Panettone, quanto ci costi? Volano i prezzi di quello industriale

L'aumento medio del prezzo sui panettoni da un chilo è del 38% per quelli industriali e del 7% per quelli artigianali di pasticceria. Il maggiore aumento è per Balocco, il cui prezzo medio è quasi raddoppiato (+93%) Per i prodotti artigianali al vertice dei rincari i prodotti di Peck (+13%) e Zàini Milano e Marchesi (+11%).

23 novembre 2022 | 13:03

Cresce il prezzo medio del panettone: l'aumento è del 38% di crescita media per quelli industriali e del 7% per quelli artigianali di pasticceria.

È quanto emerge dall'indagine condotta dalla startup milanese Maiora Solutions, specializzata nello sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale e analisi avanzata dei dati. 

La ricerca è stata realizzata attraverso Resmart, un innovativo strumento di intelligenza aumentata dedicato all’ottimizzazione dei risultati delle aziende del settore food, grazie al quale Maiora Solutions ha analizzato i prezzi al chilo dei panettoni classici a Milano, sia di pasticceria artigianale sia quelli industriali.

Per Andrea Torassa ed Emilio Zunino, fondatori di Maiora Solutions, la crescita dell’inflazione e gli aumenti diffusi dei prezzi che hanno coinvolto le materie prime in ogni settore produttivo hanno provocato un generale aumento dei prezzi: «Abbiamo riscontrato variazioni davvero notevoli rispetto allo scorso anno, soprattutto tra i brand che producono panettoni industriali, probabilmente maggiormente colpiti da questa particolare congiuntura economica. Resta notevole il divario di prezzo, tra panettoni artigianali e panettoni industriali, e in generale è da valutare positivamente la ricca offerta del prodotto principe del Natale, che permette a tutti di acquistare buon panettone durante i giorni di Festa».

Tra le dodici pasticcerie considerate, l'aumento maggiore è di Peck

Dall'analisi condotta da Maiora Solutions, attraverso Resmart, sui prezzi al chilo dei panettoni prodotti da 12 tra le pasticcerie più note di Milano, confrontandoli con quelli rilevati a novembre 2021, è emerso che l'incremento è stato in media del 7%. Il dato è frutto di una media degli incrementi di prezzo registrati nelle singole pasticcerie, che oscillano tra lo 0% di Pavé Milano fino al 13% di Peck.

I maggiori aumenti riguardano proprio Peck, il cui panettone è passato dai 32 euro al chilo del 2021 ai 36 euro del 2022, Zàini Milano aumentato da 35 euro al chilo a 39 euro (+11%) e Marchesi, cresciuto da 38 a 42 euro al chilo (+11%).

Le variazioni meno significative, oltre a Pavé Milano che non ha aumentato i costi, riguardano Cucchi, Cova, Gattullo e Marchesani che registrano quest’anno un +5% di aumento del prezzo medio al chilo dei propri panettoni classici.

Ed è proprio a Milano che, oltre che nelle pasticcerie, il panettone sarà protagonista il 3 e 4 dicembre della quarta edizione di Happy Natale Happy Panettone, l’evento aperto al pubblico e gratuito che celebra il panettone artigianale. Nell’ambito della manifestazione, organizzata da Confcommercio Milano nella sede di Palazzo Castiglioni, si svolge anche la quinta edizione di Artisti del Panettone che, il 4 dicembre, coinvolgerà il pubblico con la premiazione dell’omonimo concorso.

Al vertice dei panettoni industriali la crescita del prezzo del panettone Balocco

L'aumento maggiore, rispetto al 2021, riguarda, però i panettoni industriali.

Dall'analisi condotta da Maiora Solutions, attraverso Resmart, che ha effettuato un raffronto dei prezzi medi al chilo rilevati a novembre 2021, con i prezzi rilevati a novembre 2022, dei panettoni disponibili in-store e sui siti internet dei principali supermercati presenti in città, è emerso che l'aumento più elevato è quello del panettone Balocco, il cui prezzo medio è quasi raddoppiato (+93%), passando da 3,32 euro al chilo nel 2021 a 6,40 euro nel 2022.

