Ristoratori e Partite Iva in piazza a Roma: «L'Italia è zona nera. Presentiamo il conto al Governo»

Mio, Ristoratori Toscani e Tni richiamano le associazioni di categoria domani in piazza San Silvestro alle 10 per far sentire la propria voce al Governo: «Le nostre aziende stanno soffocando»

22 dicembre 2020 | 12:33
Domani, 23 dicembre, è l'ultimo giorno prima che l'Italia entri zone alterne rosso-arancioni previste per il periodo natalizio. Una giornata che ha una sua importanza per Partite Iva e ristoratori, che scenderanno in piazza per ricordare al Governo il colore che contraddistingue da mesi le loro attività: il nero. "Altro che rossa: l'Italia è in zona nera. Il Governo ha fatto dei danni irreparabili e ora gli presentiamo il conto": questo il messaggio che vuole passare dalla manifestazione che si svolgerà a partire dalle 10.00 in piazza San Silvestro a Roma. L'iniziativa è organizzata da Mio - Movimento imprese ospitalità, da Ristoratori Toscana e da Tni - Tutela nazione imprese.


Paolo Bianchini e Pasquale Naccari

Bisogna unire le forze per difendere il settore
«È arrivato il momento di unire le forze, di compattare tutte le associazioni di categoria del mondo dell’ospitalità per difendere il nostro settore, fondamentale per tutta l’economia italiana, e chiamare a raccolta tutte le Partite Iva soffocate dalle decisioni improvvisate del governo Conte». Paolo Bianchini, presidente nazionale di Mio Italia (movimento aderente a Federturismo Confindustria), e Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana e di Tni, lanciano un appello deciso, dopo il decreto Natale del governo.

«Non possiamo più aspettare - proseguono Bianchini e Naccari - le nostre aziende stanno soffocando e il Governo ci ha continuamente tolto ossigeno, adottando solo scelte scellerate, lontane dalla realtà del quotidiano e “aiutandoci” con una vera e propria elemosina di Stato. Adesso o mai più: o facciamo subito fronte comune o sarà troppo tardi. Sarebbe inutile compattarsi dopo la morte del nostro settore e dell'economia italiana».

Di qui l’appello a scendere in piazza a tutte le associazioni di categoria riconosciute e a quelle libere, ai singoli imprenditori e a chi ha a cuore le sorti della nostra amata Italia. «Dobbiamo dimostrare al Governo unità, con una grande prova di maturità, in questo momento drammatico per le nostre aziende e per l'intera economia italiana».

L'interesse è il bene comune
«Ristoratori contro commercianti, commercianti contro partite Iva. Il tentativo del governo di metterci tutti contro tutti è vergognoso. Ma non dobbiamo dividerci. È il momento di unirci - concludono Bianchini e Naccari - Per questo abbiamo deciso di tornare di nuovo a Roma, insieme alle altre categorie. Il nostro unico interesse è il bene comune e lo perseguiremo uniti. Siamo chiusi, dicembre è perso. Chiediamo indennizzi sulle reali perdite dovute alla pandemia, che devono andare a tutte le attività danneggiate, non ci può essere una selezione per codici Ateco né è accettabile l'esclusione delle start up».

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Alberto Lupini


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