Ristoranti padovani vs TheFork Pronta una piattaforma a costo zero
L'app, ideata dall'Associazione provinciale pubblici esercizi, può gestire prenotazioni, takeaway, consegne a domicilio oppure eventuali ordini direttamente dal tavolo. A costo zero per l’esercente
02 ottobre 2020 | 13:46
Se The Fork non dovesse tornare sui suoi passi sulle condizioni contrattuali imposte unilateralmente agli esercenti, l’Appe (Associazione pubblici esercizi) di Padova ha già pronto un piano b: una piattaforma alternativa a costo zero per gli associati. «Abbiamo un asso nella manica ancora da giocare – spiega il presidente Erminio Alajmo - Se “The Fork” non dovesse tornare sulla propria decisione, siamo già pronti a offrire agli associati uno strumento alternativo e assolutamente gratuito. Grazie all’azienda “Blue solution communication” di Padova, con la quale abbiamo stretto un accordo, siamo pronti a offrire una nuova piattaforma che coniuga semplicità e operatività. In pratica l’applicazione può gestire indifferentemente prenotazioni, takeaway, consegne a domicilio oppure eventuali ordini direttamente dal tavolo. A costo zero per l’esercente».
Nel mentre, la polemica contro l’imposizione delle nuove condizioni contrattuali, a partire dal 7 ottobre, introdotte dalla nota piattaforma di prenotazione di ristoranti online “The Fork” sta facendo montare la rivolta degli esercenti di tutto lo Stivale che stigmatizzano la scelta e la bollano come inopportuna in un momento di crisi generalizzata, esasperata dal Covid-19.
«Padova è in prima linea nella mobilitazione dei ristoratori – continua Alajmo – I “diktat” della compagnia che fa capo a TripAdvisor sono economicamente insostenibili e quindi suggeriamo a “The Fork” di voler tornare sui propri passi, pena una raffica di disdette».
La materia del contendere sono le penalizzanti commissioni decise dal gigante del web che presto imporrà unilateralmente l’accettazione di “The Fork Pay”, sistema di pagamento obbligatorio che non prevede alcun beneficio per i ristoratori, ma solo maggiori costi per i titolari dei locali: da un lato vengono introdotte commissioni ben più alte rispetto a quelle delle carte di credito e dei bancomat. Dall’altro prima di vedersi accreditare gli incassi sui conti correnti, i ristoratori sono costretti ad attendere diversi giorni. Non solo, The Fork prende già 2 euro a coperto e su 100 euro di conto per 4 commensali, il costo a carico dell’esercente può avvicinarsi al 10%.
«Di ora in ora cresce il numero degli imprenditori che non intendono assolutamente accettare le nuove condizioni e che chiedono l’intervento dell’Associazione per riportare “The Fork” a più miti consigli - scandisce Alajmo – Gli esercenti che vogliono coagularsi in questa protesta non devono fare altro che contattare l’Appe spedendo un’email ad appe@appe.pd.it con le ragioni del dissenso. Anche la Fipe si è prontamente attivata per dare supporto, anche sotto il profilo legale, agli operatori colpiti dal provvedimento e quindi siamo speranzosi che la protesta, a più livelli, porti a un ripensamento dei vertici di “The Fork”».
Padova è in prima linea nella mobilitazione dei ristoratori contro le decisioni di TheFork
Nel mentre, la polemica contro l’imposizione delle nuove condizioni contrattuali, a partire dal 7 ottobre, introdotte dalla nota piattaforma di prenotazione di ristoranti online “The Fork” sta facendo montare la rivolta degli esercenti di tutto lo Stivale che stigmatizzano la scelta e la bollano come inopportuna in un momento di crisi generalizzata, esasperata dal Covid-19.
«Padova è in prima linea nella mobilitazione dei ristoratori – continua Alajmo – I “diktat” della compagnia che fa capo a TripAdvisor sono economicamente insostenibili e quindi suggeriamo a “The Fork” di voler tornare sui propri passi, pena una raffica di disdette».
La materia del contendere sono le penalizzanti commissioni decise dal gigante del web che presto imporrà unilateralmente l’accettazione di “The Fork Pay”, sistema di pagamento obbligatorio che non prevede alcun beneficio per i ristoratori, ma solo maggiori costi per i titolari dei locali: da un lato vengono introdotte commissioni ben più alte rispetto a quelle delle carte di credito e dei bancomat. Dall’altro prima di vedersi accreditare gli incassi sui conti correnti, i ristoratori sono costretti ad attendere diversi giorni. Non solo, The Fork prende già 2 euro a coperto e su 100 euro di conto per 4 commensali, il costo a carico dell’esercente può avvicinarsi al 10%.
«Di ora in ora cresce il numero degli imprenditori che non intendono assolutamente accettare le nuove condizioni e che chiedono l’intervento dell’Associazione per riportare “The Fork” a più miti consigli - scandisce Alajmo – Gli esercenti che vogliono coagularsi in questa protesta non devono fare altro che contattare l’Appe spedendo un’email ad appe@appe.pd.it con le ragioni del dissenso. Anche la Fipe si è prontamente attivata per dare supporto, anche sotto il profilo legale, agli operatori colpiti dal provvedimento e quindi siamo speranzosi che la protesta, a più livelli, porti a un ripensamento dei vertici di “The Fork”».
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Alberto Lupini
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