Nuovo presidente della Repubblica: ecco dove mangiano i grandi elettori

In questi giorni la capitale è invasa da politici giunti per eleggere il presidente della Repubblica, ma l'attesa si allunga giorno dopo giorno e così l'occasione è ghiotta per godere delle bellezze culinarie di Roma

28 gennaio 2022 | 19:07
di Jerry Bortolan

I grandi elettori arrivati da tutta Italia per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. E così, tra una votazione e l’altra sono giunti al quinto giorno con il rischio di andare ai “supplementari” con le votazioni. Le “gole profonde” una volta uscite all’esterno del Parlamento soffiano ai media fuori in attesa di notizie, fanno gossip, raccontano facendo satira, dicono che sono sull’orlo di una crisi di sfinimento fisico e nervoso, oltre a quella della tensione per non trovare l’accordo per chi votare. Anche e “soprattutto”, aggiunge qualche voce maligna, per la pessima e frustrante alimentazione fatta velocemente a suon di scarsi fast-food per il lunch. E così il Corriere della Sera ha mappato i punti della Capitale dove i vari gruppi politici si ritrovano per dare sfogo ai loro appetiti culinari.

Dove vanno a mangiare i grandi elettori?

Ieri, giovedì, un articolo divertente il Corriere della Sera ha mappato dove i boss dei vari gruppi politici sguinzagliano le truppe cammellate a trovare i posti giusti e prendere possesso dei tavoli nei ristoranti à côté del Parlamento, ma dove non si fanno incontri con altri schieramenti politici. Anche se poi per non rinunciare ad un super spago alla carbonara un “must” dello chef Daniele Roppo del ristorante il Marchese, giovedì sera, guidati da Luciano Nobili, c’era tutta la squadra di Italia Viva, mancava solo il leader Matteo Renzi, ma in un tavolo vicino c’erano anche Andrea Ruggeri e altri politici di Forza Italia, che li ignoravano per dedicarsi a gustare le strepitose Puntarelle con acciughe e Carciofi alla romana. Rocco Casalino, il portavoce di Giuseppe Conte, invece, seduto sugli alti sgabelli al banco del bar insieme ad elettori di 5 stelle perché non c’erano tavoli liberi. Loro optavano per una robusta apericena con antipasti di gustosissime polpettine di bollito fritte e crocchette di baccalà, annaffiate da diverse serie di drink inventati per l’occasione, come il robusto e corroborante “Presidente”, dal famoso bar tender Fabrizio Valeriani. Erano presenti anche alcuni del Pd, ma defilati negli angoli.

 

Le maratone notturne con la forchetta in mano

Le maratone notturne dei 1009 grandi elettori, in una Roma quasi deserta per accaparrarsi un posto a tavola, non sono state facili per chi non ha relazioni con lo scanzonato mondo notturno romano. Per quelli invece che lo hanno per ragioni di presenza continua in Parlamento, basta chiamare il maitre o addirittura la proprietà per avere un tavolo in una delle storiche trattorie locali del centro storico e fare un godibilissimo pasto con proposte della cucina di tradizione romana che un sondaggio internazionale ha definito la migliore del mondo… Una volta entrati, invece di appartarsi fanno tavolate insieme e ovviamente a tavola non si parla di politica, i conflitti riprenderanno il giorno dopo. Solo pacche sulle spalle e grandi risate. In questi giorni i ristoranti più gettonati sono stati lo storico Fortunato al Pantheon, meta di tutto il parterre di Montecitorio, definito anche la seconda camera per il grande numero di politici che lo frequentano. La truppa dei più sobri, alla ricerca del giusto costo qualità prezzo, va da Armando sempre al Pantheon e da Clemente o da Alfredo alla Scrofa, in Via della Scrofa. Mentre per i più sofisticati e gourmet, non può mancare il tavolo all’intramontabile Bolognese in Piazza del Popolo o al ristorante dell’Hotel de Russie, dove è andato l'ex presidente del consiglio e ora senatore a vita Mario Monti per deliziarsi il palato con piatti consistenti ma non aggressivi, a base di pesce, come l’entrata con “Gamberi rossi al vapore e finocchi in salsa d’arancio” e a seguire la “sogliola d’orata in salsa profumata al limone”, scelte perfette per armonia e tanto sapore: una cena Presidenziale. Se oggi non esce un nome da votare che metta d’accordo quasi tutti, sarà la felicità dei ristoratori romani.

 

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Alberto Lupini


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