Ora si cerca un compromesso: Tavolo per 4 solo al chiuso in zona bianca?
Dopo i pasticci dei giorni, forse si fissa come sedersi in bar e ristoranti: si distingue fra al chiuso e all'aperto, solo per la zona bianca. In zona gialla sempre solo in 4. Resta il problema discoteche ancora chiuse
02 giugno 2021 | 17:41
Mecoledì 3 giugno potrebbe essere la giornata in cui il Governo prenderà formalmente posizione, una volta per tutte, sulla questione del numero di coperti a tavola nei bar e nei ristoranti in questa fase. L'ennesima restrizione imposta dal ministero della Sanità (si resta fermi a 4 persone al chiuso o all'aperto, in zona bianca come gialla) non è piaciuta alle Regioni e al centra-destrache hanno chiesto un tavolo tecnico proprio sulla questione del limite delle quattro persone sedute al tavolo di bar e ristoranti nelle zone bianche. E in efftti sembra solo un grande pasticcio, visto che nelle indicazioni dei tecnici non si parlava di limiti... che pure sono sempre stati tanti e precisi per i pubblici esercizi.
Lunedì le regioni e il centrodestra avevano ritenuto la misura troppo penalizzante e, viene spiegato, molto probabilmente si arriverà a un compromesso mantenendo il limite solo per i ristori e i bar al chiuso. Il limite, secondo l’interpretazione del ministero degli Affari regionali, è da considerarsi valido invece per le zone gialle. Nella stessa giornata è poi stata convocata la conferenza delle regioni, convocata dal presidente Massimiliano Fedriga.
Su quella che è chiaramente una strumentalizzazione, da sinistra nessuno però risponde ,mentre è ancora una volta il leader della Lega. Matteo Salvini, per non farsi superare dalla Meloni, spinge infatti per un compromesso dicendo che rigranzia «Draghi e Figliuolo, e tutti coloro che hanno reso possibile questo ritorno alla vita, al lavoro, al chiuso e all’aperto, di giorno e di sera. C’è ancora qualcosina da sistemare: ho chiesto al ministro Speranza di evitare la ridicola limitazione dei quattro a tavola al ristorante che almeno nelle zone bianche non ha più senso».
Lunedì le regioni e il centrodestra avevano ritenuto la misura troppo penalizzante e, viene spiegato, molto probabilmente si arriverà a un compromesso mantenendo il limite solo per i ristori e i bar al chiuso. Il limite, secondo l’interpretazione del ministero degli Affari regionali, è da considerarsi valido invece per le zone gialle. Nella stessa giornata è poi stata convocata la conferenza delle regioni, convocata dal presidente Massimiliano Fedriga.
La contestazione politica
E sulla questioni non mancano ovviamente le polemiche dell'opposiizone, che in questo trova la strada spianata dalle incertezze e le stipidaggini del Ministro Speranza. Dice infatti Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia: «Continuano le folli misure restrittive, utili solo a danneggiare ulteriormente l’economia. Provvedimenti che sembrano concepiti più per continuare a massacrare le categorie odiate dalla sinistra che per combattere concretamente il virus. Le aziende e le attività italiane devono essere messe al centro di ogni azione di Governo, vanno sostenute e lasciate libere di produrre ricchezza: solo così sarà possibile tornare alla normalità e far ripartire la Nazione».Su quella che è chiaramente una strumentalizzazione, da sinistra nessuno però risponde ,mentre è ancora una volta il leader della Lega. Matteo Salvini, per non farsi superare dalla Meloni, spinge infatti per un compromesso dicendo che rigranzia «Draghi e Figliuolo, e tutti coloro che hanno reso possibile questo ritorno alla vita, al lavoro, al chiuso e all’aperto, di giorno e di sera. C’è ancora qualcosina da sistemare: ho chiesto al ministro Speranza di evitare la ridicola limitazione dei quattro a tavola al ristorante che almeno nelle zone bianche non ha più senso».
C'è anche il problema discoteche da riaprire
Ma all'ordine del giorno restano, per la zona bianca, altre questioni da risolvere: «adesso bisogna affrontare il tema delle discoteche», ha ad esempio annunciato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, per il quale in questi luoghi bisogna annullare il divieto di distanziamento, tracciare chi entra e concedere «la possibilità di ballare». Il pacchetto di nuove indicazioni arriva, parallelamente, nel primo giorno della campagna vaccinale di massa, estesa a tutta la popolazione fino ai 12enni, per i quali si potrà ora già prenotare l'iniezione dal pediatra o negli hub. Partono anche le quasi mille aziende che avevano chiesto di poter gestire le somministrazioni per i propri dipendenti.© Riproduzione riservata
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Alberto Lupini
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