Passaporto Covid, in Islanda c'è già. Francia, Belgio e Germania scettici
L'idea di consentire viaggi e ristoranti a chi si è vaccinato sta circolando in tutta Europa. Nei Paesi nordici l'idea piace. Grecia, Spagna e Italia spingono per averlo. In ballo la questione discriminazione
12 febbraio 2021 | 11:11
La questione passaporti vaccinali continua a tenere banco soprattutto perché, al momento, rappresenta uno dei pochissimi appigli a cui il mondo del turismo (e anche della ristorazione) può aggrapparsi per sperare che si torni a viaggiare già da questa estate con una frequenza maggiore.
Giro dell'Europa: cosa ne pensano i Paesi?
A livello internazionale i pareri sono contrastanti sull’idea di metterlo realmente in atto perché in ballo c’è una questione di discriminazione non indifferente da tenere conto. Complicato, praticamente illecito renderlo obbligatorio, ma qualcosa si sta studiando per rassicurare i turisti e gli addetti ai lavori. Ursula Von Der Leyen aveva espresso il suo parere favorevole, ma a Bruxelles chi si occupa di sanità aveva frenato proprio per le preoccupazioni sulla libertà di circolazione. Successivamente si è trovato un accordo: stendere delle linee guida per rilasciare il "passaporto".
Paesi nordici favorevoli, in Islanda c'è già
Ma da paese a Paese comunque le idee sono molteplici. Tra i favorevoli ai passaporti per vaccinati ci sono i Paesi nord europei. Spagna, Grecia e Italia rappresenta l’asse che per prima ha lanciato l’idea naturalmente per spingere sull’acceleratore dato il grande appeal turistico che hanno le tre destinazioni.
Qualcuno non ha voluto perdere tempo e addirittura ha già dato il via libera al passaporto. L'Islanda, che non fa parte dell'Ue ma rientra nell'area Schengen, ha già adottato lo strumento da fine gennaio e risparmia, a chi li presenta all'arrivo, il test per il Covid. Anche l'Ungheria ha annunciato l'emissione a breve di documenti che certifichino la vaccinazione, la guarigione al coronavirus o la presenza di anticorpi nel sangue.
Un progetto simile è stato lanciato in questi giorni in Estonia, in collaborazione con l'Oms. Saranno esentati dalla quarantena tutti quei viaggiatori che mostreranno all'arrivo nel Paese un certificato di vaccinazione oppure un test sierologico.
Danimarca e Svezia vicine alla definizione
Vicine all'introduzione del passaporto vaccinale anche Danimarca e Svezia, che intendono utilizzarlo non soltanto per i viaggi, ma anche a livello locale per ristoranti, concerti ed eventi culturali in genere. Dopo aver proposto alla Commissione europea di creare un "passaporto Ue", la Grecia si è mossa autonomamente stringendo un accordo con Israele che permette ai cittadini già vaccinati di viaggiare liberamente nei due Paesi.
Scettici Francia, Belgio e Germania
Sono al momento contrari, o quantomeno attendisti, Francia, Belgio e Germania.
Per il ministro della Salute francese, Olivier Veran, è ancora troppo presto. «Non sono stati tutti vaccinati e non sappiamo se il vaccino impedisca il contagio», ha detto invitando a riprendere la discussione in Europa «tra qualche mese».
La ministra degli Esteri e vice premier belga Sophie Wilmès ha parlato del rischio discriminazione dal momento che non c'è accesso universale ai vaccini.
La Germania non intende autorizzare a livello statale l'alleggerimento o l'annullamento delle restrizioni per chi possiede un passaporto vaccinale, ma non lo esclude nel settore privato. «Se un ristoratore vuole proporre un'offerta ai possessori di un passaporto vaccinale non possiamo impedirglielo», ha dichiarato la ministra della Giustizia, Christine Lambrecht.
La Polonia non pensa al momento di lanciare certificati per vaccinati, ma ha creato un'app dove chi è stato immunizzato dal coronavirus può registrarsi e così evitare la quarantena all'arrivo nel Paese.
Un passaporto per poter viaggiare
Giro dell'Europa: cosa ne pensano i Paesi?
A livello internazionale i pareri sono contrastanti sull’idea di metterlo realmente in atto perché in ballo c’è una questione di discriminazione non indifferente da tenere conto. Complicato, praticamente illecito renderlo obbligatorio, ma qualcosa si sta studiando per rassicurare i turisti e gli addetti ai lavori. Ursula Von Der Leyen aveva espresso il suo parere favorevole, ma a Bruxelles chi si occupa di sanità aveva frenato proprio per le preoccupazioni sulla libertà di circolazione. Successivamente si è trovato un accordo: stendere delle linee guida per rilasciare il "passaporto".
Paesi nordici favorevoli, in Islanda c'è già
Ma da paese a Paese comunque le idee sono molteplici. Tra i favorevoli ai passaporti per vaccinati ci sono i Paesi nord europei. Spagna, Grecia e Italia rappresenta l’asse che per prima ha lanciato l’idea naturalmente per spingere sull’acceleratore dato il grande appeal turistico che hanno le tre destinazioni.
Qualcuno non ha voluto perdere tempo e addirittura ha già dato il via libera al passaporto. L'Islanda, che non fa parte dell'Ue ma rientra nell'area Schengen, ha già adottato lo strumento da fine gennaio e risparmia, a chi li presenta all'arrivo, il test per il Covid. Anche l'Ungheria ha annunciato l'emissione a breve di documenti che certifichino la vaccinazione, la guarigione al coronavirus o la presenza di anticorpi nel sangue.
Un progetto simile è stato lanciato in questi giorni in Estonia, in collaborazione con l'Oms. Saranno esentati dalla quarantena tutti quei viaggiatori che mostreranno all'arrivo nel Paese un certificato di vaccinazione oppure un test sierologico.
Danimarca e Svezia vicine alla definizione
Vicine all'introduzione del passaporto vaccinale anche Danimarca e Svezia, che intendono utilizzarlo non soltanto per i viaggi, ma anche a livello locale per ristoranti, concerti ed eventi culturali in genere. Dopo aver proposto alla Commissione europea di creare un "passaporto Ue", la Grecia si è mossa autonomamente stringendo un accordo con Israele che permette ai cittadini già vaccinati di viaggiare liberamente nei due Paesi.
Scettici Francia, Belgio e Germania
Sono al momento contrari, o quantomeno attendisti, Francia, Belgio e Germania.
Per il ministro della Salute francese, Olivier Veran, è ancora troppo presto. «Non sono stati tutti vaccinati e non sappiamo se il vaccino impedisca il contagio», ha detto invitando a riprendere la discussione in Europa «tra qualche mese».
La ministra degli Esteri e vice premier belga Sophie Wilmès ha parlato del rischio discriminazione dal momento che non c'è accesso universale ai vaccini.
La Germania non intende autorizzare a livello statale l'alleggerimento o l'annullamento delle restrizioni per chi possiede un passaporto vaccinale, ma non lo esclude nel settore privato. «Se un ristoratore vuole proporre un'offerta ai possessori di un passaporto vaccinale non possiamo impedirglielo», ha dichiarato la ministra della Giustizia, Christine Lambrecht.
La Polonia non pensa al momento di lanciare certificati per vaccinati, ma ha creato un'app dove chi è stato immunizzato dal coronavirus può registrarsi e così evitare la quarantena all'arrivo nel Paese.
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Alberto Lupini
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