Il Pecorino Toscano sposa la pizza

La Dop toscana è stata celebrata con un’iniziativa a Capalbio (Gr), organizzata dal Caseificio Sociale Manciano. Dieci pizzaioli l’hanno utilizzata come ingrediente per le loro creazioni

01 ottobre 2019 | 11:15
di Vincenzo D’Antonio
La domanda sorge spontanea: la cucina Made in Italy è l’insieme, sorta di patchwork (ovvero insieme di più elementi tagliati e cuciti insieme), delle tante cucine regionali? La risposta affermativa e per certi versi scontata. In un affollamento eccessivo di concorsi e di gare tra pizzaioli, tenuto vivo da uno star system autoreferenziale, è stato molto bello e di grande interesse per quanto sta a tratteggiare lo scenario prossimo venturo del mondo della pizza, l’evento svoltosi qualche giorno fa in quel lembo affascinante del nostro Bel Paese che è la Maremma.

Location, la Country Villas Fattoria Le Guardiole, nel comune di Capalbio. Ideazione, promozione ed organizzazione a cura del Caseificio Sociale Manciano con il contributo della Regione Toscana nell’ambito delle iniziative di promozione e valorizzazione del Pecorino Toscano Dop.


I piazzaioli toscani che hanno preso parte all'iniziativa (foto Giacomo Niccoli)

Il Caseificio Sociale Manciano è una cooperativa nata nel 1961 e formata da 250 soci allevatori che ogni giorno conferiscono latte ovino di prima qualità per un’accorta produzione di Toscano Dop di nelle sue diverse tipologie, sapore delicato del Pecorino Toscano Dop Amico del Cuore, quello più intenso del Pecorino Toscano Dop stagionato 12 mesi ed il Pecorino Toscano Dop Rosso Petti di Manciano, trattato in crosta con doppio concentrato di pomodoro. Quest’ultimo Pecorino, ci piace qui ricordarlo, costituì elemento cardine della ricetta “rigatoni alla buttera” che grande successo riscosse alla convention annuale dell’Acf (l’associazione dei cuochi statunitensi) svoltasi ad Orlando (Florida) nei primi giorni dello scorso Agosto.

Crostone della Val di Chiana

Evento: “La mi’ pizza al Pecorino Toscano Dop”. Senza orpelli che maculano atmosfere gioiose e sentimenti veri di colleganza, ovvero senza ombra alcuna di competizione, dieci pizzaioli operanti in Toscana hanno offerto la loro interpretazione originale di un incontro “annunciato” tra due gemme di quel patchwork così ghiotto e solare che è il nostro Made in Italy: la pizza, emblema di Napoli che abbraccia il Pecorino Toscano Dop.

Ammesse entrambe le cotture: al forno a legna per la pizza tonda ed al forno elettrico per la pizza in teglia.
Quanta fantasia e quanta maestria nelle saporite esecuzioni di questi pizzaioli che ancora non si adombrano se non vengono chiamati “Maestri” e che ancora sanno darsi all’occorrenza una mano l’un l’altro. Ovviamente il Pecorino Toscano Dop non può essere ingrediente unico della pizza. E gli altri ingredienti, comprimari di ruolo al cospetto del Pecorino Toscano Dop sono state altre eccellenze del made in Toscana. Ricordiamo il pomodoro del Gruppo Petti, azienda toscana che produce conserve di pomodoro 100% toscano dal 1925 a Venturina Terme (Li), e le farine del Molino Parri di Rigomagno (Si).

Al lavoro per preparare la pizza con il Pecorino

Pizzaioli, si diceva, giunti da tutta la Toscana: da Manciano, Giacomo Fusi (Pizzeria Doppio Zero), da Grosseto, Fabio Pettorali (Pizzeria Il Melograno) e Pietro Camerota (Pizzeria Mon Amour), da Cecina (Li), Gabriele Dani (Disapore La Pietra Pizzeria Gourmet), da Venturina Terme (Li), Melchiorre Cafiero (Pizzeria Ci si trova lì), da Firenze, Mario Cipriano (Il Vecchio e il Mare) e Domenico Felice (Ti do una pizza), da Sesto Fiorentino (Fi), Gabriele Tonti (Pizzeria Ghevido), da Siena, Paolo D’Urzo (Pizzeria  La Veranda). Last but not least, una presenza femminile: Gloria Basagni, con il suo Crostone della Val di Chiana preparato in rappresentanza di Menchetti, panificio dal 1948 con sede a Cesa Marciano della Chiana (Ar).

La pizza toscana

Individuare accortamente un formaggio Dop (e qui di certo volentieri il Pecorino Toscano Dop funge da testimonial) come ingrediente a farcia di pizza è non soltanto la dimostrazione ghiotta di quanto il made in Italy ha sapori unici al mondo in funzione del suo essere patchwork delle cucine regionali, ma è anche un considerevole incremento di business per i caseifici.

Qualche numero essenziale: 8 milioni il numero di pizze prodotte giornalmente in Italia, quasi 3 miliardi in un anno.
Il management del Caseificio Sociale Manciano sta già pensando alla prossima edizione di “La mi’ pizza al Pecorino Toscano Dop” con svolgimento in estate 2020. Percorso oramai intrapreso: incontri annunciati tra prelibatezze del nostro made in Italy.

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