Passaporto vaccinale per viaggiare, Ursula Von der Leyen approva l'idea. Ora serve il consenso degli Stati membri
Sul tema di un certificato di valore europeo che permetta ai cittadini vaccinati di viaggiare, arriva il favore della presidente della Commissione europea. Dalla Grecia alla Gran Bretagna, i progetti non mancano
15 gennaio 2021 | 15:56
Arriva l’apertura della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, all’idea del passaporto vaccinale proposta, da ultimo, dal premier greco Kyriakos Mitsotakis. L’idea è quella dotare le persone vaccinate in modo da permettere loro di viaggiare più liberamente. «È un requisito medico avere un certificato che dimostri che sei stato vaccinato - ha detto von der Leyen - Pertanto, accolgo con favore l’iniziativa del primo ministro greco su un certificato di vaccinazione reciprocamente riconosciuto».
Rischi e soluzioni
Il passaporto vaccinale, preso in considerazione anche da altri Paesi europei e non solo, solleva però dei dubbi a livello giuridico e pone sul tavolo il rischio discriminazione. «La discussione è su come si possa utilizzare questo certificato per accedere ad eventuali servizi o viaggi ed è una questione politica e giuridica, non medica, che dovranno affrontare gli Stati membri a livello Ue», ha spiegato Dana Spinant, portavoce della Commissione Ue.
Come riporta il Corriere della Sera, è probabile che il tema sarà affrontato prima nella videoconferenza dei ministri degli Affari europei di lunedì 18 gennaio e poi dai leader Ue nella videosummit sul Covid-19 convocato dal presidente della Consiglio europeo, Charles Michel, per giovedì 21 gennaio.
D'altra parte, va considerato che le questioni sanitarie sono di pertinenza dei singoli stati membri. Un rilievo non di poco conto se si considera che il tentativo di un coordinamento sui test anti-Covid non ha trovato ancora una soluzione omogenea. Da qui il plauso all'idea del passaporto, ma un temporeggiamento rispetto alla sua attuazione pratica in attesa di un allineamento di tutti i Paesi sullo stesso livello di vaccinazioni effettuate.
Un aiuto per i ristoranti?
Dal turismo ai ristoranti, il ricorso al passaporto vaccinale potrebbe essere una buona idea anche per rilanciare i consumi e far tornare i clienti a sedersi al tavolo. Come scritto su Italia a Tavola, più che un passaporto si tratterebbe di una boarding pass simile a quella per entrare nell'airside degli aeroporti.
Dal turismo ai ristoranti prende piede l'idea del passaporto vaccinale
Rischi e soluzioni
Il passaporto vaccinale, preso in considerazione anche da altri Paesi europei e non solo, solleva però dei dubbi a livello giuridico e pone sul tavolo il rischio discriminazione. «La discussione è su come si possa utilizzare questo certificato per accedere ad eventuali servizi o viaggi ed è una questione politica e giuridica, non medica, che dovranno affrontare gli Stati membri a livello Ue», ha spiegato Dana Spinant, portavoce della Commissione Ue.
Come riporta il Corriere della Sera, è probabile che il tema sarà affrontato prima nella videoconferenza dei ministri degli Affari europei di lunedì 18 gennaio e poi dai leader Ue nella videosummit sul Covid-19 convocato dal presidente della Consiglio europeo, Charles Michel, per giovedì 21 gennaio.
D'altra parte, va considerato che le questioni sanitarie sono di pertinenza dei singoli stati membri. Un rilievo non di poco conto se si considera che il tentativo di un coordinamento sui test anti-Covid non ha trovato ancora una soluzione omogenea. Da qui il plauso all'idea del passaporto, ma un temporeggiamento rispetto alla sua attuazione pratica in attesa di un allineamento di tutti i Paesi sullo stesso livello di vaccinazioni effettuate.
Un aiuto per i ristoranti?
Dal turismo ai ristoranti, il ricorso al passaporto vaccinale potrebbe essere una buona idea anche per rilanciare i consumi e far tornare i clienti a sedersi al tavolo. Come scritto su Italia a Tavola, più che un passaporto si tratterebbe di una boarding pass simile a quella per entrare nell'airside degli aeroporti.
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Alberto Lupini
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