Parte il nuovo quasi lockdown. Ma si potrà andare nelle seconde case anche fuori regione
Ennesima contraddizione di una gestione ondivaga della pandemia. Troppa gente per le strade anche sabato, ma Conte lascia liberi di muoversi ovunque, ma non di andare al ristorante in 15 regioni . Nonostante il flop di #ioapro resta la rabbia dei ristoratori e si preannunciano nuove proteste in assenza di interventi di sostegno urgenti
E questo mentre sulla carta il divieto di spostamento tra regioni durerà fino al 15 febbraio, mentre un miraggio rimane al momento la zona bianca - con tutto riaperto -, nuova invenzione della fantasia cromatica di un premier arlecchino, per la quale bisognerà aspettare un calo drastico della curva. Come dire che a logica gli spostamenti nelle seconde case potrebbero forse essere consentiti solo per chi sta nelle regioni gialle e va in altre regioni gialle.... ma su questo sarebbe utile avere davvero un chiarimento vero.
Questo caos potrebbe durare fino al 5 marzo con chiusure di attività commerciali, piscine e palestre, autocertificazioni per gli spostamenti, coprifuoco dalle 22 alle 5, asporto dai bar solo fino alle 18. Nelle zone gialle invece nei giorni feriali riapriranno i musei con accessi contingentati.
Troppa gente per le strade mentre cresce la rabbia dei ristoratori
Intanto ieri, nell'ultimo giorno giallo per tutti, prima della nuova stretta, nelle grandi città si è vista un’altra volta molta gente in strada, specie nelle regioni che da oggi diventano arancioni o rosse. A Roma o Torino vie del centro affollate, code fuori dai negozi e dehors dei bar al completo. Per Lazio e Piemonte arriva la zona arancione. Sono peraltro aumentati i controlli delle forze dell'ordine tanto che sono state ben 1.364 le persone sanzionate e 19 quelle denunciate venerdì - in salita rispetto alla media del periodo -, secondo il ministero degli Interni. Sono stati controllati 16.274 attività o esercizi commerciali, 106 titolari sono stati sanzionati, 29 locali sono stati chiusi.
Cifre sulle quali probabilmente incide anche la protesta dei ristoratori #ioapro che, anche se è stata un flop, potrebbe generare nuove iniziative nelle prossime settimane se il Governo non darà garanzie su tempi e entità di sostegni e prospettive sul futuro, a partire dai ristori che mercoledì dovrebbero essere decisi anche se, stando alle prime indiscrezioni, sempre in misura troppo bassa rispetto alle perdite delle imprese.
In Lombardia pronte le iniziative contro il lock down
Lombardia e Sicilia, rispettivamente epicentro della pandemia nella prima ondata e nuovo scenario di diffusione del virus, si avviano intanto al 'rosso' con atteggiamenti quasi opposti. Il Governatore Attilio Fontana prepara infatti il ricorso contro la decisione del governo, a suo giudizio basata su dati superati (ma anche ieri la Lombardia ha registrato il maggior numero di test positivi e dovrebbe essere rossa fino al 31 gennaio), mentre il presidente siciliano Nello Musumeci si dice sereno perché aveva chiesto in prima persona la chiusura per evitare problemi al momento incalcolabili.
E Bolzano e Valle d’Aosta fanno da soli e rifiutano il rosso
C’è poi il caso di Bolzano, terzo territorio che dovrebbe essere in zona rossa. La Provincia autonoma non ci sta e ha già preannunciato battaglia a partire da una libertà di movimento in tutta la provincia. La stessa decisione è stata presa anche in Valle d'Aosta con spostamenti consentiti dalle 5 alle 22 su tutto il territorio regionale, capoluogo compreso: è quanto prevede un'ordinanza del presidente della Regione Erik Lavevaz, dopo la collocazione in zona arancione. Insomma l’Italia arlecchina e anarchica.
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Alberto Lupini
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