Numero chiuso e ticket d'ingresso Così cambiano le spiagge libere

L'emergenza covid-19 impone ai Comuni di adeguare le norme. Primi esempi in Sardegna, dove sorgono tanti lidi da tutelare. Ma si stanno attrezzando anche Genova e Riccione

20 maggio 2020 | 12:11
di Sergio Cotti
Ombrelloni distanziati, divieto di giochi da spiaggia, più spazio anche in mezzo alle onde, tra un bagnante e l’altro. Lo tsunami Covid-19 si sta preparando ad investire anche le spiagge italiane e già fioccano gli esempi di quelle libere che vedranno contingentati gli ingressi.

La spiaggia di Tuerredda in Sardegna

L’accesso a numero chiuso per alcuni arenili non è una novità, soprattutto in alcune località della Sardegna e non riguarda solo gli stabilimenti balnari: l’anno scorso furono limitate, per esempio, le presenze a Punta Molentis, uno dei lidi di Villasimius (Ca), tra i più belli e fragili di tutta l’isola. Quest’anno le norme da seguire per evitare assembramenti e rischi di contagio da Covid-19 stanno portando a questa scelta un numero ancor più elevato di amministrazioni comunali non soltanto in Sardegna, ma anche in Liguria, in Romagna e in altre regioni. A volte si tratta di lidi “preziosi” da salvaguardare, altre volte c’è solo la necessità applicare nuove norme per evitare assembramenti. In molti casi, pur restando sostanzialmente “libere”, alle spiagge in questione vengono applicate delle tariffe d’ingresso (obbligatorie o facoltative) come contributo al loro mantenimento.

La spiaggia di Tuerredda
Restiamo intanto in Sardegna, dove l’estate che arriva sarà la prima in cui saranno limitati gli accessi alla spiaggia di Tuerredda, una delle perle del Sud Sardegna: non più di 1.100 persone al giorno, con controlli affidati a personale dei servizi turistici del comune di Teulada. Un’operazione di tutela, quella dell’amministrazione comunale sarda, che va oltre il numero chiuso: da fine giugno a settembre la spiaggia di Tuerredda sarà anche plastic e smoke free: non si potrà fumare, né portare plastica monouso (pratiche abolite in tanti stabilimenti fin dall’anno scorso). Per gli irriducibili della sigaretta saranno previsti appositi angoli per fumare, mentre sarà limitata anche la presenza dei venditori ambulanti.

Per calcolare il numero delle persone presenti, il Comune utilizzerà un’app e, attraverso il proprio sito e sui cartelli luminosi presenti sulla strada, avvertirà gli automobilisti, della presenza di posti a disposizione.  E per il mantenimento del lido è previsto anche un contributo facoltativo di un euro a persona: «La spiaggia resta libera, ma chi vorrà aiutarci a sostenere i costi di gestione potrà farlo versando una cifra simbolica – ha detto il sindaco di Teulada, Daniele Serra – Da quanto raccoglieremo misureremo il grado di sensibilità dei frequentatori di Tuerredda, ai quali distribuiremo anche un questionario di gradimento. Quanto raccoglieremo alimenterà un apposito capitolo di bilancio che reinvestiremo per iniziative nelle spiagge di Teulada».

La Pelosa a Stintino
Un’iniziativa simile la stava pensando anche il Comune di Stintino (Ss) per la spiaggia della Pelosa, ancora prima dell’esplosione dell’epidemia in Italia. Già a febbraio, infatti, il Comune studiava misure per limitare l’accesso a 1.500 persone, introducendo allo stesso tempo anche un ticket d’ingresso di 3,50 euro.

La Pelosa di Stintino

Le spiagge di Chia
Biglietto d’ingresso fissato a un euro, varchi per gli accessi e posti asciugamano delimitati. Eccole le contromisure alla diffusione del coronavirus pensate a Domus de Maria, comune della Sud Sargdegna dove sorgono le bellissime spiagge di Chia. Il Comune, si legge nella delibera della giunta, “nonostante le numerose ed insuperabili problematiche intende garantire l’apertura delle spiagge libere, in completa sicurezza ed in ossequio alle norme sul distanziamento sociale, senza far ricadere i costi sulle spalle dei contribuenti di Domus de Maria e degli operatori economici del settore”. In tutto il litorale l’accesso in spiaggia sarà a numero programmato e, per garantire i costi di pulizia, i bagnanti dovranno pagare un euro.

L’esempio di Genova
Numero chiuso e verifica delle presenze via App anche per le spiagge libere genovesi e non solo in Sardegna, dunque. Ad annunciarlo, il consigliere comunale delegato alla Protezione civile Sergio Gambino, che ha assicurato: «L’ingresso resterà gratuito ma, in vista dell’inizio della stagione balneare, ci stiamo organizzando per regolamentare gli accessi. Suddivideremo le spiagge in lotti di 10 metri quadrati, distanziati secondo le indicazioni delle linee guida. Al centro di ogni lotto verrà sistemato un palo con un numero da consegnare a chi arriva, fino ad esaurimento».

A Riccione numero chiuso e prenotazioni
La stagione balneare al via sarà all’insegna delle novità anche sulla Riviera Romagnola. Il sindaco di Riccione, Renata Tosi ha annunciato che è al vaglio del Comune la possibilità di «contingentare gli ingressi in spiaggia, magari con tanto di prenotazione. Sarà una vacanza diversa – ha detto – più attenta e responsabile, ma sarà sempre una vacanza».

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Alberto Lupini


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