Più che Conte... un sacerdote. Pronti ad un altro rito delle chiusure

Governo completamente inadeguato alla situazione su ogni fronte. I cittadini non sanno cosa fare a Natale, i ristoranti sono in balia dei colori e sul vaccino le date continuano a slittare

17 dicembre 2020 | 19:13
di Alberto Lupini
È vero che da 70 anni e passa anni non viviamo in guerra. E che da decenni non siamo più abituati a malattie contagiose grazie a vaccini o cure che hanno via via eliminato vaiolo, poliomelite, tifo, pertosse, tetano, morbillo, colera e altro. Ed è ugualmente vero che i politici di oggi non reggono nemmeno virtualmente un confronto con leader come De Gasperi o Togliatti, ma neanche con Moro, Berlinguer o persino con Craxi o Almirante. Tutto ciò non giustifica però l’inettitudine con cui ministri e Governatori hanno sperimentato sulla nostra pelle il gioco dello stop and go a seconda delle rispettive convenienze.


Natale in balia del Governo

Governo allo sbando sin dall'inizio
Ci fosse stata una sola decisione presa col consenso di tutti! Persino nel momento più drammatico dell’esplosione del contagio in valle Seriana, quando bloccare tutto avrebbe salvato dal contagio e dalla morte decine di migliaia di persone, le istituzioni si sono scannate per finire a non decidere sulla zona rossa da attivare perché nessuno voleva prendersi delle responsabilità. E lo stesso d’estate. Dopo avere allentato le misure di sicurezza, alla fine era stato un gioco a chi apriva di più. Col risultato che a correre alla fine era stato il virus… e oggi ne paghiamo le conseguenze con l’ennesimo balletto insulso fra ministri, governatori e tecnici su come affrontare i Natale.

Pazienza finita, ora rispetto per i cittadini
Il problema è che ormai siamo oltre ogni tempo massimo accettabile. Questo è solo un barcamenarsi dei politici che non hanno rispetto dei cittadini e delle imprese. Siamo di fronte ad un esempio di anarchia generale in cui le istituzioni vorrebbero che gli italiani (fra i più seri rispettosi durante il primo lockdown) si comportassero meglio dell’esempio dato dai vertici. Il gioco è sempre quello: nessuno vuole assumersi delle responsabilità restando col cerino in mano di decisioni impopolari.

Scelte sbagliate, prima si apre e poi ci si pente
Sentiamo politici indignati se ci sono i centri commerciali o le vie dello shopping affollati. Ma chi ha enfatizzato questo appuntamento? Chi spingeva per aprire? Chi ha avviato politiche azzardate (per il periodo) come il cash back che porta a fare acquisti nei negozi invece che online? Sono magari gli stessi che oggi vogliono riavere tutto chiuso e c’è chi addirittura, dopo essere passato come il “migliore” per come aveva gestito la prima fase, oggi in rapporto alla popolazione, guida la Regione (il Veneto) con i più alti tassi di contagi o e morti. Eppure, quel territorio è sempre stato in fascia gialla…

Conte e il rito delle chiusure
Come dare credito a questa gente? Come pensare che abbiano in testa una strategia seria? Come si sono comportati finora coi ristoranti è emblematico. Quasi 300mila imprese, considerando anche i bar, sono in balia di decisioni che continuano ad essere rinviate, quasi che per un gestore non ci sia l’assoluta necessità di sapere quando e come potranno lavorare. Non è un problema di distanziamenti o sicurezza, più di quello fatto finora non si può fare. Quanto piuttosto di organizzare personale, consegne, linee di produzione, acquisti di derrate. Insomma, un pubblico esercizio non si può aprire o chiudere come un rubinetto nel giro di poche ore. Eppure questo sembra proprio il destino con cui ancora una volta dovremo fare i conti. E toccherà a Conte, come un gran sacerdote, celebrare l’ennesimo rito delle chiusure …

Cittadini in balia delle scelte
E che dire dei cittadini che non sanno ancora se potranno raggiungere i parenti nel comune vicino o potranno spostarsi fra una Regione. In realtà era stato già deciso tutto con l’ultimo Dpcm, ma con l’assurda incertezza della politica tutto sembrava essere stato rimesso in discussione, salvo poi fare vistose retromarce che in realtà riportano alla conferma di quanto era stato fissato. Anzi forse si stringeranno ancora di più i nodi.

Figuracce anche sul vaccino
In compenso, noncuranti delle figuracce già fatte col vaccino antinfluenza, che da quest’estate ci consigliavano di fare, salvo poi non trovarlo in farmacia, ora ci garantiscono entro l’estate potrebbe essere conclusa la campagna di vaccinazioni contro il covid. E giusto per aggiungere un po’ di ridicolo, ci inventiamo gazebi ad hoc (a forma di primula) da montare nelle piazze italiane per fare i vaccini, quasi non fossimo pieni di palestre vuote, che giustamente i tedeschi useranno per le vaccinazioni.

Confronto impietoso con la Germania
Già, in Germania, dove in un‘ora la Merkel e i governatori dei lander hanno deciso per tempo di chiudere tutto di fronte all’aumentare dei contagi e dei morti. E lì, senza alcuna discussione, sono arrivati a coprire subito dall’80 al 90% delle perdite di ristoranti e bar. Da noi invece Conte sembra volere tirare fino all’ultimo giorno per avere la scusa di versare meno ristori a chi fino a oggi si è illuso ed è rimasto aperto. E così dilaga la sfiducia e viene meno ogni rispetto verso istituzioni che appiano gestite da incompetenti lontani anni luce dalla realtà.

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Alberto Lupini


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