Pochi turisti e il piatto piange La spesa ai ristoranti cala del 30%
A causa del crollo dei viaggi anche i locali hanno pagato dazio. A pesare soprattutto l’assenza dei turisti stranieri con alta capacità di spesa, ma anche gli italiani hanno preferito mangiare a casa
26 agosto 2020 | 11:27
L’emergenza Covid fa crollare del 30% la spesa turistica per la tavola a causa dell’assenza dei vacanzieri stranieri e della ridotta disponibilità economica di quelli italiani colpiti dalla crisi con drammatici effetti sulla ristorazione e sull’intera filiera agroalimentare. È quanto emerge da una stima della Coldiretti sulla spesa turistica per il consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, che scende nel 2020 sotto i 20 miliardi di euro dopo una crescita costante nel corso dell’ultimo decennio.
A pesare è soprattutto il crollo delle presenze dei turisti stranieri a partire da quelli con elevate capacità di spesa come gli americani, colpiti dal blocco delle frontiere e dalle preoccupazioni per il ritorno della pandemia. Un’assenza che ha un impatto rilevante sulle attività di ristoranti, bar e agriturismi, oltre che sugli acquisti diretti di prodotti agroalimentari. Ad essere colpite sono state soprattutto le città d’arte storiche mete del turismo dall’estero con trattorie, ristoranti e bar praticamente vuoti.
Ma anche per i cittadini del Belpaese l’estate del coronavirus è all’insegna del taglio della spesa con un calo del 13% rispetto all’anno scorso di vacanzieri nazionali a causa della crisi economica o delle necessità di recuperare il lavoro perso con il lockdown, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ con solo 34 milioni di italiani che hanno deciso di non rinunciare a un periodo di ferie per almeno qualche giorno. L’Italia quest’anno è di gran lunga la destinazione preferita ed è scelta come meta dal 93% rispetto all’86% dello scorso anno ma la svolta patriottica non riesce a compensare il calo dovuto alla mancanza di stranieri e al minor numero di italiani in vacanza che hanno anche ridotto il budget.
La spesa media totale destinata dagli italiani alle vacanze estive è crollata complessivamente a 588 euro per persona per effetto di ferie più brevi, meno lontane e dedicate soprattutto al relax familiare con la maggioranza degli italiani in viaggio che ha scelto di riaprire le seconde case di proprietà, o di alloggiare in quelle di parenti e amici o in affitto, ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche campeggi con i camper molto gettonati, mentre sono in sofferenza gli alberghi.
Una scelta che ha favorito soluzioni casalinghe anche a tavola con le regole sul distanziamento sociale e il timore di evitare affollamenti in bar e ristoranti che nell’estate 2020 hanno spinto infatti il ritorno del pranzo al sacco in spiaggia per gli italiani in vacanza, con una maggioranza del 29% che porta insalata di riso, pollo o mare ed appena il 6% le classiche lasagne, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale emerge che nell’elenco delle preferenze ci sono anche la semplice macedonia con il 18%, la caprese di mozzarella e pomodoro che è un must per il 16%, la frittata di verdure o pasta (9%),la parmigiana (7%) e le polpette (4%).
Ma l’enogastronomia vince tra i souvenir con il 49% dei turisti che sceglie proprio un prodotto tipico da riportare a casa o regalare a parenti e amici come ricordo della propria villeggiatura e tra le specialità più acquistate vincono i formaggi davanti a salumi, vino, olio extravergine d’oliva e liquori. Anche nell’estate della pandemia la ricerca dei prodotti tipici è dunque diventata un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico – conclude la Coldiretti – grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica, oltre alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.
«L’Italia - ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. Il buon cibo insieme al turismo e alla cultura rappresentano le leve strategiche determinanti per un modello produttivo unico che può essere determinante nel rilancio del Sistema Paese così duramente colpito dalla pandemia».
Crolla la spesa dei turisti nei ristoranti
A pesare è soprattutto il crollo delle presenze dei turisti stranieri a partire da quelli con elevate capacità di spesa come gli americani, colpiti dal blocco delle frontiere e dalle preoccupazioni per il ritorno della pandemia. Un’assenza che ha un impatto rilevante sulle attività di ristoranti, bar e agriturismi, oltre che sugli acquisti diretti di prodotti agroalimentari. Ad essere colpite sono state soprattutto le città d’arte storiche mete del turismo dall’estero con trattorie, ristoranti e bar praticamente vuoti.
Ma anche per i cittadini del Belpaese l’estate del coronavirus è all’insegna del taglio della spesa con un calo del 13% rispetto all’anno scorso di vacanzieri nazionali a causa della crisi economica o delle necessità di recuperare il lavoro perso con il lockdown, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ con solo 34 milioni di italiani che hanno deciso di non rinunciare a un periodo di ferie per almeno qualche giorno. L’Italia quest’anno è di gran lunga la destinazione preferita ed è scelta come meta dal 93% rispetto all’86% dello scorso anno ma la svolta patriottica non riesce a compensare il calo dovuto alla mancanza di stranieri e al minor numero di italiani in vacanza che hanno anche ridotto il budget.
La spesa media totale destinata dagli italiani alle vacanze estive è crollata complessivamente a 588 euro per persona per effetto di ferie più brevi, meno lontane e dedicate soprattutto al relax familiare con la maggioranza degli italiani in viaggio che ha scelto di riaprire le seconde case di proprietà, o di alloggiare in quelle di parenti e amici o in affitto, ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche campeggi con i camper molto gettonati, mentre sono in sofferenza gli alberghi.
Una scelta che ha favorito soluzioni casalinghe anche a tavola con le regole sul distanziamento sociale e il timore di evitare affollamenti in bar e ristoranti che nell’estate 2020 hanno spinto infatti il ritorno del pranzo al sacco in spiaggia per gli italiani in vacanza, con una maggioranza del 29% che porta insalata di riso, pollo o mare ed appena il 6% le classiche lasagne, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale emerge che nell’elenco delle preferenze ci sono anche la semplice macedonia con il 18%, la caprese di mozzarella e pomodoro che è un must per il 16%, la frittata di verdure o pasta (9%),la parmigiana (7%) e le polpette (4%).
Ma l’enogastronomia vince tra i souvenir con il 49% dei turisti che sceglie proprio un prodotto tipico da riportare a casa o regalare a parenti e amici come ricordo della propria villeggiatura e tra le specialità più acquistate vincono i formaggi davanti a salumi, vino, olio extravergine d’oliva e liquori. Anche nell’estate della pandemia la ricerca dei prodotti tipici è dunque diventata un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico – conclude la Coldiretti – grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica, oltre alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.
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Alberto Lupini
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