Pranzi e cenoni in casa. No al buffet, sì a mascherine e distanze. Il consiglio: pochi invitati e conviventi

Il segretario del Cts, Fabio Ciciliano chiarisce i dubbi sull'ultimo decreto. Seconde case sempre raggiungibili, ma nella stessa Regione. Le coppie che raggiungono parenti e amici possono fermarsi a dormire

21 dicembre 2020 | 11:32
Come ormai ci siamo abituati, subito dopo l’annuncio di un nuovo decreto scatta la corsa a capire, nel concreto, cosa si può e cosa non si può fare. Il “burocratese” infatti impedisce spesso di avere chiara la situazione per cui è necessario ricorrere a chi quel linguaggio lo sa tradurre. Il Correre della Sera si è affidato a Fabio Ciciliano, dirigente medico della polizia, segretario del Cts, che è l’esperto che analizza i documenti e redige i verbali. In un’intervista al quotidiano si è detto convinto che «il decreto abbia interpretato le raccomandazioni dei tecnici», ma sa che alcune norme si prestano a interpretazione. Per questo chiarisce i punti che appaiono ancora controversi.


Le regole per le feste 2020

Pranzi e cenoni in casa: a tavola pochi e conviventi
Il nodo di pranzo e cenoni in casa ha fatto drizzare le antenne di qualcuno che non appena sono circolate voci che hanno ipotizzato la possibilità di controlli delle forze dell’ordine in abitazioni private. Illazioni subito smentite. Detto questo, a pranzo o al cenone quanti bisognerebbe essere? Il governo non ha espresso divieti su quello che accade nelle case private, ma ha dato una raccomandazione. «E la raccomandazione è ovviamente quella di restare a pranzo o a cena con il minor numero possibile di commensali - sottolinea Ciciliano -, preferibilmente appartenenti allo stesso gruppo di persone conviventi».

Meglio seduti che il buffet
Meglio seduti a tavola o buffet? «Meglio mantenere la distanza interpersonale di sicurezza. Al riguardo, i buffet a casa rappresentano situazioni in cui gli spazi ridotti possono favorire la trasmissione se non si riesce a garantire il distanziamento. A questo punto, meglio restare seduti dove le distanze sono comunque assicurate dalla presenza del tavolo». I posti come dovrebbero essere assegnati? «Sarebbe opportuno cercare di tenere quanto più separati possibile i nonni dai bambini, magari facendoli sedere ai lati opposti del tavolo. L’ideale sarebbe mettere i bambini ad un tavolo loro riservato separato da quello degli adulti».

Anche in casa stesse precauzioni tra protezioni e mascherine
Le precauzioni valgono anche nei luoghi chiusi. «E la mascherina - ricorda l’esperto - va indossata in maniera corretta. Non ha senso vestire la mascherina che lascia fuori il naso. Sarebbe come non averla. E poi distanziamento fisico, igienizzazione delle mani e frequente areazione degli ambienti. È importante aprire la finestra almeno per 2-3 minuti ogni ora».

Altro dubbio: va indossata la mascherina fuori dalla tavola? «Se ci si incontra con persone al di fuori del proprio nucleo familiare indossare la mascherina e mantenere la distanza rappresenta una forte raccomandazione». Per lo scambio dei doni ci sono particolari precauzioni? «L’igienizzazione delle mani è fondamentale».

Visite di coppia: ecco come e quando
Il tema caldo di queste festività è sicuramente quello relativo alle visite di coppia che sono possibili anche nei giorni di zona rossa e che escludono dalla conta gli under 14. Il quesito di partenza è: se in famiglia c’è un figlio di 16 anni e uno o due più piccoli non ci si può spostare insieme? «No - spiega Ciciliano - perché dal 24 dicembre al 6 gennaio è possibile spostarsi per recarsi presso abitazioni private per andare a fare visita a parenti e amici al massimo in 2 persone. A loro si possono aggiungere i figli minori di 14 anni, persone con disabilità e altri conviventi non autosufficienti senza limitazione numerica».

