Alla scoperta delle ricette regionali con l'Accademia italiana della cucina
28 novembre 2016 | 11:37
di Andrea Radic
«L'accademia italiana della cucina è cultura», sottolinea Alfredo Pelle responsabile del centro studi. «Questo nessuno può togliercelo. Gli altri decidono che le uniche acciughe buone siano quelle cantabriche, noi crediamo in molto altro e molto di più. I nostri libri non hanno uno scopo commerciale bensì divulgativo».
Un nuovo corso quello di Petroni che ha messo in campo iniziative forti di posizionamento e comunicazione, con un lavoro importante da parte del centro studi.
«Abbiamo pubblicato un ricettario - sottolinea Petroni - con tutta la storia italiana dei piatti della tradizione. Oltretutto sotto i trenta euro. Una guida che non vuole per forza giudicare, bensì segnalare tavole dove si sta bene. Dobbiamo anche capire il nuovo e gestirlo, declinando la verità della cucina italiana contemporanea. Una nuova cucina italiana che ci sta onorando ovunque nel mondo».
Paolo Petroni
«Guardiamo con piacere alle altre guide, cucine e gastronomie, tutti bravi ma un attimo dopo di noi... Il nostro sapere è un'entità imprescindibile. Questa Accademia deve diventare un bene comune».
Quindi innovazione e attualità per l'Accademia italiana della cucina «d'altronde - conclude Pelle - Il cambiamento negli ultimi decenni è stato enorme, dalle penne panna, prosciutto e piselli, alla cucina di oggi». Il prossimo volume della collana sarà dedicato al pesce di mare e a quello di acqua dolce.
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini