Riso da Cambogia e Myanmar L'Ue ripristina i dazi sull'import
Buone notizie per i risicoltori italiani. Da venerdì 18 gennaio tornano in vigore i dazi Ue sull'import di riso da Cambogia e Myanmar. La decisione è arrivata dopo la richiesta dell'Italia nel febbraio 2018
17 gennaio 2019 | 14:54
La Commissione Ue ha avviato la procedura di approvazione che si è conclusa nella giornata di mercoledì 16. La misura, sarà operativa da venerdì 18 gennaio e avrà una durata di tre anni prolungabili. I dazi saranno pari a 175 euro la tonnellata nel primo anno, 150 nel secondo e 125 nel terzo.
Il regolamento sospende per tre anni il regime di scambi agevolato sul riso di cui i due Paesi asiatici godono in quanto economie povere ed è lo stesso su cui i Paesi membri si erano spaccati il 4 dicembre scorso, incapaci di raggiungere la maggioranza qualificata necessaria per approvarlo. Condizione che ha consentito alla Commissione europea di decidere in autonomia.
Una decisione che arriva a conclusione di un lungo iter condito da proteste e preoccupazioni da parte del settore italiano, ma non solo perché il Belpaese era stato sostenuto anche da Spagna, Francia, Portogallo, Grecia, Romania, Bulgaria e Ungheria.
«Ottimo - ha dichiarato l'assessore lombardo all'Agricoltura Fabio Rolfi - i 1.800 produttori operanti sul nostro territorio e attivi in particolare nelle province di Lodi, Pavia, Cremona e Mantova, attendono adesso il via libera definitivo che dovrebbe avvenire nel giro di una decina di giorni».
Il regolamento sospende per tre anni il regime di scambi agevolato sul riso di cui i due Paesi asiatici godono in quanto economie povere ed è lo stesso su cui i Paesi membri si erano spaccati il 4 dicembre scorso, incapaci di raggiungere la maggioranza qualificata necessaria per approvarlo. Condizione che ha consentito alla Commissione europea di decidere in autonomia.
Una decisione che arriva a conclusione di un lungo iter condito da proteste e preoccupazioni da parte del settore italiano, ma non solo perché il Belpaese era stato sostenuto anche da Spagna, Francia, Portogallo, Grecia, Romania, Bulgaria e Ungheria.
«Ottimo - ha dichiarato l'assessore lombardo all'Agricoltura Fabio Rolfi - i 1.800 produttori operanti sul nostro territorio e attivi in particolare nelle province di Lodi, Pavia, Cremona e Mantova, attendono adesso il via libera definitivo che dovrebbe avvenire nel giro di una decina di giorni».
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Alberto Lupini
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