Pos, via libera alla riduzione delle commissioni: risparmi per 500 milioni

L’accordo siglato il 31 luglio scorso nella sede del ministero dell’Economia e delle Finanze e ora approvato anche dall'Agcm, promuove la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento elettronico . Ci saranno agevolazioni per gli scontrini fino a 30 euro, con iniziative specifiche per quelle fino entro i 10 euro

10 agosto 2023 | 12:09

Arrivano novità importantissime sul fronte dei pagamenti elettronici. Dopo aver trovato e siglato l'accordo a fine luglio, l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm) ha dato il via libera per migliorare e modernizzare i servizi di pagamento elettronico. E lo si farà non solo attraverso la riduzione dei costi delle commissioni, in particolare per gli scontrini fino a 30 euro - con iniziative specifiche per quelle fino entro i 10 euro - e soprattutto per le piccole imprese, ma anche per mezzo di una maggiore comprensibilità e comparabilità delle proposte commerciali degli intermediari. Un accordo, definito “storico” da Confesercenti (che stima risparmi fino a 500 milioni l'anno) e atteso da più di 10 anni.

Il documento prevede quindi una serie di misure e indicazioni rivolte ai gestori delle transazioni, che per esempio utilizzeranno un apposito schema standard per la descrizione sintetica delle condizioni previste dalle proposte commerciali funzionali alla riduzione dei costi. «Non è più tollerabile un sistema nel quale le commissioni arrivano anche ad azzerare i margini nella vendita di un caffè - ha sottolineato il vicepresidente vicario nazionale di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)-Confcommercio, Aldo Cursano. Per questo motivo, l’accordo firmato a Roma tra le principali associazioni delle imprese e quelle dei gestori dei pagamenti segna un momento importante per garantire alle imprese una maggiore trasparenza e la possibilità di scegliere le soluzioni più convenienti, al fine di assicurare il servizio al cliente e contenere i costi».

Pos, commercianti e ristoranti potranno confrontare i costi di banche e circuiti

L’intesa, firmata nella sede del ministero dell’Economia e delle Finanze, prevede una serie di misure e indicazioni rivolte proprio ai gestori dei pagamenti per favorire il contenimento dei costi della moneta elettronica. In particolar modo, si partirà subito con l’operazione studiata per consentire a negozianti, ristoratori, albergatori e piccole medie imprese di avere trasparenza sui costi previsti dai contratti stipulati con banche e gestori dei circuiti e, soprattutto, di poterli mettere a confronto per capirne la convenienza. Lo strumento principale sarà un modulo standard che dovrà essere compilato e fornito agli esercenti.

Iniziative per ridurre i costi delle transazioni fino ai 10 euro

Ma non solo, in base al protocollo, banche e gestori di carte e circuiti dovranno «promuovere iniziative commerciali nei confronti degli esercenti, volte a ridurre l’impatto dei costi delle transazioni di basso valore, cioè di importo non superiore a 30 euro. In particolare, tali iniziative commerciali dovrebbero essere significativamente competitive per quanto riguarda le transazioni di importo unitario almeno fino a 10 euro. Le iniziative commerciali andranno pubblicizzate per almeno 6 mesi e avranno durata non inferiore a 9 mesi».

Fipe: «L’Italia con il più alto numero di Pos installati, ma indietro per transazioni»

Come detto, un accordo davvero storico anche perché ci sono voluti sette mesi per raggiungere un risultato che, in realtà, non era mai stato ottenuto in passato: «La decisione del Governo di istituire con l’ultima legge di bilancio un tavolo finalizzato a ridurre i costi della moneta elettronica, in particolare per i micropagamenti e soprattutto per le piccole imprese, ha acceso un faro su una questione che andava affrontata con decisione - ha commentato Aldo Mario Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio. In questa direzione va il protocollo d’intesa siglato dalle principali associazioni delle imprese e quelle dei soggetti che gestiscono i pagamenti».

«L’Italia è il Paese con il più alto numero di Pos installati, ma resta dietro per numero di transazioni, in particolare quando si tratta di micro pagamenti - ha continuato Cursano. Una circostanza che testimonia l’iniquità della distribuzione dei costi, da sempre denunciata dalla nostra Federazione, e che dimostra che siamo dinanzi ad una criticità reale e non ad un alibi di noi esercenti. Un sistema nel quale le commissioni arrivano anche ad azzerare i margini nella vendita di un caffè non è più tollerabile. Per questo motivo, l'accordo di oggi segna un momento importante per garantire alle imprese una maggiore trasparenza e la possibilità di scegliere le soluzioni più convenienti, al fine di assicurare il servizio al cliente e contenere i costi».

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Alberto Lupini


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