristoratori, ambulanti, artigiani, tassisti, commercianti, piccoli imprenditori esporranno lo striscione con la scritta “Ponti per il futuro – Bridges for the future” dai ponti principali della loro città. «Il ponte è il simbolo dell’unione, del congiungimento tra passato e futuro – prosegue Naccari – Siccome con questi provvedimenti distruttivi il governo sta, di fatto, distruggendo questi ponti, noi saremo lì a ‘proteggerli’ affinché riescano a traghettarci, da un presente difficilissimo, vero un futuro più roseo. Abbiamo deciso, invece, che partiremo il 4 novembre perché questa è una data simbolica per Firenze, il giorno dell'Alluvione, della città che si rimbocca le maniche e rinasce dalle macerie. Anche noi siamo pronti a fare lo stesso, siamo pronti a stringere i denti per poi ripartire».
La manifestazione regionale si terrà invece a Firenze, con una protesta pacifica sul Ponte Vecchio, a partire dalle 10 del 4 novembre. Dopo il sit in, che avverrà rispettando le norme di sicurezza anti Covid, una parte dei partecipanti inizierà il 'Cammino degli inessenziali' fino a Roma. Un viaggio di circa dieci giorni che prenderà il via sempre da Ponte Vecchio e richiamerà, nel suo spirito, la manifestazione pacifica portata avanti da Mahatma Gandhi contro la tassa sul sale, passata alla storia come la 'Marcia del sale'. Alla manifestazione hanno aderito il coordinamento nazionale degli Ncc (i noleggiatori con conducente), un'altra categoria colpita duramente dal Dpcm, che sarà di supporto al corteo di partecipanti, e il Movimento produttori italiani.
Dopo la prima giornata, il 5 novembre il cammino riprenderà da San Casciano e il 6 novembre da Siena, con tappa in piazza del Campo, per proseguire lungo la via Francigena, l'antica via dei pellegrini che da Canterbury porta alla Città Santa. Una volta arrivati a Montecitorio gli imprenditori chiederanno al premier Giuseppe Conte di essere ascoltati. Il 'Cammino degli inessenziali' sarà raccontato dagli stessi protagonisti via social, tra videodirette e foto, sotto l'hashtag #contearriviamo.
«Abbiamo preparato un documento con le nostre richieste che abbiamo inviato al presidente del consiglio – spiega il presidente di Ristoratori Toscana – Ora andiamo a Roma a pretendere risposte. Noi chiediamo solo la possibilità di sopravvivere, la dignità di mandare avanti le nostre aziende e di prenderci cura delle nostre famiglie. E soprattutto vogliamo essere rispettati, nessuno dovrà più permettersi di usare termini offensivi nei confronti delle categorie. Dopo tanti anni di sacrifici, in cui grazie al nostro lavoro siamo riusciti a trasmettere al mondo la cultura italiana del cibo e della convivialità, vogliamo essere ascoltati. Oggi, perché domani sarà troppo tardi. Abbiamo a cuore la salute pubblica e se c'è da chiudere, chiudiamo. Siamo stati i primi a chiederlo. Ma abbiamo bisogno di certezze e di sostegni economici. È a rischio un intero sistema che verrà spazzato via a vantaggio dell'omologazione dei fast food».
Tra le richieste inviate, la sospensione di tutte le tasse, l'abbattimento del canone di affitto, il blocco degli sfratti, un fondo perduto per il periodo di chiusura adeguato ai cali di lavoro registrati e un credito di imposta proporzionale alle perdite di fatturato.
Ecco il percorso nel dettaglio:
Ponte Vecchio, il luogo di partenza dell'iniziativa
La Camminata degli inessenziali, così è stata ribattezzata dagli organizzatori, prenderà il via il 4 novembre con un flash mob a Firenze, dopodiché si muoverà fino alla capitale, dove dovrebbe arrivare, dopo 9 tappe, il 13 novembre.Un tam tam partito dai Ristoratori Toscana e Tni, Tutela Nazionale Imprese, ma che registra adesioni da Auckland, Tokyo, Dubai, New York, Londra, Parigi, Amsterdam, Berlino, Genappe, in Belgio, e Byblos, in Libano. E in queste ore sono tante altre le adesioni che stanno arrivando, come dall'India e dall'Irlanda.
Imprenditori di tutto il mondo che hanno deciso di sposare la battaglia dei Ristoratori Toscana. «Una battaglia per la dignità nostra, dei nostri dipendenti, di tutte le famiglie e di tutte le categorie colpite da questo Dpcm inutile e dannoso. Il lavoro è un diritto di tutti, che nessuno può toglierci, sia chiaro», spiega Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana.
