Il Nutriscore fallisce: anche Spagna e Polonia contro l'etichettatura francese
Spagna e Polonia si sono recentemente schierate contro il Nutriscore, portando a nove le nazioni non a favore, che superano così la minoranza di blocco necessaria per fermare un'eventuale proposta per l'introduzione
La lista dei Paesi europei che si oppongono al sistema di etichettatura a semaforo francese, conosciuto come Nutriscore, continua ad allungarsi. Secondo quanto riportato da Federalimentare, l'associazione italiana delle industrie alimentari, Spagna, Svizzera e Polonia si sono recentemente schierate contro il Nutriscore, un sistema che penalizza molte delle eccellenze alimentari italiane, portando a nove le nazioni non a favore (e superando la minoranza di blocco necessaria per fermare un'eventuale proposta per l'introduzione). Federalimentare fa riferimento al caso della Spagna, dove il governo aveva annunciato l'intenzione di implementare il sistema semaforico francese entro il primo trimestre del 2021. Tuttavia, non solo il Nutriscore non è mai stato adottato, ma anche i principali partiti politici spagnoli si sono ufficialmente schierati contro il sistema, a meno di un mese dalle elezioni politiche del paese.
Sempre più paesi in Europa contro il Nutriscore: il caso della Svizzera
Anche la Svizzera, non facente parte dell'Unione Europea ma un importante partner commerciale per l'Italia, ha espresso preoccupazioni riguardo al Nutriscore. Sebbene la Svizzera abbia raccomandato il sistema a partire dal 2019, il Consiglio degli Stati svizzero ha recentemente approvato una mozione che invita a considerare gli effetti negativi dello schema a semaforo, con 33 voti a favore e solo 8 contrari. La questione sarà ora esaminata dal Consiglio Nazionale svizzero, ma il presidente della Confederazione elvetica, Alain Berset, ha già indicato che se il Nutriscore verrà bocciato anche in quella sede, la sua adozione dovrà essere revocata.
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Nutriscore bocciato anche dalla Romania e dalla Polonia
Federalimentare fa poi riferimento al divieto dell'utilizzo del Nutriscore in Romania, deciso dall'Autorità Nazionale per la Protezione dei Consumatori (ANPC) a partire dal 1° maggio. L'Anpc ha vietato il Nutriscore in quanto lo ritiene fuorviante e non approvato dalle autorità competenti. Questa decisione si allinea a quanto fatto dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana (Agcm) nel 2022, quando ha preso un provvedimento simile nei confronti di alcune aziende che utilizzavano lo schema in Italia. Infine, a febbraio, la Polonia ha preso una posizione importante contro il Nutriscore. Il ministro dell'Agricoltura e vice primo ministro polacco, Henryk Kowalczyk, ha espresso un'opinione negativa sul sistema francese e ha fatto presente le sue preoccupazioni durante un Consiglio Agricoltura dell'Unione Europea.
Nutriscore, solo cinque Paesi dell'Ue a favore: Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo
Sembra sempre più evidente che solo un gruppo ristretto di cinque paesi (Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo) sostiene l'adozione del Nutriscore in Europa. Questo gruppo è lontano dalla maggioranza qualificata richiesta per un eventuale voto in sede di Consiglio europeo, che richiede almeno 15 Stati favorevoli, rappresentanti almeno il 65% della popolazione europea. Al contrario, il fronte degli oppositori, che già nel 2020 contava sette Paesi (Italia, Cipro, Grecia, Lettonia, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria), si è ora allargato includendo Spagna e Polonia, superando ampiamente la minoranza di blocco necessaria per fermare un'eventuale proposta per l'introduzione del Nutriscore (quattro Paesi e il 35% della popolazione Ue).
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Alberto Lupini
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