Confini comunali, quando si possono superare?
Detto questo, ecco la tematica dei confini. Nei giorni considerati arancioni chi risiede in un comune con meno di 5.000 abitanti potrà spostarsi anche nei comuni vicini, entro un raggio di 30 chilometri. Una norma, però, per la quale sono previste le stesse deroghe spiegate nel decreto, ossia spostarsi all'interno della propria regione per andare a trovare parenti o amici una volta al giorno. Il nuovo provvedimento messo a punto da palazzo Chigi, dunque, si rivela molto meno stringente di quanto paventato alla vigilia, seppur confermando il coprifuoco dalle 22 alle 5, esteso alle 7 il primo gennaio.

Si può andare a trovare parenti o amici fuori Regione? «No, è vietato», spiega senza fronzoli Ciciliano. In compenso, ci si può fermare a dormire. «Sì, ogni giorno si può effettuare soltanto una visita e si può rimanere anche a dormire - conferma il segretario del Cts - l’uscita per il ritorno a casa è consentita dalle 5 alle 22 tutti i giorni e il 1° gennaio 2021 dalle 7 alle 22». E chi ha genitori entrambi non autosufficienti, può portarli nella stessa vettura? «Sì. In questo caso non ci sono limitazioni. È solo necessaria l’autocertificazione da esibire in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine».

Seconde case: sempre possibile raggiungerle, ma nella stessa regione
Viste le abbondanti nevicate, la necessità degli italiani di “cambiare aria” e le tradizioni che in qualche modo si vogliono ancora rispettare l’altra domanda bollente è: ci si potrà andare nelle seconde case? La risposta è sì, purché si trovino nella stessa regione. Ma la deroga per lo spostamento di due persone non rischia di agevolare gli incontri nelle case tra varie coppie? «È stato necessario - commenta Ciciliano - trovare un compromesso tra necessità di limitare la circolazione delle persone per evitare la diffusione del virus e l’esigenza di garantire comunque una minima socialità per le famiglie, soprattutto per consentire ai nonni di non rimanere soli durante il periodo natalizio».

Anche in questo caso chi va a trovare un parente o un amico nella seconda casa può fermarsi a dormire. Unica condizione: «La seconda casa dev’essere nella regione di residenza sia del proprietario che degli amici o parenti che vengono ospitati, poiché dal 21 dicembre al 6 gennaio sono preclusi spostamenti tra regioni e province autonome».

Autocertificazione per spostarsi
Torna in vigore l’autocertificazione per gli spostamenti. Ma la domanda che si sono posti in tanti è: bisogna anche specificare chi si va a trovare? «Per motivi di privacy bisogna indicare dove e genericamente di chi si tratta». Con la regola delle due persone non c’è il rischio che varie coppie si vedano poi nella stessa casa? «Tutte le norme - chiude Ciciliano - se male interpretate possono dare spazio a tentativi di aggiramento. Le forze dell’ordine stanno facendo l’impossibile per assicurare controlli accurati, anche grazie al coinvolgimento delle polizie locali. Ci troviamo di fronte a un’emergenza epocale, spero ancora nella grande responsabilità degli italiani che finora sono stati attenti a osservare le regole. In questo periodo è fondamentale».

Tra ironia e realtà
I social si sono sbizzarriti subito immaginando il calendario delle zone. Un mix di colori che ha confuso i cittadini e stimolato i creativi.



Non si sono risparmiati anche gli amanti del buon mangiare e del buon bere come si può intuire dalla vignetta pubblicata proprio qui sopra. In ogni caso è bene ribadirlo (con serietà). L'Italia è zona gialla fino al 23 dicembre compreso. Poi 24,25,26,27 sarà rossa. Diventa arancione il 28,29 e 30 per poi tornare rossa il 31,1,2,3 gennaio. Un giorno di arancione il 4 gennaio e poi di nuovo rossa il 5 e il 6. "Bionda" ovvero gialla per i prossimi giorni, salvo novità.

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Alberto Lupini


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