Pasquale Naccari
Proprio nella giornata di mercoledì, in queste città e in altre italiane, come Palermo, Salerno, Roma, Milano, Treviso, ristoratori, ambulanti, artigiani, tassisti, commercianti, piccoli imprenditori esporranno lo striscione con la scritta “Ponti per il futuro – Bridges for the future” dai ponti principali della loro città. «Il ponte è il simbolo dell’unione, del congiungimento tra passato e futuro – prosegue Naccari – Siccome con questi provvedimenti distruttivi il governo sta, di fatto, distruggendo questi ponti, noi saremo lì a ‘proteggerli’ affinché riescano a traghettarci, da un presente difficilissimo, vero un futuro più roseo. Abbiamo deciso, invece, che partiremo il 4 novembre perché questa è una data simbolica per Firenze, il giorno dell'Alluvione, della città che si rimbocca le maniche e rinasce dalle macerie. Anche noi siamo pronti a fare lo stesso, siamo pronti a stringere i denti per poi ripartire».
La manifestazione regionale si terrà invece a Firenze, con una protesta pacifica sul Ponte Vecchio, a partire dalle 10 del 4 novembre. Dopo il sit in, che avverrà rispettando le norme di sicurezza anti Covid, una parte dei partecipanti inizierà il 'Cammino degli inessenziali' fino a Roma. Un viaggio di circa dieci giorni che prenderà il via sempre da Ponte Vecchio e richiamerà, nel suo spirito, la manifestazione pacifica portata avanti da Mahatma Gandhi contro la tassa sul sale, passata alla storia come la 'Marcia del sale'. Alla manifestazione hanno aderito il coordinamento nazionale degli Ncc (i noleggiatori con conducente), un'altra categoria colpita duramente dal Dpcm, che sarà di supporto al corteo di partecipanti, e il Movimento produttori italiani.
Dopo la prima giornata, il 5 novembre il cammino riprenderà da San Casciano e il 6 novembre da Siena, con tappa in piazza del Campo, per proseguire lungo la via Francigena, l'antica via dei pellegrini che da Canterbury porta alla Città Santa. Una volta arrivati a Montecitorio gli imprenditori chiederanno al premier Giuseppe Conte di essere ascoltati. Il 'Cammino degli inessenziali' sarà raccontato dagli stessi protagonisti via social, tra videodirette e foto, sotto l'hashtag #contearriviamo.
«Abbiamo preparato un documento con le nostre richieste che abbiamo inviato al presidente del consiglio – spiega il presidente di Ristoratori Toscana – Ora andiamo a Roma a pretendere risposte. Noi chiediamo solo la possibilità di sopravvivere, la dignità di mandare avanti le nostre aziende e di prenderci cura delle nostre famiglie. E soprattutto vogliamo essere rispettati, nessuno dovrà più permettersi di usare termini offensivi nei confronti delle categorie. Dopo tanti anni di sacrifici, in cui grazie al nostro lavoro siamo riusciti a trasmettere al mondo la cultura italiana del cibo e della convivialità, vogliamo essere ascoltati. Oggi, perché domani sarà troppo tardi. Abbiamo a cuore la salute pubblica e se c'è da chiudere, chiudiamo. Siamo stati i primi a chiederlo. Ma abbiamo bisogno di certezze e di sostegni economici. È a rischio un intero sistema che verrà spazzato via a vantaggio dell'omologazione dei fast food».
Tra le richieste inviate, la sospensione di tutte le tasse, l'abbattimento del canone di affitto, il blocco degli sfratti, un fondo perduto per il periodo di chiusura adeguato ai cali di lavoro registrati e un credito di imposta proporzionale alle perdite di fatturato.
Ecco il percorso nel dettaglio:
- 4 novembre: partenza da Ponte Vecchio con pernottamento a San Casciano
- 5 novembre: San Gimignano con pernottamento Monteriggioni
- 6 novembre: Siena. Pernottamento a Buonconvento
- 7 novembre: San Quirico d'Orcia, pernottamento Acquapendente
- 8 novembre: pernottamento a Bolsena
- 9 novembre: pernottamento a Monte Fiascone
- 10 novembre: pernottamento a Viterbo
- 11 novembre: pernottamento a Sutri
- 12 novembre: pernottamento a La Storta
- 13 novembre: arrivo a Roma
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Alberto Lupini
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