"Non respiro più". L'ultimo sms del medico stroncato dal virus
Marcello Natali era un medico di famiglia lodigiano ed è stato ucciso dal Covid-19 il 13 marzo. Ora un collega, Irven Mussi, lo ricorda con una lettera e dice: «Siamo stati mandati in guerra senza alcuna protezione»
18 marzo 2020 | 18:16
Ha salutato la moglie, poi ha affrontato gli ultimi istanti della sua vita in terapia intensiva, con la forza d'animo che lo ha sempre contraddistinto durante tutte le sue battaglie volte a salvare le vite umane. Marcello Natali, medico di famiglia della zona di Codogno, nel lodigiano, primo epicentro del contagio da Covid-19 in Italia, è morto il 13 marzo, dopo giorni passati a curare i primi malati italiani del virus. "Non vado bene, desaturo parecchio, in mascherina con 12 litri di ossigeno arrivo a 85. Prevedo un tubo nel breve/medio termine".
È l'ultimo sms che Marcello Natali ha inviato all'amico e collega Irven Mussi, che oggi lo ricorda in una lettera aperta, pubblicata dall'Adnkronos: «Ti hanno portato a Cremona, poi trasferito a Milano, la destinazione l'abbiamo scoperta successivamente. E ora sei morto, solo, come tutti», scrive Mussi, che ricorda i tempi del Master sulla riorganizzazione delle cure primarie, frequentato insieme a Marcello Natali. «Scherzavamo su quando sarebbe entrata in funzione questa riforma - scrive - io sostenevo che saremmo prima andati in pensione, tu mi hai risposto che saremmo pure prima morti. Non avrei mai immaginato che, anche stavolta, purtroppo avresti avuto ragione tu».
«Sono molto addolorato, distrutto, ma anche molto arrabbiato - prosegue Mussi nella sua lettera - Non è per caso che succede questo, siamo stati mandati in guerra senza nessuna protezione; almeno i fanti portavano l'elmo. E tu a Codogno sei stato come sempre il primo ad entrare in guerra, con paura, ma con un superiore senso del dovere. E sei stato sconfitto. Con te siamo tutti stati sconfitti. È assurdo, devastante: siamo la prima barriera e non abbiamo protezioni, ci stiamo ammalando in tanti, rischiamo di far ammalare i nostri pazienti. Noi vogliamo continuare la tua battaglia, non arretriamo, però vogliamo essere seriamente protetti per noi, per i nostri famigliari, per i nostri pazienti. Ciao Marcello, la tua morte ci ha scosso, commosso. Siamo sicuri che da lassù, tu e gli altri, ci guiderete nel modo migliore a vincere, con le armi appropriate, questa maledetta guerra».
Servizio di ADNKRONOS
Cure in terapia intensiva
È l'ultimo sms che Marcello Natali ha inviato all'amico e collega Irven Mussi, che oggi lo ricorda in una lettera aperta, pubblicata dall'Adnkronos: «Ti hanno portato a Cremona, poi trasferito a Milano, la destinazione l'abbiamo scoperta successivamente. E ora sei morto, solo, come tutti», scrive Mussi, che ricorda i tempi del Master sulla riorganizzazione delle cure primarie, frequentato insieme a Marcello Natali. «Scherzavamo su quando sarebbe entrata in funzione questa riforma - scrive - io sostenevo che saremmo prima andati in pensione, tu mi hai risposto che saremmo pure prima morti. Non avrei mai immaginato che, anche stavolta, purtroppo avresti avuto ragione tu».
«Sono molto addolorato, distrutto, ma anche molto arrabbiato - prosegue Mussi nella sua lettera - Non è per caso che succede questo, siamo stati mandati in guerra senza nessuna protezione; almeno i fanti portavano l'elmo. E tu a Codogno sei stato come sempre il primo ad entrare in guerra, con paura, ma con un superiore senso del dovere. E sei stato sconfitto. Con te siamo tutti stati sconfitti. È assurdo, devastante: siamo la prima barriera e non abbiamo protezioni, ci stiamo ammalando in tanti, rischiamo di far ammalare i nostri pazienti. Noi vogliamo continuare la tua battaglia, non arretriamo, però vogliamo essere seriamente protetti per noi, per i nostri famigliari, per i nostri pazienti. Ciao Marcello, la tua morte ci ha scosso, commosso. Siamo sicuri che da lassù, tu e gli altri, ci guiderete nel modo migliore a vincere, con le armi appropriate, questa maledetta guerra».
Servizio di ADNKRONOS
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy
| Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024