Crisi di olio nei ristoranti chiusi, ma c’è un boom a casa e online. Attenti alle truffe
Giornata mondiale degli ulivi, il punto sulla situazione: la produzione sarà di qualità ma cala del 30%; dimezzate le vendite nei ristoranti e agriturismi chiusi, ma + 9,5% dei consumi familiari
26 novembre 2020 | 11:08
Mai come quest’anno è importante festeggiare i prodotti e le realtà agroalimentari, per ricordare la loro importanza su più piani, da quello economico alla salute, dalla salvaguardia delle tradizioni all’ambiente. In nome di tutto ciò, oggi 26 novembre, si festeggia la giornata mondiale degli ulivi proclamata dall’Unesco. Un’occasione per riflettere sul fatto che in Italia abbiamo un patrimonio di 250 milioni di piante e per fare il punto sulla situazione attuale del settore.
Locali chiusi, Xylella e crollo della produzione: le difficoltà del settore
Alle vendite dimezzate nei ristoranti e negli agriturismi chiusi per il coronavirus si sono, infatti, sommate l’emergenza Xylella, che dal Salento sta risalendo pericolosamente a nord nella piana degli ulivi monumentali, e il crollo del 30% della nuova produzione nazionale, che comunque sarà di qualità.
Ma crescono le vendite a casa e anche online
Anche se, come in ogni crisi, ci sono alcuni risvolti positivi per il settore. Per prima cosa la svolta salutista degli italiani a tavola spinta dall’emergenza Covid che per l’olio si è tradotta in un + 9,5% dei consumi familiari di extravergine di oliva, anche per effetto del maggior tempo trascorso in casa a cucinare (elaborazioni Coldiretti su dati Ismea del primo semestre). A livello nazionale 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità.
Un trend che è destinato a crescere con l’arrivo delle feste e l’aumento record del 29,2% del commercio elettronico nel 2020 che spinge anche gli acquisti online di extravergine.
Attenzione alle truffe online
Un fatto di certo positivo ma che richiede maggior attenzione per il rischio di truffe: secondo il rapporto dell’Istituto per la tutela della qualità e repressione frodi (Icrqf), da febbraio a maggio 2020 nel periodo della prima ondata dell’emergenza Covid, sono stati effettuati ben 558 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari di prodotti alimentari sui siti Alibaba, Amazon ed Ebay, con quasi la metà (45%) dei casi di irregolarità che hanno riguardato proprio l’olio di oliva.
Oltre a diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, i consigli per evitare le truffe online suggeriscono di verificare l’identità del venditore privilegiando chi ha un legame diretto con la terra o appartiene a una rete strutturata di agricoltori come, ad esempio, Campagna Amica.
Addio a quasi 1 bottiglia di olio extravergine Made in Italy su 3
Diventa dunque ancora più significativo celebrare il ruolo economico, ambientale, culturale e salutistico della produzione dell’olio di oliva, colonna della dieta mediterranea.
Un patrimonio di saperi e di sapori minacciato dai cambiamenti climatici, delle oscillazioni produttive e dell’emergenza Xylella, con l’Italia che quest’anno ha detto addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Italy su tre con il crollo della nuova produzione nazionale che dovrebbe attestarsi attorno a 255 milioni di chili, secondo l’analisi di Coldiretti sulla base delle previsioni Ismea e Unaprol.
A condizionare la raccolta 2020 è stato soprattutto l’andamento in Puglia, Calabria e Sicilia che fanno registrare contrazioni rispettivamente del 43%, 38% e 15%. Al Centro Nord si rilevano, invece, incrementi del 31% in Toscana, 8% nel Lazio, 70% in Umbria e del 100% in Liguria, dopo gli scarsi livelli dello scorso anno.
In generale, comunque, ci si attende in tutta la Penisola un olio di elevata qualità grazie all’ottima fioritura, a condizioni meteo non avverse e ai limitati attacchi della mosca olearia.
L’andamento della raccolta è importante dal punto economico ed occupazionale per una filiera che conta oltre 400mila aziende agricole specializzate in Italia ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp), il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.
