Plexiglass in spiaggia? La Puglia pensa ai recinti
La regione più amata dai turisti più giovani è scettica sull'utilizzo di divisori ingombranti per le spiagge e così sperimenta misure meno invadenti. Anche l'Abruzzo sta viaggiando sulla stessa lunghezza d'onda
21 aprile 2020 | 12:05
L’idea plexiglass sulle spiagge per delimitare le aree ombrellone sembra essere già tramontata. Troppo invadente, troppo limitante, oggettivamente antiestetica e probabilmente fungerebbe da deterrente per i turisti. La Puglia, regione tra le preferite nel mondo negli ultimi anni per trascorrere le vacanze estive, si sta attrezzando con soluzioni alternative più “leggere”, ma nelle intenzioni ugualmente efficaci.
In uno dei lidi di Porto Cesareo si sta pensando ad un’area di 10 metri quadrati delimitata con corde e picchetti e lettini a un metro di distanza l’uno dall’altro. Queste prove iniziali sono state rese possibili grazie al via libera ai lavori di manutenzione degli stabilimenti arrivato con l’ordinanza del 15 aprile firmata dal governatore Michele Emiliano per affrontare la fase 2 dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus.
Il tutto alla luce del mezzo annuncio del sottosegretario al Turismo che prevedeva la possibilità di trascorrere le vacanze estive in maniera più o meno regolare. Il Cna pugliese specifica che gli addetti ai lavori stanno utilizzando lettini e altro materiale per distanziare gli ombrelloni per dare proposte praticabili per un’estate in sicurezza e non farsi trovare impreparati al prossimo vertice con l’assessore regionale al Turismo, Loredana Capone.
Ipotesi simili anche in Abruzzo dove sindacati e associazioni di categoria (Sib Confcommercio, Fab-Cna Balneatori e Confesercenti - Dipartimento Turismo Provinciale Chieti) e il consorzio Vivere Vasto Marina che riunisce i titolari dei lidi vastesi hanno firmato un protocollo d’intesa per riaprire, osservando gli accorgimenti richiesti dal periodo storico.
Il documento si chiama “Vasto Marina spiaggia sicura” e la linea guida sarà il divieto di assembramenti. Addio, quindi, per quest’estate, a feste, eventi in spiaggia, serate danzanti e concerti: eventuali altre forme d’intrattenimento, si legge nel protocollo d’intesa, dovranno rispettare il distanziamento previsto. “Distanza” è la parola d’ordine anche per quanto riguarda ombrelloni e spazi comuni. Per controllare il rispetto delle norme saranno formati degli steward nel personale (dotato di dpi) di ogni stabilimento che, inoltre, avrà il
compito di rispondere alle domande della clientela e distribuire materiale informativo.
Per la ristorazione il servizio al banco sarà limitato, mentre sarà largamente favorito quello ai tavoli e sotto gli ombrelloni. Prodotti monouso a disposizione dei clienti per la disinfezione e la pulizia di superfici e oggetti condivisi sarà incrementata. Oltre al distanziamento tra gli ombrelloni, le aree gioco dei bambini saranno delimitate da strisce e piccole recinzioni e sottoposte a frequenti sanificazioni durante la giornata. «Il protocollo - spiega il consorzio - nasce dall’esigenza di poter permettere alle persone di godere della spiaggia in sicurezza, un luogo terapeutico fondamentale per il recupero del benessere psico-fisico dopo le lunghe settimane di isolamento».
In Puglia si pensa a misure meno invasive
In uno dei lidi di Porto Cesareo si sta pensando ad un’area di 10 metri quadrati delimitata con corde e picchetti e lettini a un metro di distanza l’uno dall’altro. Queste prove iniziali sono state rese possibili grazie al via libera ai lavori di manutenzione degli stabilimenti arrivato con l’ordinanza del 15 aprile firmata dal governatore Michele Emiliano per affrontare la fase 2 dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus.
Il tutto alla luce del mezzo annuncio del sottosegretario al Turismo che prevedeva la possibilità di trascorrere le vacanze estive in maniera più o meno regolare. Il Cna pugliese specifica che gli addetti ai lavori stanno utilizzando lettini e altro materiale per distanziare gli ombrelloni per dare proposte praticabili per un’estate in sicurezza e non farsi trovare impreparati al prossimo vertice con l’assessore regionale al Turismo, Loredana Capone.
Ipotesi simili anche in Abruzzo dove sindacati e associazioni di categoria (Sib Confcommercio, Fab-Cna Balneatori e Confesercenti - Dipartimento Turismo Provinciale Chieti) e il consorzio Vivere Vasto Marina che riunisce i titolari dei lidi vastesi hanno firmato un protocollo d’intesa per riaprire, osservando gli accorgimenti richiesti dal periodo storico.
Il documento si chiama “Vasto Marina spiaggia sicura” e la linea guida sarà il divieto di assembramenti. Addio, quindi, per quest’estate, a feste, eventi in spiaggia, serate danzanti e concerti: eventuali altre forme d’intrattenimento, si legge nel protocollo d’intesa, dovranno rispettare il distanziamento previsto. “Distanza” è la parola d’ordine anche per quanto riguarda ombrelloni e spazi comuni. Per controllare il rispetto delle norme saranno formati degli steward nel personale (dotato di dpi) di ogni stabilimento che, inoltre, avrà il
compito di rispondere alle domande della clientela e distribuire materiale informativo.
Per la ristorazione il servizio al banco sarà limitato, mentre sarà largamente favorito quello ai tavoli e sotto gli ombrelloni. Prodotti monouso a disposizione dei clienti per la disinfezione e la pulizia di superfici e oggetti condivisi sarà incrementata. Oltre al distanziamento tra gli ombrelloni, le aree gioco dei bambini saranno delimitate da strisce e piccole recinzioni e sottoposte a frequenti sanificazioni durante la giornata. «Il protocollo - spiega il consorzio - nasce dall’esigenza di poter permettere alle persone di godere della spiaggia in sicurezza, un luogo terapeutico fondamentale per il recupero del benessere psico-fisico dopo le lunghe settimane di isolamento».
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Alberto Lupini
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