La Pasqua riporta il turismo nelle città d'arte
In Italia le destinazioni culturali hanno duramente sofferto l'assenza di stranieri. Il ponte alle porte consegna però una ventata di ottimismo: 1,1 milioni di pernottamenti e percentuale d'occupazione al 76%
È presto per celebrare la definitiva ripartenza, ma dopo due anni di difficoltà estreme è giusto godersi una ventata di positività. Le città d'arte italiane, tra le destinazioni maggiormente colpite dall'assenza di stranieri, si preparano a una Pasqua da quasi tutto esaurito. Il tasso di occupazione degli alberghi ha superato il 75% e si attendono 1,1 milioni di pernottamenti.
La Pasqua fa sorridere le città d'arte
Ieri era stata Confindustria Alberghi a dare spazio all'ottimismo, raccontando di un boom di prenotazioni dell'ultimo minuto e annunciando il ritorno delle città d'arte. Ora è toccato ad Assoturismo Confesercenti confermare il trend. Per le festività pasquali, infatti, nelle città e nei centri d’arte le prenotazioni hanno superato il 76% della disponibilità delle strutture ricettive. E il 36% delle richieste arriva da turisti stranieri, grandi assenti negli ultimi due anni.
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Un'altra Pasqua senza stranieri: il turismo si “aggrappa” al mercato interno
A Pasqua è atteso quindi un rilevante movimento di turisti che torneranno ad animare i centri storici dopo lunghi mesi di instabilità. Una buona notizia non solo per le strutture ricettive ma per tutta la filiera del turismo culturale, dai musei ai siti culturali e archeologici, dalle guide turistiche alla ristorazione, dai servizi di noleggio e di trasporto fino alle attività commerciali.
I numeri del turismo pasquale
La stima di Assoturismo parla di oltre 1,1 milioni di pernottamenti nelle località di turismo culturale, di cui 400mila di turisti stranieri. Nel complesso, considerando tutte le località di interesse turistico del nostro Paese, tra Giovedì Santo e il lunedì di Pasquetta il sistema ricettivo italiano dovrebbe registrare 4,7 milioni di pernottamenti.
Il commento di Assoturismo
Sono ancora lontani, questo è vero, i numeri della Pasqua 2019, che aveva registrato 6,1 milioni di pernottamenti considerando tutte le destinazioni italiane, ma le vacanze pasquali potrebbero essere l’inizio di una reale inversione di tendenza per tutto il comparto turistico, sostanzialmente fermo da oltre due anni.
«La situazione per le imprese del turismo resta critica e complessa. Tuttavia - commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti - la Pasqua 2022 potrebbe rivelarsi un momento di svolta per il settore anche se purtroppo la ripresa non sta avvenendo con la stessa forza in tutto il Paese: le località montane, le regioni del Mezzogiorno e le isole soffrono ancora. Insomma, è il momento della verità per le imprese della filiera turistica che, dopo un lungo periodo di start & stop, sperano di agganciare finalmente una piena ripresa, anche per fronteggiare l’aumento dei costi energetici che sta erodendo i margini».
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Alberto Lupini
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