Pagare "mettendoci la faccia" Così il Face Id tutela i ristoratori
Dal cashless siamo già al touchless, un processo accelerato dalla necessità di tutelarsi dal rischio contagi. Per i ristoratori è ormai un obbligo e un servizio in più alla clientela
06 novembre 2020 | 06:40
di Vincenzo D’Antonio
Il face id tutela i ristoratori
Dal cashless al touchlessSi partì con il cashless, ma adesso siamo anche al cardless e presto arriveremo al touchless. Insomma, abolizione del contante, declino delle carte di credito, e adesso primi segnali del superamento di un pin da digitare sui Pos. E allora, come si paga? Simpatica la locuzione: «Si paga mettendoci la faccia». Tutto ciò viene reso possibile mediante applicazioni di biometria. Anch’essa, tutto sommato, generata nei suoi sviluppi attuali da Internet of Things (IoT). Sensori biometrici permettono di identificare l’utente attraverso il riconoscimento delle sue caratteristiche fisiologiche. Una volta acquisiti tali dati, il sistema consente all’utente di autorizzare un pagamento.
L'era del Face-Id
Quindi, come si diceva, utilizzando i dati biometrici è possibile eliminare anche le ultime barriere materiali (le carte di credito) e autenticare le transazioni esclusivamente utilizzando il proprio volto o la propria impronta digitale. I dati biometrici utilizzati maggiormente nel mondo dei pagamenti digitali riconducono al Face-ID. Il Face-ID è un dato biometrico legato al riconoscimento facciale dell’utente. Che si tratti di uno smartphone o di un altro dispositivo, i sensori biometrici inseriti all’interno del dispositivo sono in grado di registrare e riconoscere i tratti del volto che contraddistinguono univocamente un individuo.
Lo smartphone alleato contro il covid
Nulla di così avveniristico oramai, se pensiamo a quanti di noi adoperano il Face-ID sul proprio smartphone come sorta di account per accedervi, mandando così in oblio password e/o PIN. Con i pagamenti il funzionamento rimane sostanzialmente il medesimo: dopo aver aperto l’e-wallet (portafoglio elettronico) sullo smartphone, sarà necessario inquadrare con il dispositivo il proprio volto per abilitare il pagamento. Il tutto salvaguardando il distanziamento sociale, così come da prescrizioni dovute al Covid-19.
Cosa comporta la fusione Nets-Nexi
Ed eccoci all’attualità di queste ore a dimostrazione dell’effervescenza del settore in un’area, la nostra cara Europa che potrebbe diventare leader globale dei pagamenti digitali. Aria di fusione/acquisizione tra Nets, il colosso danese dei pagamenti, e l’italiana Nexi. I due gruppi sono già partner nell’ambito della European Digital Payments Industry Alliance, l’alleanza dei provider dei servizi di pagamento.
Come impatta tutto ciò sulla ristorazione ?
Questi nuovi sistemi di pagamento basati sul Face-ID arrecano vantaggi sia ai ristoratori che ai clienti. Vistosamente evidenti i benefici insiti nel cashless. Nessun rischio connesso al maneggio di contante, rispetto del touchless e del distanziamento. Ma se approfondiamo lato ristoratore ci accorgiamo che i pagamenti digitali sono vantaggiosi per il ristoratore anche allorquando è costui a pagare, piuttosto che a riscuotere. Di concerto con la sua banca, che monitora all’istante i flussi di ingresso del denaro, mediante e-treasury, ovvero il sistema di tesoreria una volta prerogativa soltanto delle medie e grandi aziende, il ristoratore individua i momenti migliori per saldare le sue situazioni debitorie come pure per effettuare operazioni finanziarie di breve termine. Ma quando salda le sue posizioni debitorie, il ristoratore sta immettendo denaro nella cassa dei suoi fornitori. Abilitando costoro a fare cosa ? All’incirca le stesse operazioni. Eccoci allora al volano virtuoso. Virtuoso al punto tale che i benefici ricadono su tutto il sistema e se ne beneficia insieme. Perché con la nuova normalità verso la quale stiamo andando si vince insieme.
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Alberto Lupini