Pagamenti cashless Il trend cresce, soprattutto al bar
Uno studio ha dimostrato come anche nell'ultimo mese le transazioni senza denaro contante siano aumentate un po' in tutti i settori, nei bar fino al 100%. Un trend in linea con la mission del Governo
25 giugno 2020 | 17:27
Post lockdown in Italia i pagamenti digitali sono sempre più utilizzati. A confermarlo, dopo più di un mese dalla cosiddetta Fase 2 bis (quindi dal 18 maggio), sono sia un sondaggio condotto su un campione di oltre 20mila commercianti sia i dati raccolti dall'Osservatorio di Sumup, fintech specializzata in lettori di carte portatili e soluzioni di pagamento per Pmi e piccoli commercianti. Tra i tanti dettagli dell'analisi fatta, è possibile soffermarsi ad esempio sul fatto che le vendite del settore Bar tramite cashless sono aumentate fino al 100%. Oppure che i negozi alimentari di prossimità mantengono livelli di transato più che doppi rispetto ai mesi di gennaio e febbraio.
Naturalmente tutto questo va anche inserito in un ragionamento più ampio. Il Covid è stata l'occasione, lo spunto anche per una battaglia serrata contro il contante, che a lungo termine vorrebbe eliminare (o almeno provarci) l'evasione fiscale. Sta ragionando proprio in questo senso il Governo, che in occasione degli Stati generali dell'Economia ha fatto sapere: «Se noi andiamo a modernizzare il Paese per renderlo più avanzato, per farlo correre con la crescita del Pil [...] non potremo mai raggiungere questo risultato [se] una grande percentuale dell'economia del Paese rimarrà sottratta alla digitalizzazione. Il nodo per raggiungerlo è un modo dolce, fair, gentile. Non abbiamo mai pensato di imporre penalizzazioni a chi non si conforma a questa buona pratica dei pagamenti digitali». Così Giuseppe Conte all'AdnKronos.
Lo studio
Entriamo ora più nel particolare dell'analisi fatta: la quasi totalità dei commercianti italiani (circa 9 su 10) afferma di aver avuto ripercussioni sul proprio business a causa dell'emergenza e di aver registrato - stavolta circa 4 commercianti su 10 - cali delle vendite anche superiori al 30%. Per far fronte a questa situazione, con lo scopo di sopravvivere alla crisi, sia durante che post lockdown il 51,3% dei commercianti ha adattato il proprio business implementando i servizi di delivery e le vendite online, oltre che valorizzando o introducendo i pagamenti cashless. Ad apprezzare, in particolare, quest'ultima scelta sono anche i consumatori. Il 41% dei commercianti infatti afferma che i clienti hanno effettivamente aumentato i pagamenti contactless.
«Soprattutto con la riapertura, le attività commerciali hanno privilegiato i pagamenti elettronici che permettono di velocizzare le operazioni di cassa, garantire il rispetto delle distanze interpersonali ed evitare lo scambio di cartamoneta - ha spiegato Umberto Zola, country growth lead Italia di SumUp - Ora, quest'abitudine a favorire il pagamento cashless si sta confermando nel corso delle settimane e in generale tutti i settori stanno risalendo la china con un tasso di crescita abbastanza costante e continuo».
Infatti, secondo l'osservatorio, alcuni settori mostrano volumi di transizioni elettroniche notevoli, addirittura superiori rispetto al periodo pre-Covid.
I negozi di quartiere attivi nel commercio al dettaglio - come ad esempio ferramenta e lavanderie - registrano un incremento del 60%. Inoltre centri estetici, barbieri e parrucchieri stanno adottando sistemi di pagamento digitali alternativi al contante come mai prima d'ora: basti pensare che nella prima settimana di riapertura in Italia il valore del transato del comparto registrato è stato pari a più del doppio delle entrate registrate in periodo pre-covid.
Nel settore Bar l'aumento delle transazioni contactless sfiora il 100% in più
«È interessante notare come si tratti di categorie commerciali tradizionalmente legate al contante - sottolinea Umberto Zola - Sono segnali che indicano una riorganizzazione digitale in atto, spinta da ambo i fronti: quello dei clienti, che desiderano forme alternative al contante, e quello degli esercenti che vogliono essere pagati senza rischiare di venire contagiati, soddisfando la domanda crescente della clientela».Naturalmente tutto questo va anche inserito in un ragionamento più ampio. Il Covid è stata l'occasione, lo spunto anche per una battaglia serrata contro il contante, che a lungo termine vorrebbe eliminare (o almeno provarci) l'evasione fiscale. Sta ragionando proprio in questo senso il Governo, che in occasione degli Stati generali dell'Economia ha fatto sapere: «Se noi andiamo a modernizzare il Paese per renderlo più avanzato, per farlo correre con la crescita del Pil [...] non potremo mai raggiungere questo risultato [se] una grande percentuale dell'economia del Paese rimarrà sottratta alla digitalizzazione. Il nodo per raggiungerlo è un modo dolce, fair, gentile. Non abbiamo mai pensato di imporre penalizzazioni a chi non si conforma a questa buona pratica dei pagamenti digitali». Così Giuseppe Conte all'AdnKronos.
Lo studio
Entriamo ora più nel particolare dell'analisi fatta: la quasi totalità dei commercianti italiani (circa 9 su 10) afferma di aver avuto ripercussioni sul proprio business a causa dell'emergenza e di aver registrato - stavolta circa 4 commercianti su 10 - cali delle vendite anche superiori al 30%. Per far fronte a questa situazione, con lo scopo di sopravvivere alla crisi, sia durante che post lockdown il 51,3% dei commercianti ha adattato il proprio business implementando i servizi di delivery e le vendite online, oltre che valorizzando o introducendo i pagamenti cashless. Ad apprezzare, in particolare, quest'ultima scelta sono anche i consumatori. Il 41% dei commercianti infatti afferma che i clienti hanno effettivamente aumentato i pagamenti contactless.
«Soprattutto con la riapertura, le attività commerciali hanno privilegiato i pagamenti elettronici che permettono di velocizzare le operazioni di cassa, garantire il rispetto delle distanze interpersonali ed evitare lo scambio di cartamoneta - ha spiegato Umberto Zola, country growth lead Italia di SumUp - Ora, quest'abitudine a favorire il pagamento cashless si sta confermando nel corso delle settimane e in generale tutti i settori stanno risalendo la china con un tasso di crescita abbastanza costante e continuo».
Infatti, secondo l'osservatorio, alcuni settori mostrano volumi di transizioni elettroniche notevoli, addirittura superiori rispetto al periodo pre-Covid.
I negozi di quartiere attivi nel commercio al dettaglio - come ad esempio ferramenta e lavanderie - registrano un incremento del 60%. Inoltre centri estetici, barbieri e parrucchieri stanno adottando sistemi di pagamento digitali alternativi al contante come mai prima d'ora: basti pensare che nella prima settimana di riapertura in Italia il valore del transato del comparto registrato è stato pari a più del doppio delle entrate registrate in periodo pre-covid.
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Alberto Lupini
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