Etichettatura dei vini: no unanime dei deputati italiani
La Commissione Agricoltura ha approvato all’unanimità una risoluzione contro gli avvertimenti di rischio per la salute su vini e birre. Carloni: «È un'aggressione dell’Europa verso il nostro Paese»
Una posizione chiara, che vuole difendere uno dei prodotti d’eccellenza italiani, il vino, e lo fa anche andando contro all’Unione europea. Oggi la Commissione Agricoltura ha approvato all’unanimità una risoluzione contro l’etichettatura di vini e birre come pericolo per la salute.
«Abbiamo fatto diverse audizioni rispetto a quella che era stata data come informazione sul vino e sulla birra», spiega oggi Mirco Carloni (Lega), presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati: «Sul piano della salute ci sono tantissimi studi che confermano che il vino, non solo non fa male, ma ha anche funzioni curative, anche dal punto di vista oncologico. E poi, questo è un settore che ha una filiera che vale 14 miliardi in Italia. È evidente che è un’aggressione dell’Europa verso il nostro Paese perché abbiamo il numero di produzione di vino più alto e contestualmente quello più basso di alcolizzati. Quindi è chiaro che il problema non è il vino, ma il suo abuso: questo però vale per qualsiasi cosa. Parificare ad una qualsiasi bevanda alcolica il vino e la birra rappresenta solo un attacco all'Italia», commenta il deputato della Lega.
Tutelare la nostra cultura
«Oggi la Commissione Agricoltura che rappresento ha approvato all’unanimità una risoluzione che dà l’idea di un interesse nazionale che supera gli interessi di partito: abbiamo approvato una risoluzione all’unanimità firmata da tutti i partiti che vuole fermare tutte le iniziative legate all’etichettatura riportante che il vino fa male alla salute. Abbiamo anche chiesto di adire alla Corte di Giustizia europea per tutelare gli interessi dell’Italia».
Il post di Lollobrigida
Riguardo all'impegno volto a contrastare in ogni modo l'introduzione delle etichette, Carloni sottolinea: «Nella risoluzione abbiamo messo tra gli impegni al governo di adoperarsi in tutti i tavoli di competenza per scongiurare l'introduzione delle etichette valutando anche i presupposti di promuovere un ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione europea, e anche se è possibile agli organi di risoluzione delle controversie all'Organizzazione mondiale del Commercio. Non è solo un interesse economico – conclude il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera - ma anche di difesa della cultura del nostro Paese.
Sempre oggi, il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha pubblicato una foto con il titolare della Salute sul proprio account Facebook: «Con il ministro della Salute, Orazio Schillaci, lavoriamo per una posizione chiara e condivisa, anche con altri Paesi europei, sull'uso corretto degli alcolici che ne denunci l'uso eccessivo come pericolo, ma che sappia sottolinearne le qualità positive anche per la salute» ha scritto Lollobrigida. «Dobbiamo evitare che prodotti di qualità siano penalizzati a causa di sistemi di etichettatura fuorvianti che, invece di informare correttamente le persone, hanno come unico effetto il condizionamento delle loro scelte. La forza di questo governo - conclude il ministro - è soprattutto nello spirito di squadra 'creato' dal presidente Giorgia Meloni».
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Alberto Lupini