Pasqua, torna il caro voli per Sardegna e Sicilia: ecco quanto costa viaggiare

Ad affermarlo il Centro di formazione e ricerca sui consumi, che ha preso in esame un volo di andata e ritorno dalle principali città italiane con data di partenza venerdì 29 marzo e ritorno martedì 2 aprile

11 marzo 2024 | 13:00

In estate, in inverno e adesso anche in primavera: per la settimana di Pasqua il caro voli torna protagonista sulle tratte che portano alle isole maggiori d'Italia (Sardegna e Sicilia) - un problema per il turismo locale, a cui si aggiungono poi i numerosi hotel ancora chiusi. Ad affermare ciò il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) che, in collaborazione con Assoutenti, ha analizzato l'andamento delle tariffe aeree nel periodo delle festività pasquali e che ha preso in esame un volo di andata e ritorno dalle principali città italiane con data di partenza venerdì 29 marzo e ritorno martedì 2 aprile.

Quanto costa viaggiare in aereo in Sardegna e Sicilia a Pasqua

Chi acquista oggi un biglietto A/R per Catania spende un minimo di 365 euro partendo da Torino, 319 euro da Verona e 317 euro da Venezia. Più economico invece volare da Roma, dove il biglietto per la città etnea parte da 144 euro. Se invece si vuole raggiungere Palermo, capoluogo della regione sicula, per le stesse date, si spendono 305 euro partendo da Forlì, 295 euro da Bologna, 288 euro da Torino e 259 euro da Milano.

Costoso, poi, come annunciato, raggiungere anche la Sardegna: il biglietto da Bologna ad Alghero parte da 334 euro, 323 euro se si atterra a Cagliari; per volare nel capoluogo sardo partendo da Verona la spesa minima è di 279 euro. A tali cifre occorre poi aggiungere la spesa per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere, che fanno ancora di più il costo finale del biglietto.

Caro voli a Pasqua, viaggiare in aereo sta diventando sempre più un lusso?

«Nonostante gli sforzi messi in campo dal governo, il fenomeno del caro voli sembra senza soluzione, e le compagnie aeree continuano ad imporre il proprio strapotere ricorrendo ad algoritmi che fanno salire le tariffe alle stelle in concomitanza con i periodi di festa e le partenze dei cittadini, senza che gli utenti possano in alcun modo difendersi da tali politiche scorrette» commenta Furio Truzzi, presidente del Centro di formazione e ricerca sui consumi.

«Con queste tariffe viaggiare in aereo sta diventando sempre più un lusso per ricchi, una situazione che lede il concetto di continuità territoriale e danneggia non solo i consumatori, costretti e rinunciare alle partenze o tagliare i giorni di villeggiatura, ma anche le imprese locali, disincentivando il turismo» aggiunge il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso.

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Alberto Lupini


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