Puglia come Croazia: troppo cara. Gli italiani vanno in Grecia o Albania
La regione del sud come la Croazia: gli italiani rinunciano a questa zona della penisola per spostarsi all'estero a causa del caro prezzi e dei servizi inadeguati. In termini assoluti mancano circa il 15-20% di presenze
Sembra un vero e proprio match agli Europei. In campo Veneto contro Croazia e Puglia contro Albania e Grecia. In palio i vacanzieri italiani che stanno cercando di barcamenarsi tra il caro prezzi che colpisce ogni aspetto delle vacanze, dagli alberghi, agli aerei, dai pacchetti vacanza, agli ombrelloni ai gelati. E questo non solo in Italia. Il caso eclatante dell’estate 2023 è la Croazia. Un tempo splendida meta low cost amatissima dagli italiani. Solo bei ricordi: in Croazia l’ingresso nell’area dell’euro dal 1° gennaio 2023 ha comportato un fenomeno simile a quanto accadde in Italia, con l’equazione «mille lire uguale un euro». E i prezzi sono esplosi: i ristoranti e alberghi hanno segnato un +17% (ma in alcuni casi sono arrivati a toccare +43%. E vi ricordate le scorpacciate di pesce 25 euro, ora si arriva anche a 40… E gli italiani fanno marcia indietro: si ritorna nelle spiagge del Veneto e del Friuli e Venezia Giulia. Bene, dunque. Sì, ma sembra solo al Nord. Al Sud, in particolare in Puglia, l’esodo degli italiani va verso l’Albania e la Grecia. Il motivo? Rincari e servizi inadeguati.
Così, seppur come sottolineato dal presidente regionale di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi, la situazione non è negativa, la mancanza dei vacanzieri italiani pesa eccome: in termini assoluti mancano circa il 15-20 per cento di presenze. A ragion di cronaca, ci preme sottolineare che anche l’anno scorso i numeri all’inizio dell’estate mostravano un calo di turisti in Puglia, ma alla fine, conti alla mano, poi i vacanzieri in regione erano aumentati.
Ombrelloni e sdraio: quanto costano in Puglia, Croazia, Albania e Grecia
Ma facciamo due conti per capire la situazione prezzi in Puglia, Croazia, Albania e Grecia. Se prendiamo in considerazione la spiaggia:
- in Puglia il prezzo di un ombrellone e due lettini costa dai 15 ai 100 euro
- in Croazia per lettini e ombrellone si spende fino a 40 euro al giorno nei lidi più rinomati, rispetto ai 30 e i 25 euro nel 2022
- in Albania per due sdraio e ombrellone si partire da 500 lek (circa 5 euro) fino a 2000 lek (circa 20 euro) a gazebo
- in Grecia per due lettini e ombrellone si va dagli 8 euro ai 24 euro in alta stagione e nelle spiagge più rinomate. Il gazebo 30 euro
Puglia "cara", Caizzi (Federalberghi): «In termini assoluti mancano circa il 15-20% di presenze»
Ma non solo prezzi. Quello che sembra e che gli italiani stiano “disertano” la Puglia anche per i servizi che sembrano non essere adeguati. «Premesso che non vi è una situazione negativa - sostiene il presidente regionale di Federalberghi, Francesco Caizzi - rispetto alle presenze, questo non significa che non ci siano dei problemi. A giugno non è andata benissimo, nel senso che non abbiamo fatto numeri record a causa del cattivo tempo. Chi aveva la vacanza programmata è venuto da noi ugualmente, chi, invece, doveva fare il fine settimana non lo ha fatto. La percentuale che è mancata, dunque, è quella degli italiani che ci fa fare da sempre il record. In termini assoluti mancano circa il 15-20% di presenze». Secondo il numero uno pugliese di Federalberghi, nel computo delle presenze è venuto meno l’apporto decisivo del turismo di prossimità, vale a dire dei visitatori provenienti dalle regioni vicine, Campania e Lazio prime fra tutte, ma anche quello degli stessi pugliesi che si stanno spostando di meno nelle località di vacanza. «Tutto questo movimento non è trascurabile - sostiene - e vale circa il 30% del totale».
A causare il decremento delle presenze a luglio poi sarebbe il caldo eccessivo. «Per assurdo, se da un lato a giugno il calo è stato determinato dal maltempo, a luglio è dovuto alle temperature molto alte, almeno per quanto riguarda i fine settimana. D’altra parte i problemi in Puglia, però, li abbiamo, dalla programmazione alla capacità di garantire i servizi e di fare sintesi tra istanze regionali e comunali. Poi c’è la piaga dell’abusivismo».
Mancano turisti in Puglia: pesa anche l'inflazione
Sulla debacle del turismo di prossimità in Puglia sembra pesare, infine, l’inflazione, dunque l’aumento dei prezzi e la ridotta capacità di spesa degli italiani. «L’impennata dei prezzi causata dall’inflazione - conclude Caizzi - è uno dei motivi che scoraggia il turismo dalle altre regioni. Poi si sono riaperte le destinazioni africane, in primis l’Egitto, dove la vacanza costa molto meno».
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Alberto Lupini
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