Per Parmigiano Reggiano un bilancio da record: ricavi a 56,5 milioni

L'Assemblea Generale dei Consorziati ha approvato il bilancio preventivo 2023 e le leve di flessibilità del Piano di Regolazione Offerta 2023-2025. Presente anche il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida

14 dicembre 2022 | 15:56

Un bilancio preventivo da record, con ricavi da 56,5 milioni. Lo ha approvato al Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia l’Assemblea Generale dei Consorziati del Parmigiano Reggiano. Numeri mai raggiunti dalla Dop del formaggio, che contestualmente ha anche deliberato le leve di flessibilità del Piano Regolazione Offerta 2023-2025. 

All’Assemblea è intervenuto anche Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. «Il Parmigiano Reggiano è una delle nostre eccellenze, uno dei prodotti più conosciuti legati al territorio», ha sottolineato nel suo intervento.

 

Parmigiano Reggiano, investimenti in marketing e comunicazione 

Gli investimenti per azioni di marketing e comunicazione saranno pari a 34,2 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo della domanda in Italia e all’estero. Relativamente agli investimenti promozionali, una decisa accelerazione sarà rivolta al pilastro “Mercati esteri” del Piano Marketing, con investimenti per 14,2 milioni di euro (contro gli 11,9 milioni del 2022 e i 9 milioni del 2021), e i restanti 20 milioni saranno allocati negli altri sei pilastri per Piano Marketing legati ad attività orizzontali, allo sviluppo del marchio e alla campagna pubblicitaria in Italia.

Investimenti per 3,3 milioni di euro saranno destinati ai seguenti programmi: “Premium 40 Mesi” per sostenere il segmento del Parmigiano Reggiano a lunga stagionatura (nello specifico, 1,9 milioni), agli investimenti in attrezzature per i Centri raccolta latte (0,7 milioni) e a progetti di miglioramento del benessere animale e della sostenibilità (0,7 milioni).

Il nuovo Piano Regolazione Offerta 

Durante l’assemblea sono state anche discusse proposte più tecniche che riguardano il Piano Regolazione Offerta 2023-25. In particolare, sono state approvate le proposte di applicazione delle leve di flessibilità dei parametri di avvio del Piano, che riguardano la riduzione dell’“Importo Unico Base” (da 25 a 12,5 euro al quintale), la riduzione dell’“Importo Grande Splafonatore” (da 40 a 30 euro al quintale) e la riduzione dello “Sconto Scolmatura” al 20% dell’Importo Unico Base in vigore nel 2023. Sono stati inoltre aggiornati i criteri di gestione e accesso ai plafond.

 

 

Lollobrigida e la sovranità alimentare 

«La difesa della sovranità alimentare è la possibilità di scegliere i nostri sistemi di produzione e dare al consumatore finale cibo di qualità - ha dichiarato il ministro Lollobrigida - Questa è la sfida che abbiamo voluto raccogliere: preservare, difendere e valorizzare le nostre produzioni uniche. Il Parmigiano Reggiano è una delle nostre eccellenze, uno dei prodotti più conosciuti legati al territorio. Oggi l’Italia in Europa si presenta con la consapevolezza che è fondamentale difendere il nostro sistema produttivo, le nostre imprese e il legame tra il nostro modello produttivo e la nostra cultura. Non bisogna mai dimenticare che dietro ogni nostra azienda c’è economia, modello di sviluppo ma c’è anche e soprattutto un elevatissimo livello culturale che è legato al rapporto tra uomo, terra e produzione di cibo». 

2023, un anno complesso anche per il Parmigiano Reggiano 

«Il 2023 sarà un anno molto importante, caratterizzato da grandi sfide - ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano - Per affrontare i problemi legati alle incertezze macroeconomiche causate dal conflitto in Ucraina, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che ridurrà il potere d’acquisto delle famiglie, la parola chiave sarà stabilità. Per ottenere questo obiettivo, sarà fondamentale fare squadra: dovremo infatti collocare sul mercato la produzione più alta della Dop, quella del 2021, riuscendo sia a mantenere il Parmigiano Reggiano a un prezzo concorrenziale, in modo che sia accessibile alle famiglie, sia a difendere la redditività delle aziende, che hanno già subito l’aumento dei costi di produzione. Pertanto, per sostenere e sviluppare la domanda, abbiamo previsto un piano articolato di investimenti in comunicazione e sviluppo domanda, soprattutto sui mercati esteri, quelli che negli ultimi anni hanno rivelato una potenzialità maggiore. Questa incertezza economica va governata insieme, passando dalla logica del singolo caseificio a quella del “noi” del Consorzio, per creare nuovi sbocchi di mercato e garantire il futuro della Dop». 

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Alberto Lupini


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