Parlare di formazione e collegarla al personale, ai collaboratori di ogni azienda, è un gioco di parole apparentemente semplice, scontato quasi. Ma oggi si pone l’accento più sulla difficoltà nel reperire collaboratori specializzati per l'ospitalità e i pubblici esercizi, più che sul tema formazione. Certo; il pensiero dominante è in questo momento la mancanza di cuochi e camerieri, ma il problema va affrontato guardando alle prospettive, come del resto si sta cercando di fare in molti incontri e congressi delle principali associazioni di settore.
Cuochi e ristoratori, provenienti da ogni parte del Paese, stanno confrontando con colleghi, giornalisti e politici. E fra questi uno dei dibattiti più centrati è stato quello di Eurotoques a Villa Reale a Monza, a cui hanno partecipato anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il vicepresidente di regione Lombardia Fabrizio Sala e il direttore generale di Fipe Roberto Calugi. Un’occasione in cui si è discusso cercando di capire le motivazioni del fenomeno e soprattutto studiare nuove strade per contrastare la penuria di personale e trovare soluzioni.
Le proposte più concrete sono arrivate dalle associazioni di categoria che puntano a valorizzare gli istituti alberghieri e a incrociare per la prima volta la domanda di personale con l’offerta, organizzando in tutta Italia i Talent day, così come del resto già avviene in altri ambiti lavorativi. Ma non solo Fipe ha anche lanciato degli appositi Centri per l'impiego. Un aspetto che non è sfuggito al Governo che ha deciso di utilizzare anche dei finanziamenti ad hoc grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Bisogna trovare rimedi alla carenza di personale
Non vogliamo qui, approfondire alcune delle analisi che circolano su questo argomento: sussidi governativi dei più disparati e il reddito di cittadinanza sembrano alla base di una dissaffezione al lavoro. Al punto che si discute di stipendi bassi, di ore lavorate e forse di un nuovo patto sociale da rivedere. Il tutto, apparentemente in una discussione in cui la qualità della vita è al centro di un nuovo modello lavorativo.
E che questa sia una prospettiva ineludibile è forse confermato dal fatto che non sono pochi gli imprenditori, soprattutto ristoratori, che hanno cominciato a organizzare il lavoro con due giorni di riposo settimanale a parità di salario. Qualcuno storce il naso, prevedendo un aumento dei costi, ma anche per la difficoltà di reperire nuovo personale.
Sicuramente c'è la difficoltà di incrociare la domanda e l'offerta. Le agenzie per il lavoro funzionano poco e spesso ci si affida al passaparola. Che fare quindi?
La proposta: organizzare in tutta Italia i Fipe Talent Day
Confcommercio e Fipe, hanno iniziato ad affrontare il problema in maniera pratica, e sicuramente propositiva, con iniziative tese a rimuovere alcuni ostacoli cercando di valorizzare gli ambiti più richiesti. FIPE, ad esempio, dichiara che rispetto all’ultimo anno pre pandemia, il 2019, nelle cucine e dietro ai banconi mancano ancora 204mila lavoratori e, ora che il settore sta per ripartire a pieno regime, complice l’arrivo della bella stagione, questa carenza di personale si fa sentire. Per questo Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, è pronta a proporre su scala nazionale i FIPE Talent Day, lanciati per la prima volta il 19 ottobre scorso alla presenza della sottosegretario al Lavoro, Tiziana Nisini.
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Servono competenze qualificate per far rinascere il settore
Il Talent Day Fipe è una piazza del lavoro dove un bar, un ristorante o un pubblico esercizio incontrano giovani talenti da assumere per creare quelle sinergie tra chi forma e chi impara per avviare una appassionante esperienza professionale e di vita nel settore, incontri che si stanno realizzando con successo in molte città italiane.
L’altro aspetto è valorizzare gli istituti alberghieri
Non solo, Confcommercio, sta intervenendo direttamente sul mondo della formazione, valorizzando il sistema Its-Istituti tecnici superiori, che esistono da più di dieci anni e rappresentano la formazione ad alta specializzazione post diploma, con lo scopo di una formazione terziaria professionalizzante e non accademica. Ma sono davvero pochi in Italia, anche se sono strategici per l'obbiettivo e di far conseguire un titolo spendibile velocemente nel mercato di lavoro, e questo accade sul serio.
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Istituti alberghieri: sinergia tra Confcommercio e istituzioni
In Lombardia, a Milano, le istituzioni, Regione e Comune, sono al fianco di Confcommercio proprio sul tema Its. Il 12 Aprile presso il Capac, Politecnico del Commercio e Turismo a Milano, si è tenuto per l’occasione un incontro. È il primo in Italia, in cui sono intervenuti, Andrea Colzani, presidente Giovani Confcommercio con delega alla formazione, gli assessori rispettivamente della regione Melania Rizzoli, del Comune Alessia Cappello, Alessandro Mele, l’ associazione Rete fondazioni Its, e il presidente della fondazione Its Innovaprofessioni, Simonpaolo Buongiardino.
In un’aula magna affollatissima, si è discusso su come far crescere e sviluppare gli Its in Lombardia, cosi da favorire ed aiutare le aziende e soprattutto formare collaboratori specializzati e competenti non solo per il mondo dell'ospitalità e della ristorazione.
Il Capac è realmente una scuola di avviamento al lavoro: organizza corsi per tecnici riparatori di auto d'epoca, per operatori agricoli, per operatori informatici, per tecnici riparazione veicoli a motore, con un fiore e vanto della stessa a livello nazionale con un corso per oreficeria e orologeria i cui allievi diplomati sono contesi dalle aziende dei rispettivi settori a livello nazionale ma anche europeo. È più che mai importante sostenere oggi Confcommercio e Fipe nel promuovere queste iniziative, convinti che produrranno risultati positivi in un momento di grande difficoltà e di sviluppo del settore.
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Alberto Lupini
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