Seguono poi i panettoni di Carrefour Extra, che passano da 3,39 euro a 5,50 euro (+62%), e di Motta, che nel 2021 registrava un prezzo medio al chilo di 4,49 euro, mentre è salito quest’anno a 6,64 euro (+48%).

Più contenuti gli aumenti dei panettoni Terre d’Italia (+21%), Bauli (+20%) e Tre Maria (+16).



 Conpait: Prevista una vendita di 50 milioni di pezzi

In ogni caso al panettone non si rinuncia. Si prevede un boom di richieste e di conseguenti vendite per le prossime settimane. A renderlo noto è Conpait, la Confederazione dei Pasticceri d’Italia. Il presidente Angelo Musolino cita numeri e cifre stimate da categorie di associazioni e dati degli anni precedenti. «Stimiamo una vendita che si aggira sui 50 milioni di pezzi fra panettoni e pandori, per ricavi complessivi di oltre 195 milioni di euro: il trend è positivo e mostra una crescita del 19,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, trainato soprattutto dal Sud che ha segnato un incremento di quasi il 30%», annuncia Musolino.


Le produzioni artigianali valgono circa un settimo del totale, ma sperimentano un trend di grande crescita (oltre il 14% l’anno) a discapito di quelle industriali. Mentre l’export di panettoni e pandori italiani vale circa 500 milioni di euro. Un mercato che solo nell’ultimo anno è cresciuto a doppia cifra percentuale, ben al di sopra della media dell’export globale, che pure ha registrato incrementi significativi (+8%).


In Francia pazzi per il panettone

Secondo Confartigianato, i Paesi che più amano i dolciumi italiani tipici delle festività sono prevalentemente europei. In testa c’è la Francia, che ne importa per un valore complessivo pari a 130 milioni di euro e, da sola, rappresenta più del 20% del totale esportato. A seguire Germania (circa 110 milioni di euro, con un’incidenza del 18%) e Gran Bretagna (circa 60 milioni di euro e un’incidenza di poco inferiore al 10%). Sempre per il Vecchio Continente, si registrano ottime performance di Belgio (+24%), Polonia (+15%) e Svizzera (+13,5%).


Boom in Usa e cresce l’interesse di Cina e Medioriente

Gli Stati Uniti si confermano il primo Paese extraeuropeo per import di dolci natalizi italiani. «Lo scorso anno abbiamo esportato negli Usa circa 32 milioni di euro di panettoni e pandori italiani, con una crescita di oltre il 35%», afferma il presidente Musolino. Cresce anche l’interesse di Cina e Paesi mediorientali e molte aziende italiane producono anche la certificazione Kosher per i consumatori di fede ebraica.


Dolci sempre più destagionalizzati

«I panettoni e pandori sono ancora considerati un’eccellenza gastronomica italiana e ogni Paese, soprattutto durante le feste natalizie, ha le sue tradizioni», aggiunge Conpait. «Panettoni e pandori italiani sono ormai immancabili sulle nostre tavole durante il periodo natalizio. Proprio la loro indiscussa bontà li renderebbe adatti a qualsiasi periodo dell’anno e, per questo, alcune aziende hanno progettato versioni estive, più leggere e con farciture ai frutti di stagione o al gelato. Fedeli alla nostra mission, ovvero portare il meglio del food italiano sugli scaffali e nelle case tutto il mondo ai prezzi più competitivi sul mercato, Conpait si impegna a promuovere panettoni, pandori italiani e dolci natalizi, simbolo di tradizione e gusto rigorosamente ‘made in Italy’. I nostri clienti più esigenti ci trasmettono ordini già dai primi giorni di settembre…», assicura Angelo Musolino.

 

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Alberto Lupini


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