Nuove regole Ue sui gas fluorurati: a rischio le apparecchiature di bar e ristoranti?
Più che il merito, le principali criticità riguardano il metodo della nuova normativa soprattutto sul fronte delle tempistiche: abbiamo 11 mesi per poi cambiare tutto il parco macchine
L'accordo provvisorio raggiunto da Consiglio e Parlamento sul nuovo Regolamento dei gas fluorurati suscita forte preoccupazione tra i produttori italiani di apparecchiature per la ristorazione. Più che il merito, le principali criticità riguardano il metodo della nuova normativa soprattutto sul fronte delle tempistiche.
Produttori di attrezzature professionali: tempi troppo stretti per l’adeguamento
«Noi chiaramente supportiamo tutte le iniziative per l'energia green, una sostenibilità dei prodotti - spiega ad askanews Andrea Rossi, presidente Efcem-Associazione italiana dei Produttori di attrezzature professionali per la ristorazione e il lavaggio professionali Italia - Il problema è che se andiamo avanti con questa legge che verrebbe implementata a gennaio, abbiamo 11 mesi per poi cambiare tutto il nostro parco macchine. Una cosa francamente infattibile: ci sarebbero degli aggravi di costi di certificazione e di test nel nostro settore francamente non comprensibili. Non capiamo queste tempistiche così strette, a chi giova?».
L’autogol del divieto di esportare apparecchiature contenenti gas fluorurati
Forti perplessità anche sul divieto di esportare apparecchiature contenenti gas fluorurati in quei Paesi che, a differenza dell'Unione Europea, non hanno ancora messo al bando questa tecnologia: «È praticamente farsi un autogol - assicura il presidente dei Efcem Italia - Siamo i primi produttori mondiali, ma non possiamo andare in un paese dove è permessa questa tecnologia, per quale motivo? Oltretutto non avremmo nessun beneficio perché in quel Paese continuerebbero a comprare i prodotti come oggi. Quindi non si vede neanche il motivo per tale cosa. Questa è sicuramente una cosa fuori da ogni logica industriale e anche di beneficio per il pianeta. Perché non ci sarebbe nessun beneficio».
Apparecchiature per la ristorazione: a rischio il Made in Italy?
In gioco c'è il futuro di un settore d'eccellenza del Made in Italy: «È un settore che è cresciuto tantissimo negli ultimi anni, oggi abbiamo raggiunto 6 miliardi di fatturato, di cui l'80% viene esportato - sottolinea ancora Rossi - Quindi è un settore con una bilancia commerciale estremamente positiva, ed è un settore che è fiore all'occhiello della nostra produzione mondiale. Siamo i terzi produttori al mondo, insieme a Stati Uniti e Giappone, quindi un settore sicuramente da supportare e da preservare».
Il messaggio che arriva da HostMilano, la fiera mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell'accoglienza, è dunque un messaggio indirizzato soprattutto al mondo della politica e delle istituzioni: GLe leggi sono fondamentalmente corrette, siamo tutti d'accordo che dobbiamo avere prodotti più sostenibili - puntualizza il presidente di Efcem Italia - Però non si possono implementare in tempi così stretti senza tener conto delle criticità tecniche. Ci sono alcuni settori come il gelato dove queste soluzioni tecniche non funzionerebbero. Cosa facciamo, non facciamo più il gelato?».
Fonte: askanews
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Alberto Lupini
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