L’Italia può contare su 533 varietà di olive contro le appena 70 degli spagnoli che hanno una produzione di massa quasi sei volte superiore.
Prezzi verso l’alto per l’aumento dei consumi
Sul fronte del mercato, la minor produzione 2020 e la domanda delle famiglie sta spingendo in alto i listini con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp italiani. L’andamento dei prossimi mesi dipenderà come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisi che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia.
A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.
9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni
Locali chiusi, Xylella e crollo della produzione: le difficoltà del settore
Alle vendite dimezzate nei ristoranti e negli agriturismi chiusi per il coronavirus si sono, infatti, sommate l’emergenza Xylella, che dal Salento sta risalendo pericolosamente a nord nella piana degli ulivi monumentali, e il crollo del 30% della nuova produzione nazionale, che comunque sarà di qualità.
Ma crescono le vendite a casa e anche online
Anche se, come in ogni crisi, ci sono alcuni risvolti positivi per il settore. Per prima cosa la svolta salutista degli italiani a tavola spinta dall’emergenza Covid che per l’olio si è tradotta in un + 9,5% dei consumi familiari di extravergine di oliva, anche per effetto del maggior tempo trascorso in casa a cucinare (elaborazioni Coldiretti su dati Ismea del primo semestre). A livello nazionale 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità.
Un trend che è destinato a crescere con l’arrivo delle feste e l’aumento record del 29,2% del commercio elettronico nel 2020 che spinge anche gli acquisti online di extravergine.
Attenzione alle truffe online
Un fatto di certo positivo ma che richiede maggior attenzione per il rischio di truffe: secondo il rapporto dell’Istituto per la tutela della qualità e repressione frodi (Icrqf), da febbraio a maggio 2020 nel periodo della prima ondata dell’emergenza Covid, sono stati effettuati ben 558 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari di prodotti alimentari sui siti Alibaba, Amazon ed Ebay, con quasi la metà (45%) dei casi di irregolarità che hanno riguardato proprio l’olio di oliva.
Oltre a diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, i consigli per evitare le truffe online suggeriscono di verificare l’identità del venditore privilegiando chi ha un legame diretto con la terra o appartiene a una rete strutturata di agricoltori come, ad esempio, Campagna Amica.
Addio a quasi 1 bottiglia di olio extravergine Made in Italy su 3
Diventa dunque ancora più significativo celebrare il ruolo economico, ambientale, culturale e salutistico della produzione dell’olio di oliva, colonna della dieta mediterranea.
Un patrimonio di saperi e di sapori minacciato dai cambiamenti climatici, delle oscillazioni produttive e dell’emergenza Xylella, con l’Italia che quest’anno ha detto addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Italy su tre con il crollo della nuova produzione nazionale che dovrebbe attestarsi attorno a 255 milioni di chili, secondo l’analisi di Coldiretti sulla base delle previsioni Ismea e Unaprol.
A condizionare la raccolta 2020 è stato soprattutto l’andamento in Puglia, Calabria e Sicilia che fanno registrare contrazioni rispettivamente del 43%, 38% e 15%. Al Centro Nord si rilevano, invece, incrementi del 31% in Toscana, 8% nel Lazio, 70% in Umbria e del 100% in Liguria, dopo gli scarsi livelli dello scorso anno.
In generale, comunque, ci si attende in tutta la Penisola un olio di elevata qualità grazie all’ottima fioritura, a condizioni meteo non avverse e ai limitati attacchi della mosca olearia.
L’andamento della raccolta è importante dal punto economico ed occupazionale per una filiera che conta oltre 400mila aziende agricole specializzate in Italia ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp), il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.
L’Italia può contare su 533 varietà di olive contro le appena 70 degli spagnoli che hanno una produzione di massa quasi sei volte superiore.
Prezzi verso l’alto per l’aumento dei consumi
Sul fronte del mercato, la minor produzione 2020 e la domanda delle famiglie sta spingendo in alto i listini con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp italiani. L’andamento dei prossimi mesi dipenderà come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisi che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia.
Il 26 novembre è la Giornata mondiale degli ulivi
L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.
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Alberto Lupini
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