Pomodoro, un’eccellenza da tre miliardi di euro l’anno
Tanto valgono le 5 milioni di tonnellate di pomodori trasformati in Italia. All’assemblea dell’Anicav, ieri a Napoli, anche il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova
30 novembre 2019 | 12:05
di Vincenzo D’Antonio
La produzione italiana è pari a circa la metà di quella europea
Partiamo dai numeri: nella campagna 2019 appena conclusasi, gli ettari messi a coltura sono circa 64mila con un incremento del 6% circa sul 2018. Ne è conseguito un trasformato di quasi 5 milioni di tonnellate di pomodoro, pressoché pariteticamente distribuiti tra Centro Sud (che incrementa del 10% sulla campagna precedente) e Nord (che scende del 3%). Il fatturato del comparto supera i 3 miliardi di euro.
Il trend di crescita è omologo con il totale europeo (+9%) con la Penisola Iberica che incrementa del 15%. Analogo lo scenario a livello mondiale con un incremento del 7%. Il totale della produzione mondiale sviluppa un trasformato di 37 milioni di tonnellate; ergo, il nostro Paese costituisce il 13% della produzione mondiale e circa la metà della produzione europea.
Sul fronte interno, ragguardevole la performance della ristorazione di qualità che coerentemente alla crescente attenzione alla qualità delle materie prime, incrementa il volume ed il valore degli acquisti. Circa l’export, note liete per la bilancia commerciale: +6% in volume e +9% in valore, per un fatturato di poco inferiore ai 2 miliardi di euro. La suddivisione per continente vede l’Europa con il 68%, seguita da Asia con il 10%, America ed Africa con il 9% ciascuna ed in coda l’Oceania con il 4%.
Un settore dell’economia quale quello della trasformazione del pomodoro è anello cerniera tra agricoltura (coltivazione), industria (trasformazione, packaging), servizi (logistica, delivery, commercializzazione). Commendevole la loro attenzione all’emergente, delicato ruolo della Reputation Economy che, insieme ad App Economy e Trust Economy connota i comportamenti della digital society.
Insomma, la reputazione delle conserve di pomodoro è asset strategico importante per tutto il comparto. Da appropriata ed approfondita indagine svolta su committenza Anicav dal Reputation Institute, emerge che i tre fattori chiave che determinano la scelta di acquisto del consumatore sono territorialità, genuinità ed italianità. Ben noto nei consumatori il contributo che il Comparto arreca all’economia italiana. Il pomodoro è individuato come simbolo di qualità e di eccellenza italiana. Il task venturo è far conoscere il backstage del comparto, efficacemente comunicando l’eticità e la responsabilità della filiera.
Teresa Bellanova
Illuminanti a tale proposito le parole della ministra Teresa Bellanova a conclusione del suo interessante intervento: «Credo molto nel progetto che vede partecipe Anicav insieme con la Borsa Merci Telematica per costruire una piattaforma di intermediazione legale della manodopera a partire dalla filiera del pomodoro a Foggia». Anicav prosegue, a proposito del “fare ed essere sistema” nella sua attività di comunicazione e di promozione all’estero del pomodoro italiano trasformato.
Pertanto anche per l’imminente anno 2020 è pianificata la presenza alla ACF National Convention (ACF è l’Associazione dei Cuochi USA) che si terrà a Dallas (Texas) dal 19 al 23 luglio. Occasione per far apprezzare il pomodoro italiano agli chef statunitensi mediante sessioni meticolosamente preparate ed attuate di cooking show: vere e proprie lezioni di cucina italiana con brioso approccio edutainment. Di grande successo fu l’edizione 2019 tenutasi lo scorso agosto ad Orlando (Florida).
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Alberto Lupini