Non vaccinarsi significa mettere di nuovo a rischio le attività
Aumentano i contagi, le regioni sono pronte a nuove limitazioni. Le terapie intensive tornano a riempirsi prevalentemente di no vax, che con le loro scelte e proteste rischiano di compromettere l’economia del Paese
Siamo entrati nella stagione fredda ed ecco che la pandemia ritorna a preoccupare tutti. Il tasso di positività è almeno triplicato rispetto ai mesi scorsi, i contagi sono in aumento così come i ricoveri. E mentre nei Paesi dell’Est Europa, dove la percentuale di vaccinati è molto bassa, gli ospedali sono già al collasso ed il numero dei morti continua ad aumentare, in Italia nelle grandi città come Milano, Roma e Trieste manifestano i cosiddetti “no vax”.
La nostra ripresa economica, che ha registrato dei notevoli progressi negli ultimi mesi, viene ora potenzialmente minata da chi oggi continua a rifiutare il vaccino. Per loro sono previste severe limitazioni con il ritorno delle zone colorate e l'introduzione del Super Green Pass. I commercianti, che già hanno pagato caro i lockdown del recente passato, si vedono ora penalizzati, anche dalle stesse manifestazioni no vax. Le fake news, le cosiddette notizie “bufala”, imperversano. È difficile accettare che ci siano ancora persone che possano crederci, mettendo in dubbio non solo le misure prese per contrastare la pandemia ma addirittura la gravità della situazione emergenziale.
Nelle manifestazioni di protesta, dove le persone puntualmente non indossano mascherine e non rispettano il distanziamento, il rischio di aumentare la trasmissione del virus è altissimo - basta pensare all'attuale situazione del Friuli Venezia Giulia. Non è infrequente che chi rifiuta il vaccino e non rispetta le misure di sicurezza, appena risultato positivo, si rechi dal dottore pregando di essere curato. A mio avviso dovrebbero essere curati a loro spese e non a spese della collettività. Chi prende questo genere di decisioni indubbiamente è libero di farlo, ma non trovo corretto che, una volta contagiato e malato, a causa di un proprio errore, gravi sulla collettività.
Serve responsabilità per poter tornare alla normalità
Credo che tutti dobbiamo avere una mentalità aperta e cercare di capire i diversi punti di vista, ma quando si tratta della salute pubblica coloro che scelgono di non vaccinarsi dovrebbero riflettere molto di più sui danni che stanno creando a loro stessi, alle persone a loro vicine e all’economia del Paese. Trovo, personalmente, in conclusione, che scegliere di non vaccinarsi sottenda una forte componente di egoismo, che personalmente condanno fermamente. Vogliamo muoverci liberamente nei parametri che l’Istituto Superiore della Sanità ci ha indicato e vogliamo che i nostri alberghi, ristoranti, bar, spa e tutte le attività di questo tipo rimangano aperte e che non debbano chiudere a causa di comportamenti incivili e irrispettosi del prossimo. Torniamo a sognare, torniamo a vedere le nostre attività commerciali fiorenti. Vogliamo vivere senza limitazioni.
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Alberto Lupini