Ristoranti sull'orlo del baratro Fipe chiede a Conte un referente

Lino Enrico Stoppani, presidente della Federazione italiana dei pubblici esercizi, è stato ricevuto dal premier assieme a una delegazione di uomini del settore: «Servono contributi a fondo perduto e meno costi» . Oltre che una figura politica con cui interfacciarsi. Tutti i contenuti dell'incontro cruciale per un comparto ormai all'ultima spiaggia

15 ottobre 2020 | 14:36
L’orlo del baratro sempre più vicino e il mondo della ristorazione, dei pubblici esercizi e dell’intrattenimento è andato a dirlo di persona a Giuseppe Conte. La mattina di giovedì 15 ottobre Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe Confcommercio-Federazione italiana dei pubblici esercizi, è stato infatti ricevuto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio. Al centro della discussione, manco a dirlo, c’era la profonda crisi che il settore sta attraversando a causa delle misure di contrasto alla pandemia da Covid-19.


La delegazione ricevuta a Palazzo Chigi: da sinistra Paolo Zannoni di Autogrill, Paolo Capurro (Associazione nazionale Banqueting e Catering), il presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani, il premier Giuseppe Conte, Aldo Cursano (presidente regionale e vicepresidente vicario nazionale Fipe) e Roberto Calugi, direttore generale Fipe
 
L'UNICA ASSOCIAZIONE RICEVUTA DAL PREMIER: MA ORA VUOLE UN REFERENTE
 
Bar, ristoranti e operatori turistici sono all’ultima spiaggia, e il loro grido di aiuto è riuscito ad arrivare fino al vertice delle istituzioni. Ma non può bastare un incontro costruttivo - la Fipe è stata di fatto l’unica associazione ad avere un filo diretto con il premier -: ora la categoria vuole avere un referente politico, perché così non si riesce più ad andare avanti. Occorrono interventi e altre misure, con urgenza. Anche perché la crisi è destinata a farsi ancor più drammatica nei prossimi mesi, alla luce delle nuove restrizioni imposte dal governo. Una richiesta che la Fipe ha avanzato in tempi non sospetti e che nei mesi scorsi aveva più volte ribadito ricordando come siano troppi i ministeri che si occupano di ristoranti e pubblici esercizi con troppe sovrapposizioni di competenze e scarsa responsabilità finale: Sviluppo economico, Interni, Salute, Politiche agricole, Lavoro e Scuola. Serve un interlocutore unico.


DRAMMATICO CROLLO DI FATTURATI: -24 MILIARDI A FINE 2020

Per far capire la gravità del momento, la delegazione guidata da Stoppani ha presentato a Conte un documento nel quale sono stati riassunti i principali indicatori economici del comparto, destinato a chiudere il 2020 con un calo di fatturati di circa 24 miliardi di euro, una potenziale perdita di almeno 300mila posti di lavoro e la scomparsa di 50mila imprese. Come scongiurare questo scenario? La Fipe ha invitato il presidente del Consiglio a stanziare contributi a fondo perduto per il ristoro di chi ha subito una maggior perdita di fatturato, come già fatto per il mese di aprile.

TRA LE RICHIESTE, CALO DEI COSTI E PROROGA DELLA CASSA

Non solo. Fondamentale secondo la Federazione italiana dei pubblici esercizi sarà procedere in fretta a una riduzione dei costi per le imprese, intervenendo con ulteriori mesi di credito di imposta sulle locazioni perlomeno fino a fine 2020 e un allungamento degli ammortizzatori sociali come la Cassa Covid. Cruciale infine anche una politica di rinnovamento dell’offerta turistica italiana, da realizzare attraverso l’impiego del Recovery Fund.

CHIARIMENTO DI CONTE: IL TETTO DEI 30 PARTECIPANTI NON RIGUARDA I CONGRESSI

Al vertice erano presenti anche il presidente di Fipe Confcommercio Toscana Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe nazionale, e il presidente di Anbc – Associazione nazionale Banqueting e Catering - Paolo Capurro, che dopo il confronto ha spiegato: «Il premier a poi chiarito un punto molto importante sulle nuove restrizioni per gli eventi, confermando che il numero chiuso di 30 partecipanti per le feste riguarda solo le cerimonie come matrimoni e battesimi, ma non gli eventi legati al mondo congressuale e business. In questo caso il numero massimo di presenti potrà essere calcolato come precedentemente sulla base del distanziamento e in funzione dello spazio a disposizione. Guardiamo, dunque, con fiducia ai prossimi giorni in attesa di vedere realizzati gli interventi necessari a tenere in vita un comparto da 2mila imprese e 100mila dipendenti con un fatturato di circa 2,2 miliardi di euro».

IL PREMIER HA DIMOSTRATO ATTENZIONE: MA SERVE UN INTERLOCUTORE DIRETTO

Il messaggio sembra essere passato, anche perché Conte da parte sua ha dimostrato grande attenzione alle questioni poste dalla delegazione, assicurando interesse e interventi mirati per il comparto: «C’è piena consapevolezza delle difficoltà che gli operatori di questo comparto stanno attraversando a causa dell’emergenza Covid, ci rendiamo conto del grande sforzo che state facendo in questo periodo. Da parte del governo c’è massima attenzione: i prossimi interventi per il settore terranno conto delle specifiche prolematiche. Stiamo studiando misure mirate che saranno calibrate sulla base delle concrete esigenze», ha detto il presidente del Consiglio. Stoppani però ha sottolineato l’importanza del fattore tempo: gli interventi necessari vanno messi in campo il prima possibile, per evitare un’ulteriore e massiccia chiusura di imprese. Fipe continuerà di certo a monitorare la situazione, riservandosi di intraprendere tutte le iniziative necessarie a rappresentare e salvaguardare un settore fondamentale per l’economia del Paese. Con l’obiettivo di avere un uomo del governo con cui potersi interfacciare direttamente.

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Alberto Lupini


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