Non c'è aria di lockdown e le ferie di settembre allungano la stagione turistica

Dopo un'estate molto soddisfacente, ora il turismo attende settembre e l'autunno per capire se si potrà parlare di ripresa vera e propria o no. Non sono pochi gli italiani che partiranno nei prossimi giorni. Sono liberi professionisti, pensionati o chi può ancora restare in smart working e lavorano prolungando le ferie

31 agosto 2021 | 11:51
di Federico Biffignandi

Il sole torrido di agosto è definitivamente tramontato, con i primi sospiri settembrini che hanno iniziato a rendere i cieli tersi, l'aria gradevole, le località turistiche un po' più vuote e le città tornate ,di fatto, a regime. Ma le vacanze non sono finite per tutti, anzi qualcuno le sta ancora attendendo e ha scelto settembre per partire. Perchè? Perchè la situazione pandemica sembra essere ancora sotto controllo, le tariffe scendono del 30% rispetto ai picchi delle due settimane centrali di agosto e perchè il caos di quel periodo lascia spazio alla libertà di muoversi agevolmente. Non tutti possono permettersi di scegliere settembre però. La discriminante più rigida è l'inizio delle scuole, per cui la maggior parte delle famiglie sono assenti.

E allora spazio ai liberi professionisti, agli imprenditori, ai pensionati, ad alcuni dipendenti pubblici e a qualche lavoratore che ancora può sfruttare lo smart working e sceglie una località turistica dove "allungare" le proprie ferie.

 

Pensionati sempre presenti a settembre

I pensionati sono una certezza del periodo. In Riviera Romagnola, una delle destinazioni preferite, nell'ultimo weekend di agosto sono arrivati 10mila nuovi ospiti over 65 che hanno dato l'ultima boccata d'ossigeno al turismo locale, già appagato da tre mesi (giugno-luglio-agosto) molto soddisfacenti per tutta la filiera. Questo tipo di turismo, definito "turismo sociale", ha raddoppiato le presenze rispetto all'anno scorso anche se rispetto all'anno d'oro 2019 presenze e fatturato sono crollate del 40-45%. Il mercato tuttavia è cambiato e bisogna prendere quello che di buono si può raccogliere da una stagione come questa, sfregiata dalla pandemia, e allora bisogna pensare che la presenza degli over 65 garantisce prenotazioni sicure, in pensione completa, con lettini e ombrelloni in spiaggia garantiti. Un modo per programmare due settimane certe di lavoro e per consentire agli stagionali di non dover fare le valige in anticipo.

 

Alle terme tanti giovani e cure riabilitative dopo il Covid

Turisti della terza età che anche quest'anno non verranno meno alla tradizione delle terme in autunno. «Siamo fiduciosi - spiega il direttore generale di Federterme, Aurelio Crudeli - siamo convinti che la gente possa rivolgersi a noi in sicurezza; ricordiamo che siamo sempre rimasti aperti per la parte curativa anche nei lockdown, per cui abbiamo dimostrato di essere un luogo sicuro, con zero contagi registrati nell'ultimo periodo estivo. Sembra poi che il vaccino stia funzionando, per cui non si prospetta un autunno come quello dell'anno scorso con restrizioni severe. Inoltre abbiamo un bonus terme sul quale contare, che speriamo ci possa dare una spinta in più».

Il mercato del turismo tuttavia è cambiato e alle terme non ci andranno solo gli over 65. «Una volta c'era solo clientela della terza età - prosegue Crudeli - mentre adesso anche i giovani arrivano da noi. C'è bisogno di "salute", di benessere, di prevenzione e pure la riabilitazione funziona bene. Alcune aziende sono convenzionate con le nostre strutture per la riabilitazione post-Covid e così si genera un nuovo flusso di turismo a cui cercheremo di rispondere con un'offerta all'altezza».

 

 

Hotel, buone previsioni per settembre

Anche Assohotel conferma le buone sensazioni che circolano guardando al turismo di settembre. «Così come accaduto l'anno scorso - spiega il presidente vicario, Nicola Scolamacchia - anche quest'anno settembre dovrebbe riuscire a registrare buoni numeri, almeno fino a metà mese, quando inizieranno le scuole. I flussi andranno soprattutto su mare e montagna anche se si conta su una progressiva ripresa delle città d'arte, che stanno soffrendo più di ogni altro settore e il cui bilancio futuro dipenderà solo ed esclusivamente dalla situazione pandemica. Sarà essenziale il ritorno degli stranieri che determineranno la rinascita o meno di questo comparto».

