Ristoratori in piazza a Milano: «Stufi di aspettare gli aiuti»

All'ombra del Palazzo della Regione, a Milano, i proprietari dei pubblici esercizi lombardi scendono in piazza il 9 marzo per protestare contro i tempi del decreto Sostegni e proporre nuove misure di aiuto alle imprese

08 marzo 2021 | 18:50
L'appuntamento è fissato per il 9 marzo, ore 9.30, all'ombra del palazzo della Regione Lombardia. Qui, più precisamente in piazza Città di Lombardia a Milano, si raduneranno i ristoratori e proprietari di pubblici esercizi milanesi per gridare tutta la propria frustrazione verso il Governo: «Basta, siamo stremati».

Appuntamento il 9 marzo in piazza Città di Lombardia

L'insostenibile attesa della ristorazione
«Le misure economiche che Governo, Regioni e Comuni hanno preso fino ad oggi e che riguardano il settore dei ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche, pub, gelaterie e locali serali, sono insufficienti per non far fallire migliaia di attività del settore», denunciano i professionisti dell'Horeca. Al centro della polemica le lungaggini che stanno portando alla definizione dei contenuti del nuovo pacchetto di aiuti per le imprese più colpite dalla pandemia.

Del decreto Sostegni (ex decreto Ristori V), insomma, si sa ancora troppo poco: «Al momento non abbiamo neanche i parametri su come verranno erogati, se non vedere alcune bozze che nel giro di poche ore vengono smentite, per poi essere riproposte con modalità diverse ma che non specificano i miliardi di euro messi a disposizione del settore, ma che invece provocano ansia, delusione, incredulità e rabbia a noi imprenditori dopo aver perso mesi di lavoro importanti per salvare le nostre imprese», ha affermato Alfredo Zini, ristoratore milanese da generazioni e portavoce di miglia di colleghi in difficoltà

Protesta e richieste
Appuntamento a Milano, quindi, «per chiedere a tutte le forze politiche che compongono la maggioranza di questo Governo del Presidente e guidato dal professor Mario Draghi di approvare il decreto in tempi rapidissimi, cosi da poter salvare imprese e posti di lavoro», ha specificato Zini. Fra le richieste anche quella di riformare la Legge Bersani in favore di una moratoria che impedisca nuove aperture nel settore cosicché chi ha maggiormente patito le chiusure dell'ultimo anno possa ritornare a far rivivere la città quando l'emergenza sarà superata. Infine, i ristoratori milanesi chiedono alle amministrazioni locali di «rivedere e riscrivere i regolamenti e di conseguenza le tassazioni locali di Tari e Cosap, infine chiederemo a tutti i prefetti di intensificare i controlli perché in queste ultime settimane vediamo il dilagare di un abusivismo di massa».

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Alberto Lupini


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