Per il ponte dell'Immacolata 10 milioni di italiani in viaggio all'insegna della prossimità
In vista dell'8 dicembre solo il 7,7% dei connazionali che viaggeranno andranno all'estero. In media si passeranno 3,4 notti fuori casa per un giro d'affari di 3 miliardi di euro e un spesa media pro capite di 416 euro
Le prove generali per il turismo invernale sono dietro l'angolo: si tratta del ponte dell'Immacolata (che quest'anno cade di mercoledì). Un'occasione per la quale, secondo Federalberghi (che ha commisionato una ricerca ad hoc a Acs Marketing Solutions), si metteranno in viaggio circa 10,1 milioni di italiani. Il 92,3% di loro resterà in Italia mentre il 7,7% andrà all’estero. Insomma, come è consuetudine in epoca Covid anche queste vacanze saranno all'insegna della prossimità: più della metà di chi rimarrà in Italia (50,8%), rimarrà nella stessa regione di residenza e il 30,6% andrà in una regione vicina a quella in cui risiede.
Bernabò Bocca (Federalberghi): «Gli italiani cercano il relax vicino casa»
«Dopo essere stati costretti a forme di isolamento forzato, sottoposti a stop and go dovuti alla circostanza della pandemia, esasperati dall’incertezza e dai tanti timori, gli italiani sembrano voler dimenticare per un attimo le difficoltà e concentrarsi su quel che si può, ovvero una piccola e benefica vacanza, costruita attorno a cose e località vicine, ritornando nel cuore della natura, prediligendo la montagna, le passeggiate nel verde, i patrimoni culturali delle nostre città d’arte, gli eventi enogastronomici ed anche le terme. Il tutto all’insegna del relax», ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.
In media 3,4 notti fuori casa per un giro d'affari di 3 miliardi di euro
Secondo i numeri dell'indagine promossa da Federalberghi, gli italiani che decideranno di mettersi in movimento per l'8 dicembre passeranno una media di 3,4 notti fuori casa (su un periodo che, tra weekend e eventuali ferie può durare 5 giorni) producendo, complessivamente, un giro d'affari stimato intorno ai 3 miliardi di euro. «Dalla rilevazione sembra ci sia stato quasi un ritorno alle antiche abitudini pre-Covid in termini di prenotazioni: oltre ad aver programmato il viaggio in luoghi di prossimità, queste persone si sono preoccupate di prenotare il proprio soggiorno fuori con largo anticipo: il 30,3% degli intervistati ha prenotato un mese prima», ha sottolineato Bocca. Certo, il bottino non sarà pienissimo ma il bicchiere è mezzo pieno: «Con la certezza che il rigore sui vaccini sia essenziale per scacciare ogni paura, confidiamo che si creino tutte le condizioni per garantire i migliori numeri anche in occasione delle imminenti festività natalizie», ha concluso Bocca.
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I dettagli dell'indagine: città d'arte in recupero, hotel superati dalle sistemazioni in casa di parenti o amici
Andando più nel dettaglio dei risultati dell'indagine, emerge che fra coloro che si sposteranno il 35,2% prediligerà località d’arte, il 25,2% la montagna, il 12,6% andrà al mare, il 5,4% preferirà le località termali, il 3,8% i laghi. Per chi sceglierà di andare all'estero, le destinazioni più ambite saranno le grandi capitali europee che sommano il 74% della comanda complessiva. L’8,6% di chi andrà all'estero prediligerà località di mare, l’8,5% località montane, il 2,9% le grandi capitali extra-europee. In entrambi i casi, Italia o estero che sia, la maggiore motivazione per andare in vacanza è la ricerca di relax (57,9%) seguita da divertimento (28,9%) e il ricongiungimento con la famiglia (18,9%).
Per quanto rigaurda la scelta dell'alloggio, la struttura prescelta sarà la casa di amici o parenti (36%) seguita dall'albergo (26,5%) e dal bed&breakfast (11,8%). Il tutto per una spesa pro capite, che tiene conto anche di trasporto, cibo ed eventuali extra pari a 416 euro. Su questa cifra la parte del leone la fa la voce "pasti" con una quota del 28,3% superata solo dall'aggregazione delle altre spese come shopping e divertimenti vari che insieme raggiungono il 30,7% di spesa. Dati che dimostrano la capacità del turismo di "distribuire" ricchezza sul territorio, ben oltre i confini classici del settore.
Chi non viaggia lo fa per motivi economici
Fra colo che invece resteranno a casa, da segnalare come il 40,3% degli intervistati dichiarano di aver rinunciato alla vacanza per mancanza di soldi; il 23,0% per motivi familiari ed il 18,8% per paura del contagio da Covid-19. Inoltre, va sottolineato che il 12,9% non effettuerà una vacanza in questo periodo a causa dello stato d’incertezza che ancora aleggia sulle misure di contenimento della pandemia.
Agriturismi sugli scudi
Rispetto ai dati diffusi dall'indagine di Federalberghi, va aggiunta la rilevazione eseguita dalla Coldiretti. Secondo l'associazione di categoria saranno circa 420mila gli italiani che sceglieranno di trascorrere il ponte dell'Immacolata in agriturismo. Un trend che va via via sempre più consolidandosi. «A far scegliere l’agriturismo - sottolinea la Coldiretti - è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture a incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. Senza dimenticare le attività più strettamente legate al natale come i corsi di cucina per la preparazione delle specialità delle feste o le lezioni di addobbo per l’allestimento dell’albero anche se la cucina resta l’attività più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi che conservano ricette della campagna tramandate da generazioni».
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Alberto Lupini
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