Ristoratori in ginocchio a Milano: Tari e Tosap, stop fino a fine 2021
Decine di ristoratori e partite Iva davanti al Comune di Milano chiedono sospensioni più lunghe per alcune tasse e soldi a fondo perduto. Una manifestazione anche per ricordare i suicidi dovuti a questa emergenza
19 giugno 2020 | 13:30
In piazza per farsi ascoltare. È quanto è successo questa mattina, quando decine di ristoratori milanesi e di lavoratori a partita Iva hanno manifestato in piazza della Scala, proprio davanti al comune di Milano, per chiedere all'amministrazione aiuti per fronteggiare la crisi economia che li ha colpiti in questa fase di emergenza.
È intervenuto sulla questione anche Paolo Polli, il ristoratore che da alcune settimane ha portato avanti una protesta in solitaria all'Arco della Pace di Milano, dormendo in tenda, per chiedere aiuti allo Stato: «Chiediamo lo stop della Tari e della Cosap fino a fine 2021, ma anche soldi a fondo perduto per pagare le bollette di questi mesi. Se ci fermiamo noi si ferma l'Italia».
A questo proposito è bene ricordare che è possibile richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Dl Rilancio dal 15 giugno fino al 24 agosto, prestando attenzione alle modalità di richiesta e ai criteri essenziali per essere considerati tra i beneficiari di questa iniziativa.
Infine, per quanto riguarda l'immagine rappresentativa della protesta, altra lamentela si riferisce alla possibilità di usufruire del credito d'imposta del 60% sugli affitti, ma solo da marzo a maggio.
Senza considerare che a tanti ristoranti ancora non è pervenuta la Cassa integrazione (si parla di 4 attività su 10 in tutta Italia), al contrario di quanto detto dal ministero del Lavoro, a braccetto con l'Inps.
Un'altra finalità della manifestazione è stata quella di ricordare coloro che in questi mesi si sono suicidati.
La protesta di ristoratori e partite Iva in piazza della Scala
Le richieste? Sono molte. Tra queste c'è quella di sospendere la tassa dei rifiuti e la tassa di occupazione del suolo pubblico fino alla fine del 2021. Al momento infatti la sospensione della Tosap (la tassa riferita all'occupazione del suolo pubblico) è prevista fino al 31 ottobre. Per la Tari (la tassa sui rifiuti) ogni comune si è comportato a suo modo: per quanto riguarda Milano, ad esempio, dove i ristoratori sono scesi in piazza a manifestare, il pagamento è slittato a settembre 2020.È intervenuto sulla questione anche Paolo Polli, il ristoratore che da alcune settimane ha portato avanti una protesta in solitaria all'Arco della Pace di Milano, dormendo in tenda, per chiedere aiuti allo Stato: «Chiediamo lo stop della Tari e della Cosap fino a fine 2021, ma anche soldi a fondo perduto per pagare le bollette di questi mesi. Se ci fermiamo noi si ferma l'Italia».
A questo proposito è bene ricordare che è possibile richiedere il contributo a fondo perduto previsto dal Dl Rilancio dal 15 giugno fino al 24 agosto, prestando attenzione alle modalità di richiesta e ai criteri essenziali per essere considerati tra i beneficiari di questa iniziativa.
Infine, per quanto riguarda l'immagine rappresentativa della protesta, altra lamentela si riferisce alla possibilità di usufruire del credito d'imposta del 60% sugli affitti, ma solo da marzo a maggio.
Senza considerare che a tanti ristoranti ancora non è pervenuta la Cassa integrazione (si parla di 4 attività su 10 in tutta Italia), al contrario di quanto detto dal ministero del Lavoro, a braccetto con l'Inps.
Un'altra finalità della manifestazione è stata quella di ricordare coloro che in questi mesi si sono suicidati.
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