Nuova stretta sui contanti Si paga cash solo fino a 2mila euro
Dal 1° luglio taglio alla soglia limite: e dal 2021 si scenderà a 999,99 euro. I pagamenti digitali più sicuri contro i contagi e utili contro l'evasione fiscale. Forza Italia chiede libertà di pagamento per la crisi
La nuova soglia era stata introdotta con l’art. 49 del DLgs. 231/2007, che, al comma 1, fa divieto di trasferire denaro contante e titoli al portatore in euro o in valuta estera, a qualsiasi titolo fra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche, quando il valore di trasferimento eguagli o superi la nuova soglia. La legge, di fatto, vieta i trasferimenti di contante sopra soglia effettuati tra “soggetti diversi”, con i quali il legislatore vuol far riferimento a “soggetti di diritto distinti” (o anche “distinti centri di interesse”), che eseguono il pagamento o lo ricevono, che possono essere persone fisiche o persone giuridiche; cioè società o enti dotati di personalità o soggettività giuridica. Nessuna violazione, invece, andrà a configurarsi per l’imprenditore persona fisica che prelevi utile ultra-soglia dalla sua ditta individuale o conferisca denaro per finanziare la propria attività.
È importante prestare grande attenzione al rispetto del limite al trasferimento del contante anche e soprattutto (ma non solo ….) nell’ambito della gestione della propria attività imprenditoriale o professionale: il superamento dei limiti della soglia può essere rilevato nella gestione delle contabilità ordinarie e rappresentare, quindi, una sorta di auto-denuncia. In tali situazioni, infatti, oltre alle registrazioni di fatture (in acquisto o vendita) pagate in contanti in unica soluzione o alle fatture ultra-soglia riepilogative di fine mese, con pagamenti cumulativamente sovra soglia, potrebbero rilevare nell’ambito societario anche i finanziamenti dei soci in contanti e i prelievi di utili.
All’opposizione, però, questa riduzione non contanti non piace e ribalta la logica dicendo che in tempi di crisi è meglio fare girare più contante e ha quindi presentato in Parlamento un emendamento al decreto Rilancio per rivedere la modifica al tetto dei contanti, decisa quando nemmeno si sapeva che cosa fosse il coronavirus, quindi in tempi ancora lontani dall’attuale crisi. Sono le deputate di Forza Italia Mariastella Gelmini e Stefania Prestigiacomo a firmare per prime la richiesta formale di abrogare l’intera riduzione disposta dal decreto dell’ottobre scorso come misura di lotta all’evasione fiscale. Le «azzurre» considerano che, proprio in questo momento, sarebbe fuori luogo limitare la capacità di spesa in contanti dei cittadini, specialmente di chi non è abituato o non ha molta dimestichezza con gli strumenti di pagamento elettronico. Forza Italia, insomma, ritiene che un’ulteriore restrizione all’uso del denaro contante possa penalizzare il settore del consumo, frenando acquisti di beni e di servizi.E' stato quindi formalmente presentato un emendamento alla Camera. Se non dovesse essere approvato, le cose resteranno come previste: tra poco più di 20 giorni, si potrà fare un pagamento massimo in contanti di 1.999,99 euro. E dal 1° gennaio 2021, di 999,99 euro. Tutto ciò che va oltre queste cifre dovrà essere pagato con uno strumento tracciabile, come bonifico bancario o postale, assegno, carta di credito, prepagata o Bancomat. Vale anche per prestiti o donazioni a parenti o amici. Attenzione a fare i furbi: le multe per chi non rispetta queste disposizioni vanno da 2.000 a 50mila euro a seconda dell’importo trasferito.
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Alberto Lupini
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