 

B&B, tutto esaurito in Abruzzo e Marche

Hotel gettonati, ma anche la ricettività extralberghiera non smette di ottenere il consenso dei turisti. I protocolli anti-Covid sono ormai consolidati anche in questo settore e l'idea di essere maggiormente isolati rassicura una buona fetta di turisti. La conferma arriva dal presidente dell'Associazione nazionale dei bed&breakfast, Settimio Vinti: «L'estate 2021 è stata molto buona - ha detto - soprattutto nelle località marittime. Abruzzo e Marche, in particolare, hanno lavorato tantissimo, senza sosta, per tutti i mesi estivi. Meno bene è andata nelle città, ma in questo ha giocato un ruolo decisivo il caldo».

Vinti solleva poi un problema poco noto: come gestire i clienti nelle aree comuni? Green pass sì o no? «Di scritto non c'è nulla - ha spiegato - e molti dei nostri associati ci chiedono informazioni. Noi consigliamo di chiederlo nel momento in cui si trovano più persone a fare colazione in sale poco spaziose, si tratta di una tutela in più nei confronti del gestore».

 

Workation, più sogno che realtà

Oltre ad anziani e giovani in cerca di relax, settembre potrebbe essere anche il mese dei turisti in workation. Chi sono? Sono quei lavoratori che possono lavorare in smart working e quindi scelgono località di vacanza; "workation" infatti è il termine che fonde le due parole "work" (lavoro) con "vacation" (vacanza). Già, ma la favola dei lavoratori che scappano dalle città per lavorare in riva al mare è reale? Sì, ma meno frequente di quello che si può pensare. Assohotel conferma che il movimento nelle località turistiche c'è, ma che riguarda principalmente seconde case o qualche casa vacanza. La catena di alberghi Best Western ha lanciato un'iniziativa per ospitare i lavoratori offrendo loro stanze predisposte al meglio con connessioni ultraveloci e tutto il necessario per sentirsi in ufficio. L'iniziativa non ha riscosso grande successo, ma qualche isola felice c'è stata.

Siamo al Sublimis Boutique Hotel di Camogli (Ge) che nei mesi estivi ha fatto registrare il 100% di prenotazioni andando anche in overbooking in alcuni giorni. A rivelarlo, Thea Castagnetti revenue manager dei Best Western Hotel genovesi: «Grazie ad una connessione veloce che in Riviera non è facile trovare - ha osservato - tanti professionisti, provenienti soprattutto da Milano, hanno alloggiato in hotel per lavorare con vista mare. Per quanto riguarda Genova, pochi smart worker, ma tantissimi turisti che da luglio in poi hanno riempito le camere dei nostri alberghi».

 

Non tutti, del resto, possono permettersi di uscire di casa per lavorare. Abitare Co., società di intermediazione immobiliare, ha voluto analizzare da Nord a Sud quanto costerebbe in media affittare un bilocale di 4/6 posti letto, nel periodo che va dall’ultima settimana di agosto fino a metà settembre, in 77 località turistiche balneari (su 201 totali) che hanno ottenuto la tanto ambita Bandiera Blu. I prezzi oscillano tra i 420 euro di Eraclea (Ve) e i 1.120 euro a settimana, di Lerici (Sp) che è la località più costosa.

Prezzi elevati che comunque non scoraggiano proprio tutti e che accendono la fantasia di molti. I fenomeni in atto in questo senso sono due: da un lato chi sceglie località turistiche per andare a lavorare, dall'altro chi si sposta fuori dalla città per cercare più spazi. All'interno di queste due tendenze si diramano due filoni: le famiglie che si spostano in blocco e i gruppi di amici o colleghi che condividono grandi case o ville dove lavorare negli orari di lavoro e stare in compagnia una volta spento il pc.

«Le aziende stanno riportando i dipendenti in ufficio - spiega Stefano Bettanin, presidente di Property Managers, l'associazione nazionale che  si rivolge ai professionisti dell’ospitalità alternativa, residenziale, extra-ricettiva - ma non per tutti i 5 giorni di lavoro, magari con una formula 3 giorni in smart working e 2 in presenza. Ecco perchè c'è chi cerca ancora affitti brevi fuori dalla città di residenza dove andare a lavorare».

Poi la fetta di chi si sposta di pochi chilometri, ma cambiando vita e alimentando un fenomeno sociale epocale: «Soprattutto a Milano - spiega Bettanin - sono sempre di più le famiglie che acquistano casa con balcone o giardino in periferia, dove gli spazi attorno sono più ampi, dove le case sono più spaziose (i monolocali che prima andavano a ruba ora sono molto meno ricercati) e meno costose così da poter lavorare da casa e consentire ai figli di seguire lezioni a distanza comodamente. Tutto a un quarto d'ora di distanza dai luoghi di interesse, servizi, parchi, bar e ristoranti. Si stanno creando insomma nuove comunità».

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Alberto Lupini


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